Lo dico subito, a scanso di equivoci: l’ho fatto. Quindi non ho titolo per giudicare, ma posso giudicare quello che ho fatto, e di cui mi sono profondamente pentito.
L’ho fatto quattro volte nella mia vita, e quindi mi merito le quattro piume della codardia, come nel celebre film. Certo, ero molto giovane, ma un uomo non deve fare mai il vigliacco con una donna.
Perché è da vigliacchi non lasciare per fare in modo di essere lasciati, stremando fino all’ultima lacrima chi ti vuole ancora bene.
Quando non amiamo più una donna, di solito è perché ce n’è in ballo un’altra. Allora ci sentiamo in colpa, una cosa che non ci piace. Quindi cosa facciamo? Se siamo veri uomini prendiamo il coraggio a quattro mani e, Prima, Prima che la situazione degeneri, dobbiamo lasciare. È un’assunzione di responsabilità non solo perché premia la verità, ma perché provocherà molto meno dolore del far disperare così tanto una donna da portarla lei, ormai esausta, a lasciarci.
Eppure io stesso ho percorso la squallida strada dello scarico di responsabilità. In un crescendo tipico maschile e codardo. Il tuo senso di colpa, infatti, quando si fa pressante, ti trasforma in un mostro che cerca in lei la ragione delle tue scelte, delle tue colpe.
Così ogni cosa che fa o che dice di sbagliato, fosse un’inezia, si trasforma in alibi per darle addosso, per giustificare a se stessi il tradimento. Inizia così un calvario per lei che, nella mente di quest’uomo, deve portarla a lasciarlo.
Ma deve lasciarlo lei, anche se lui ha fatto di tutto per arrivare a quel punto.
Ma cosa spinge un uomo a mettere in atto questo crescendo di lacrime inutili? Solo la vigliaccheria e l’egoismo, secondo la mia esperienza.
Pensavo: io non l’ho lasciata, mi ha lasciato lei. Ha preso lei la decisione, è una decisione sua, non mia. Mi ero costruito un alibi replicabile: io ti tratto male ma sei tu che mi lasci. Io non ti dico che ho un’altra, perché così non sono colpevole, non mi puoi accusare, e non soffrirai.
Quella del non gli dico che ho un’altra per non farla soffrire è una delle balle colossali che mi raccontavo per nascondermi dietro il dito della codardia.
Invece di assumermi le colpe dando sì uno shock, ma impedendo anche uno stillicidio emotivo e sentimentale, è una delle colpe che mi ha fatto meritare le piume.
Sono colpevole, certo. Però ho provato, come il protagonista dell’omonimo film, a restituire le quattro piume. Non so se ci sono riuscito. Di certo ho imparato a riconoscere vigliaccheria e coraggio.
Chiedo venia, quattro piume volate nel mio passato. Spero che le lacrime versate abbiano fatto crescere nuove coppie davvero felici
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