Will Smith avrebbe dichiarato in questo articolo e forse altri che lui e la sua compagna Jada Pinkett sono sostanzialmente una sorta di coppia aperta perché il matrimonio non può essere una prigione.
L’attore, scrivono i giornali, dice anche che: “non dico agli altri di seguire la nostra strada ma la libertà che ci diamo a vicenda per me la più alta definizione dell’amore. I due che sono una coppia di lungo corso di Hollywood, il che li rende particolari su quel panorama sentimentale e ambientale, non hanno mai nascosto (come scrive Vanity Fair) di aver vissuto momenti burrascosi né di essersi traditi a vicenda. Ma la presunta infedeltà non li avrebbe allontanati, anzi, trasparenza e libertà hanno fortificato la loro unione. Parlando della sua compagna Will Smith affermerebbe che Jada non ha mai creduto nel matrimonio convenzionale e che loro hanno avuto infinite e significative discussioni su cosa sia la perfezione di coppia e per gran parte della loro relazione la monogamia è stata la scelta, non pensando però a quest’ultima come alla perfezione. L’attore avrebbe precisato alla stampa che l’importante in una coppia è darsi fiducia e libertà a vicenda perché il matrimonio, appunto, non può essere una prigione.
Ho già scritto su questo blog della coppia aperta: è un’idea antica, che viene da lontano e che è finita anche a teatro più volte, oltre che al cinema.
Periodicamente risorge, viene rielaborata in versione moderna: vedi la cosiddetta zoccola etica, quella che sta con più uomini contemporaneamente i quali sono tutti informati degli altri e ne accettano la presenza, o il più recente “poliamore”. Niente di nuovo sul fronte occidentale: qualunque connotato, forma o appellativo si dia la coppia aperta, trattasi sempre di due persone che hanno come riferimento la coppia stessa, ma che hanno deciso in modo più o meno formale che il sesso è qualcosa che può essere vissuto anche al di fuori della coppia e che la monogamia non funziona a lungo, la fedeltà non è per sempre.
Cosa penso io di quello che ha detto Will Smith e sulla coppia aperta? Vi dico subito che in linea teorica sono d’accordo
Da quando è nato questo blog e anche prima assisto a due fenomeni: la decadenza del rapporto longevo e l’aumento esponenziale dei tradimenti. Evidentemente qualcosa in moltissime coppie di lungo corso non funziona più.
Perché i matrimoni falliscono, pur rimanendo nella maggior parte dei casi in piedi per questioni di convenienza, arrivando al tradimento di uno o di tutti e due i partner?
Se dovessi fare una classifica di quello che vedo come motivazioni al primo posto ci metterei, per l’uomo, la sessualità. Se non è un seriale e quindi lo fa di default da sempre l’uomo tradisce perché la moglie non fa più abbastanza sesso con lui, non lo desidera e i mal di testa si moltiplicano. E quando lo fanno è in fretta e male. Lontani i trascorsi passionali dove si sperimentava e dove lei era partecipe e propositiva, molto spesso le mogli dopo la gravidanza e i figli (ma anche per motivi di lavoro, anzi di super lavoro visto che spesso devono fare tutto loro anche in casa), dal punto di vista sessuale si possono spegnere. E dopo un po’ anche il più resistente degli uomini se gli capita l’occasione diventa l’uomo ladro.
Anche per le donne il motivo numero uno del tradimento e del fallimento della monogamia è la vita sessuale, ma condita da quella emozionale che una donna trascurata dal marito, che non la fa essere più al centro della sua attenzione da molto tempo, che viene trattata male o perlomeno con superficialità, che deve accontentarsi di rapporti fugaci e da eiaculatore precoce, prima si lamenta e cerca di parlare col marito ma poi anche dopo anni, se si presenta un corteggiatore che la fa sentire di nuovo bella, ricercata, persino più giovane e la fa ridere e sognare, è indubbio che si comporti come chi in un deserto emozionale finalmente trova un oasi con l’acqua.
