
“La sparizione è la più crudele delle azioni che si possano mettere in atto perché lascia l’altro in sospeso”. #ghosting Una lettrice di www.alessandropellizzari.com
Voglio iniziare così, con l’eloquente frase di una lettrice, a parlare di ghosting, il termine inglese che definisce uno dei malcostumi più un uso nelle relazioni di coppia, quello di lasciare e sparire letteralmente.
Niente spiegazioni, risposte, messaggi. C’è chi addirittura arriva a bloccare la vittima su tutti i canali social, persino a cambiare numero. La cosa è antica come il mondo, viene praticata da maschi (molti) e femmine (in minoranza) ma, al tempo degli smartphone e della comunicazione e collegamento h24, fa ancora più impressione.
Già perché chi mette in atto il ghosting, diventando per la ex un fantasma, non lo fa perché dall’altra parte c’è una stalker, ma per sue ragioni che ci illustra l’amica scrittrice Daniela Luisa Luciani, che qui ha già firmato articoli come il lettissimo Narcisista, Fai l’amore pensando a un altro e Primo appuntamento la prova del gioco.
Ecco cosa scrive Daniela sul ghosting
“Sono stata vittima del ghosting”. “Ho fatto ghosting”. Ma cos’è il ghosting? Sicuramente non una novità!
Se ne parla molto oggi, in tempi di social, ma non abbiamo fatto in tempo a metabolizzarlo che già è stato sostituito dall’orbiting (l’uomo che ti controlla a distanza sempre dopo la fine della storia) e dallo zombing (viene dopo l’orbiting, e succede quando lui si rifà vivo) soffermiamoci sul ghosting.
Piccolo identikit. Chi fa ghosting?
Sicuramente un pescatore a strascico, un vampiro di energia emotiva, un narciso ovvero tutti quelli che fanno del cucco usa e getta il loro motivo di vita.
Sempre pronti a lanciarsi sulla preda, erano già col pensiero altrove alla spasmodica ricerca di carne fresca non appena quella (la preda) fosse caduta nella loro trappola del “dov’eri” ” è una vita che ti aspetto” “sei di un altro pianeta” “lasciati andare” ” di te potrei innamorarmi” “finalmente ti ho trovata” e bla bla bla avanti col solito repertorio, per poi sostituirla con la prima che abbocca ad uno dei tanti ami lanciati.
Il tutto può avvenire dopo una relazione virtuale di qualche settimana, due o tre incontri sfociati nel reale o una frequentazione vera di pochi mesi. Dopo avervi promesso mare e monti o avervi trascinate col suo entusiasmo lui sparisce, si spegne come un cerino sotto un colpo di vento e addio, non esiste più.
Altra categoria: il perverso.
Il narcisista patologico, il manipolatore perverso, il crudele, sempre con qualche patologia a carico. Questi soggetti non hanno bisogno di una relazione ma di esercitare il loro potere, godono semplicemente del fatto di poter disporre a loro piacimento di una persona (la “loro” donna) al pari di un oggetto: Ti voglio? Ti prendo. Sei mia? Non ti voglio più. Ci soffri? Fammi vedere fino a che punto arrivi. Hai bisogno di me? Sparisco. Questi soggetti terribili sono spesso nascosti dietro maschere interpretative degne dei migliori attori di Hollywood. Si sono immedesimati nella parte fino a convincerci per poi rivelarsi tutt’altro e scomparire incuranti dell’effetto, ma godendo di aver gestito la relazione dall’inizio alla fine. Avanti un’altra!
E ora veniamo all’amante.
Eri la sua nuova vita, con te avrebbe cancellato il soffocante passato, tutto aveva di nuovo un senso, si sentiva pronto a rinascere e giù con promesse: faremo, andremo, supereremo,riusciremo e tutti gli emo di questo mondo e poi? Scoperto dalla moglie, il cambio di vita tanto progettato, si infrange miseramente contro gli scogli della realtà. Si torna al presente, si resta a casina e con la coda tra le gambe si interrompe la relazione dall’oggi al domani con tanto di messenger bloccato, facebook bloccato, whatsapp bloccato, cellulare bloccato! Casomai che la donna della loro vita, quella dell’amore vero non capisca l’antifona e voglia rifarsi viva. E’ finita, tutto è finito, lui sparisce e a voi l’interpretazione dell’accaduto, tanto lui non ha bisogno di dare spiegazioni, sarete voi a fare mille congetture fino ad arrivare all’unica vera realtà: lui è diventato un fantasma.
Tutti questi soggetti hanno, a mio avviso, un comune denominatore: sapevano fin dall’inizio che non eravate la donna giusta (magari sul nascere qualcuno ci ha anche pensato) e poi col passar del tempo hanno realizzato che la storia doveva finire, che dovevano uscirne prima o poi… Ma come fare senza rimetterci la faccia, doversi rimangiare tutte le promesse, dare delle spiegazioni convincenti, non doversi sorbire le vostre accuse e recriminazioni?
