Dopo diversi profili maschili, eccone uno femminile, che mi piace particolarmente, anche perché, ve lo dico subito, ho sposato un’Amazzone.
Le Amazzoni degli anni 2000 sono donne di statura alta (di solito da 1,70 in su, ma non è l’altezza che fa la differenza), magre (in genere lo sono, ma non è sempre così), più che belle affascinanti, curate e profumate, da ammirare e colpiscono subito l’occhio maschile.
Ma attenzione: sono femminili e fiere allo stesso tempo. Lo si vede quando camminano: nonostante il tacco 12 il passo è fermo e svelto. Lo si vede quando fumano: lo fanno con eleganza, piacere e non come vizio, solo quando ne hanno voglia o come gesto seduttivo.
Vestono corazze di abitini corti, lunghi, con pantaloni o gonna, tutto cade a pennello. Ma quello che colpisce è che possono avere l’abito più sexy del mondo, ma la mise non prevarrà mai sui loro gesti e i loro sguardi.
Lo sguardo cambia: acuto, curioso, malizioso. Può aprire le porte del Paradiso o distruggere.
Ridono molto, sono ironiche e sanno passare da una conversazione forbita a battute anche pesanti sul sesso.
Il loro lato maschile si esprime anche così, oltre che a letto, dove tendenzialmente dominano. Si fanno anche dominare, ma solo se lo decidono loro e come concessione una tantum.
Sono single e divorziate, di solito. Perché pochi uomini, solo quelli con la U maiuscola, sanno reggerle. Hanno spesso figli, perché per loro essere madri è un’esperienza che le completa, pur continuando a lavorare e tornando al lavoro presto. Sono donne di successo sul lavoro: hanno dovuto farsi da sole e combattere contro molti maschi che considerano la donna un lavoratore di serie b. Non la darebbero mai per la carriera, mai.
Hanno solo un difetto. Tendono a cadere nella trappola di uomini come l’incompiuto, perché sono attratte da quelli che, apparentemente e all’inizio, reggono la singolar tenzone con loro.
Sono donne d’acciaio ma, se prese dal verso giusto, si innamorano. E soffrono. Piangono lacrime silenti, senza perdere il loro aplomb orgoglioso e fiero. Imparano dagli errori con gli uomini, per questo sono spesso single.
Belle, interessanti, sensuali, perfette e… Single
In realtà il loro uomo ideale sarebbe l’esploratore, ma in giro ce ne sono pochi. Davvero pochi. Mentre gli altri generi spopolano, e anche gli uomini aridi di sentimenti e con in testa solo una cosa hanno imparato a vendersi bene, almeno fino al raggiungimento dello scopo pelvico. Così, anche l’Amazzone ogni tanto ci cade. O decide di caderci, perché non può mica stare sempre single.
O decide di divertirsi, perché vede il sesso come un gioco, che le piace molto, ponendosi pochi limiti erotici. Ma anche in questo caso non è poi così facile trovare l’uomo giusto.
Perché gli uomini hanno paura delle Amazzoni. Hanno paura delle donne troppo intelligenti, poco sottomesse, delle donne che devi conquistare come una fortezza. Non importa se quella fortezza cela un tesoro: troppa fatica, troppo tempo.
I miei coetanei, e non solo, spesso sono pigri, paurosetti, amanti così così, poco inclini alla bellezza intellettuale delle donne.
E pensare che riuscire a conquistare un’Amazzone dovrebbe essere, per noi, la prova provata della mascolinità e virilità. Che piacere è vincere una partita con un avversario che non è alla tua altezza? Invece, quale sublime vittoria, anche fisica, ottenere i favori di un avversario persino più forte di te?
La verità? Le Amazzoni sono la prova provata che gli uomini veri sono pochi. Perché sono in grado di spuntare le nostre solite armi. Il fascino dei soldi: loro spesso ne hanno fatti altrettanti. Il fascino del potere: loro spesso ne hanno altrettanto. Il fascino della sessualità attiva: loro sono attive e prendono l’iniziativa come un maschio. Sono fedeli, ma non a tutti i costi: se le tradisci o le fai annoiare, possono decidere di prendersi qualche divertimento, se esageri ti lasciano subito. Anche questo a noi fa molta paura.
La tragedia? Molte sono destinate a rimanere single per mancanza di offerta degna. Ma, credetemi, la tragedia è più grande per l’uomo. L’uomo non all’altezza dell’Amazzone.
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