Anche la routine bollette mutuo televisione famiglia parenti uccide il matrimonio alla lunga. Sarà per questi motivi che le nuove coppie che vedo formarsi dopo un divorzio tendono a fare i fidanzati, cioè mantengono case divise, non condividono la routine quotidiana delle bollette e delle magagne, pur spalleggiandosi sulle cose importanti, e che si vedono nel weekend o una volta la settimana o nelle vacanze, prendendo il meglio di quello che offre una coppia fresca.
Fra queste coppie ci sono anche quelle che praticano la coppia aperta. Non sono la maggioranza, diciamo che sono un 20-30% sul totale, alcune non si sono dichiarate palesemente e ufficialmente di essere una coppia aperta ma i due partner lo sanno e non fanno domande.
Ci sono anche delle coppie che invece dichiarano apertamente di iniziare a essere una coppia aperta e pongono delle regole. Per esempio quella che ci si può divertire sessualmente ma la cosa non deve essere troppo frequente, non deve incidere sul rapporto di coppia, non deve incidere sulla logistica di coppia (weekend, vacanze…), deve essere rispettosa, deve essere tutto concordato e deve limitarsi a un gioco sessuale individuale e a volte di coppia per i più elastici dal punto di vista sex. Queste coppie non hanno neanche bisogno di raccontarsi delle bugie bianche ogni due per tre. Una volta chiarito che le scappatelle sono permesse perché, come dice Will Smith il matrimonio non è una prigione, e come mi ha detto qualcuno “sono sposato ma non sono morto”, basta dire esco questa sera oppure non ci sono per il weekend vado via con amici e all’altro basta e non fa domande anche perché gode dello stesso regime e ampiezza di vedute/libertà.
Queste coppie però funzionano? Funzionano nel tempo? Hanno risolto bypassando il problema monogamia/fedeltà e curiosità sessuale la routine matrimoniale e i problemi delle coppie di lungo corso? La risposta in parte è sì in parte no, e spiega perché nonostante in linea teorica io sia favorevole alla coppia aperta (visto il trend dell’amore in generale e della fedeltà in particolare) io abbia delle perplessità di tenuta anche della coppia aperta
Ho sempre detto che l’amore vero è semplice non prevede compromessi ma solo felicità, ed esclusivo, ragione per cui qualsiasi amante primo poi presenta il conto e non può vivere se non in casi particolari solo e a lungo di carpe Diem.
Lo penso ancora così anche se, come tutte le persone che vivono la sessualità con curiosità vivacità e non offuscate da illusioni di moralità (Ash cit.), tendo come fanno quelli che parlano di coppia aperta a scindere fra rapporto emotivo di coppia e sessualità di coppia. Quindi capisco bene chi è più libero da un punto di vista sessuale e vive il sesso come gioco anche prima di aver formato una coppia duratura, possa essere più agevolato a gestire una coppia aperta e a dividere molto bene quello che è il sentimento e quello che è il gioco sessuale.
Però io per primo credo che tutti coloro che si amano devono fare i conti con un diavoletto molto interferente e che spariglia i giochi, che è la gelosia.
Io credo che la gelosia sia un termometro dell’amore: un uomo e una donna non possono non essere gelosi del proprio partner, non dico in modo ossessivo e neanche in modo possessivo (che è la tipica gelosia di chi non ama ma chi possiede), quindi questo come si concilia con la coppia aperta, cioè con la possibilità di avere altre storie solo sessuali? Pochissimo.
Persino le amanti sono gelose delle mogli e, prima o poi, pretendono di essere scelte in modo esclusivo, senza contare che i loro uomini giurano di non avere rapporti sessuali con il coniuge, mentendo nove volte su 10, proprio per questioni di gelosia e di esclusività anche sessuale.
Questo io credo sia il primo grande e principale ostacolo alla funzionalità della coppia aperta: la gelosia che porta all’esclusività poco tollera la condivisione, anche se è “solo” sessuale.
