
Come promesso inizia qui la rubrica L’avvocato risponde sui temi attinenti al matrimonio, alla separazione, al tradimento, allo stalking, ai rapporti di coppia e ai loro risvolti legali.
Risponde Roberta Spadetta, avvocato a Milano

A proposito di tradimento citando la sentenza della Corte di Cassazione n. 20256 del 19 settembre 2006
“L’infedeltà deve essere la causa della crisi tra i coniugi”.
Infatti la sola infedeltà non parte in automatico all’addebito ma detta infedeltà deve essere stata la motivazione che ha provocato la separazione.
Attenzione però perché il tradimento solo presunto potrebbe essere sufficiente a giustificare l’addebito della separazione.
La Suprema Corte con ordinanza 20 gennaio 2020 n. 1136 ha chiarito come non sia necessaria la prova della relazione extraconiugale del coniuge per ottenere l’addebito.
Il sospetto, infatti, risulta essere plausibile e ragionevole è sufficiente a ledere la dignità del tradito, non serve che ai fini dell’addebito della separazione l’adulterio si concretizzi .
In sede di separazione è necessario provare l’esistenza del nesso di causalità tra l’infedeltà e la crisi matrimoniale per giustificare l’addebito, a meno che il “traditore” non riesca a dimostrare che l’adulterio non sia stata la causa della crisi familiare.
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