Il mio post sono sposato ma non sono morto ha suscitato molti commenti e ne sono lieto.
Il dibattito però ha preso anche una nuova piega interessante, della serie: come fa una coppia, alle prese con la routine di anni, i figli sul collo, il lavoro che preme, le bollette e tutte le grane quotidiane, dulcis in fundo la stanchezza, a rilanciare il sesso, la libido, il desiderio, lo smart di una volta?
Alcuni, nei commenti, parlano di aver ritrovato la felicità sessuale rimboccandosi le maniche dopo diversi figli, ritagliandosi nuovi spazi, ma rimangono sul vago. Altri sono più espliciti, e danno delle prospettive nuove e sicuramente interessanti, come l’amica scrittrice Grazia Scanavini.
Di fatto, se dovessi riassumere le opzioni prospettate da chi qui, su facebook o a voce si è confrontato con me sul tema, sarebbero le seguenti:
QUando ce vo ce vo
Amici, ma anche amiche, e sapete che mi interessa di più il lato rosa della galassia sessualità, sostengono che non esiste matrimonio o legame di lungo corso che possa resistere all’erosione della dinamicità a letto. Queste persone optano quindi per quello che chiamano il cornino terapeutico, cioè una trasgressione ogni tanto e puramente sessuale con qualcuno che incontrano, in un viaggio o per lavoro o per caso.
Il cornino terapeutico avrebbe il vantaggio non solo di appagare la voglia di emozioni nuove e di sesso stimolante in una situazione di letargo ma, assicurano non pochi dei miei testimoni, avrebbe effetti positivi anche sul sesso di coppia, aumentandone qualità e frequenza, senza alterare gli equilibri più importanti.
Sarà… Forse può valere per una donna molto maschile, che riesce a distinguere bene la sessualità dall’amore, il divertimento nudo e crudo dal coinvolgimento di coppia, ma credo che siano una minoranza. Per la donna, spesso, il tradimento è l’inizio della fine.
Per quanto riguarda l’uomo, quando ero giovane provenivo da questa scuola di pensiero, che ha un difetto: la ripetizione. Se ti piace una torta non è che ne assaggi una fetta e basta, te la mangi tutta. E poi ne vorrai assaggiare un’altra. E un’altra. E qui il terapeutico dove rimane?
Emozioni forti
Fra i commenti più audaci e interessanti al mio post sul sesso coniugale ci sono quelli di chi mi fa osservare che alcune coppie hanno risolto il problema con lo scambismo. In pratica, queste coppie, di comune accordo, decidono che è lecito per entrambi avere rapporti con altre persone ma in sintesi, a differenza di chi lo fa di nascosto, lo farebbero insieme, traendone piacere comune e condiviso. Chi sostiene questa via non solo dice che queste coppie riescono a mantenere vitalissimo il rapporto sessuale, ma hanno un’intesa così solida che permette loro di affrontare lo scambio, di condividerlo, di goderne pariteticamente e senza effetti collaterali. Insomma, se è la necessità del nuovo e di nuove emozioni il problema del sesso di lunga data, queste coppie lo risolvono istituzionalizzando non tanto la vecchia coppia aperta, ma la coppia scoperta.
Mi guardo bene dal giudicare questo modus operandi, ma non mi convince, come tutti gli estremismi. Il difetto? Anche se la coppia avesse la forza di reggere una cosa del genere (un conto è la classica fantasia a due sull’ammucchiata e un conto è metterla in pratica) io credo che il pericolo sia quello dell’artificialità e della droga.
Se per risvegliare il sesso hai bisogno di fare cose così forti ne avrai bisogno sempre di più, fino all’assuefazione. E penso che le coppie che traggono realmente beneficio da questo si contino in realtà sulle dita di una mano.
Pensare ad altri
Qui il cornino terapeutico diventa puramente onirico. Ci sono persone che fanno l’amore con il proprio partner e spesso, non sempre ma spesso, per eccitarsi si distaccano mentalmente immaginando di farlo con un altro lui o un’altra lei immaginari o reali, a volte sconosciuti visti in un lampo, che hanno acceso certe fantasie ma con i quali non faranno mai nulla. Assomiglia un po’ all’escamotage di raccontarsi delle favole erotiche in coppia per eccitarsi, ma mi sembra la versione più egocentrica, non condivisa. Il difetto? Secondo me se una persona riesce a estraniarsi dalla coppia mentre fa l’amore e pensa a un’altra/o è un sintomo di disagio. Prima o poi, credo, quella fantasia si avvererà. Meno pericolo se il partner sa che l’altro usa questo escamotage per godere di più: ma deve accettarlo. Confessare? Non è da tutti, ed è giusto che anche nella coppia più affiatata ci siano zone di riservatezza individuale. Ma occhio… Non mi sembra una terapia.
Il gioco delle piccole novità e sorprese
Lo dico subito, è quello che mi piace di più. Sono le piccole cose, le piccole sorprese che lui e lei si possono fare, condividendole. Saranno banali, ma se non le hai mai fatte o non le fai da tempo funzionano. Esempi? Vedere insieme un porno, se piace a entrambi. Una lingerie sorpresa con i tacchi giusti ed entrata trionfale mentre tu sei a letto e pensavi di guardare la tv. Mi ricordo che una volta, ormai più che sposati, io e mia moglie Rita, per festeggiare San Valentino abbiamo deciso di andare in un motel che frequentavamo quando eravamo fidanzatini, diciamo così. Così, pur avendo casa nostra ormai, siamo tornati in quel mondo di specchi, luci rosse e letti da battaglia. È stato divertente, erotico quanto basta e un po’ buffo. Penso che fossimo l’unica coppia regolare del circondario. Quando ho pagato con la carta di credito mi hanno guardato come un alieno che non sa come funzionano le cose. E le risate quando con l’auto sono entrato dall’uscita: alla reception avranno pensato che ero così emozionato e alle prime armi da aver perso la… Patente.
Ecco, una serata diversa. Può bastare. Può essere un nuovo inizio. Proviamoci. Non facciamoci travolgere dalla routine. Prima che sia troppo tardi. Le coppie belle se lo meritano. Spazio proprio, fantasia, qualità. Mai arrendersi al tempo che passa.
22Commenti