Credo quindi che la coppia aperta sia possibile solo per quelle coppie che vivono veramente il sesso in maniera libera totale, e che hanno una dose di gelosia presente ma sotto controllo e bassa. Sono anche quelle coppie che decidono di condividere questa sessualità anche attraverso lo scambio con altre coppie, ma mi sembra che qui siamo già nelle eccezioni “estreme”, anche se non sono per niente un “bacchettone”.
Attenzione però: non è coppia veramente aperta e condivisa quella in cui uno dei due partner (di solito la donna) ne accetta obtorto collo lo status spesso non praticandolo lei ma lasciandolo praticare a lui, perché è in sudditanza sentimentale che deve accettare la promiscuità di lui per non perderlo. Questo, oltre a non funzionare, non è amore ma non è neanche vera coppia aperta
Inoltre la coppia aperta funziona se non c’è già crisi fra i partner. Cercare di usare il sesso più libero come collante riparartore di una coppia zoppicante, spesso ne decreta la fine. Le coppie aperte che funzionano sono le più solide, le più strutturate, e con un livello di confidenza e condivisione superiore alla media, capaci anche di imbrigliare la gelosia fisiologica senza farla sparire, ma tenendola sotto controllo.
Ci vuole un forte legame per dirsi “abbiamo voglia di fare altre esperienze sessuali” e farne un coibente e non un disgregante.
Altra trappola per la coppia aperta: incontrare qualcuno del quale finiamo per innamorarci. Un rischio però che corre di più chi tradisce all’insaputa del partner, perché di solito ci arriva con l’acqua emotiva alla gola, mentre nella coppia aperta tutto dovrebbe ancora funzionare tranne la monogamia. Aggiungo che non è che trovo fisiologico che in una coppia aperta i fuoripista diventino troppi e troppo frequenti: allora si chiama disfunzione di coppia, non coppia aperta, e il discorso della complicità va a farsi benedire, se lo faccio più con le altre che con te. O se lo faccio perché è diventata una sorta di droga senza la quale non mi eccito più con te.
In conclusione penso che la coppia aperta, che ha sostanza da un punto di vista teorico e sociologico, rimanga ancora praticabile nella realtà in una minoranza di casi, decidete voi se fortunati o no, evoluti o meno. Di fatto il problema della monogamia per sempre e della fedeltà per sempre, con il moltiplicarsi di tradimenti, rimane e cerca vecchie o nuove risposte.
Mi chiedo se in un mondo in cui il matrimonio rimane in piedi nonostante le corna e anzi le amanti fanno da stampella a moltissimi matrimoni, mi chiedo appunto se chi pratica la coppia aperta non sia più corretto e trasparente e libero da facciate convenzionali. È meglio un matrimonio costellato di corna o una coppia aperta che si dice tutto rimanendo insieme per altri motivi fondamentali che non sono solo il sesso e la fedeltà?
Non pochi di voi mi risponderanno: bisognerebbe separarsi in questi casi, altro che coppia aperta! Anche su questo posso essere d’accordo in molti casi, ma devo dirvi che nella mia esperienza anche di counseling ci sono coppie che si tradiscono ma che si vogliono bene profondamente e hanno ancora progetti importanti in comune, coppie che probabilmente, superata la tempesta ormonale, rimarranno insieme per la vecchiaia.
Mi riferisco a coloro che non promettono nulla l’amante ma che dicono subito che la moglie il marito non li lasceranno mai perché si vogliono ancora molto bene e tutto funziona tranne il sesso. Sono le coppie che usano l’amante come stampella o l’amante di transizione (leggi qui), che siamo d’accordo o no. Queste coppie non si separeranno mai, pur continuando a tradirsi o a creare veri e propri matrimoni paralleli.
Forse anche queste coppie dovrebbero fare outing e diventare coppie aperte? Credo che il dibattito sul tema durerà ancora molti anni, perché il matrimonio e la monogamia “contrattuale” perdono sempre più colpi, ma anche la coppia aperta non sembra funzionare per tutti e quindi essere la soluzione della annosa e vexata quaestio
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