Semplice: sparendo….da vigliacchi, da pusillanimi. Parlarne? E perché mai?La decisione l’hanno già presa e non c’è nulla che possa far loro cambiare idea, inutile discutere, inutile persino perder tempo.Un taglio netto e via, senza dolore…per loro ma per voi?
Iniziavate a crederci e sembrava che tutto andasse bene, vi eravate donate col corpo, con la mente ma soprattutto col cuore perché vi sembrava un tipo a posto e non l’essere ributtante che si è rivelato poi, eravate amanti e le sue tante parole assieme ai pochi fatti concessi a chi ha una doppia vita vi avevano convinte (parlava sempre male della moglie, non c’era più storia, si litigava sempre, per fortuna voi… la sua isola felice, il suo futuro) e ora? A tutte resta solo l’amaro in bocca, il nulla, il vuoto emotivo, l’assenza e soprattutto l’incomprensione.
Le mille domande a cui inizialmente si danno delle risposte pensando che magari si tratti di un imprevisto, una situazione contingente, qualcosa che si sbloccherà a breve per poi riprendere o tornare tutto come prima avranno una vera risposta?
Niente, nessun messaggio, nessuna spiegazione e soprattuto nessuna risposta ai vostri messaggi! Passano i giorni e ci si rende conto della realtà.
E’ finita, così , senza la possibilità di capire se ci siano stati errori, se c’era qualcosa che potesse essere fatto o detto diversamente, se ci sono ancora dei sentimenti o della sofferenza da parte dell’altro.
Nulla invece, tutto riversato sulle vostre congetture e sui vostri dubbi fra mille domande ma soprattutto una: PERCHE’? Non era più semplice essere chiari? Non meritavo una spiegazione? Si può mancare così tanto di rispetto verso una persona a cui si dichiarava addirittura amore? Sì, se amore non era, sì, se si viene prima di tutto e tutti, sì, se non si ha semplicemente voglia di discutere perchè in realtà l’interesse si è esaurito. Lui è già a caccia di nuove fiamme.
Non diamo giustificazioni, piuttosto facciamoci le domande giuste: IO che ero presa, che amavo, avrei mai interrotto tutto a rischio di trovare una porta chiusa se avessi tentato di tornare?No, penso proprio di no (se avete risposto sì, in altre occasioni, avete fatto ghosting anche voi e cosa vi ha aiutate a tagliare di netto? il fatto di non essere interessate né alla persona né alla situazione).
Chi ama non vuole ferire, chi ama si dona, vuole dimostrare il suo amore in ogni modo ma soprattutto C’E’.
Quindi con chi scompare non fate l’errore di cercarlo, chi legge e non risponde vi sta dicendo vigliaccamente la sua, avete bisogno di un chiarimento? Fatelo! Anche senza interlocutore, dato che legge (ricordate che quasi tutti questi individui continuano a controllarvi a distanza facendo orbiting) e non risponde cantategliela! Avete mangiato la foglia ma vendete cara la pelle, avete scoperto il suo gioco e chiamatelo col suo nome: vi servirà a non far crollare la vostra autostima e darvi pace, nel tempo.
L’unica cosa che mi sento caldamente di sconsigliare è di cedere a vendette tipo rivelare tutto, cercare di danneggiare pubblicamente le reputazioni di questi “cuori impavidi”. Si rischia di passare inutilmente dalla parte del torto per una soddisfazione effimera. Chi si comporta così è marcio dentro. E, prima o poi, tutto il marcio verrà fuori.
Grazie Daniela, preziosa come sempre. Se devo dire la mia, a conclusione delle tue riflessioni, sono molto d’accordo su due punti: la NON vendetta e il diritto a “cantargliele” sfruttando la consapevolezza che il fantasma è sparito ma aleggia ancora nei vostri social, guarda cosa scrivete e quando siete online.
Vendetta: inutile, poco dignitosa e che vi fa scendere al livello del ghost, che è bassissimo. Inoltre, vi fa passare dalla parte del torto: sputtanare il ghost pubblicamente vi farà apparire come una stalker e gli darà modo di giustificare l’ingiustificabile, di fare la vittima, lui che è spesso carnefice.
No, meglio cantargliele con lui che legge e ingoia il rospo (sa bene che avete ragione ma contava sul vostro silenzio arrendevole e confuso) senza diritto di replica. Vi sentirete liberate.
Oppure non fate nulla: se questa meteora nella vostra vita in realtà, a pensarci bene, non è così importante per voi, fategli voi ghosting. È sparito? Per voi è morto. Punto.
Sincerely yours
Il disegno di apertura è di mia figlia Rebecca, che il 13 giugno avrà 9 anni. Ho spiegato all’artista l’oggetto dell’articolo e lei lo ha interpretato disegnando un fantasma che suona una chitarra per ammaliare le sue vittime. Notate la catena al polso strappata: lui ha lasciato lei che era incatenata, spezzando le sue catene. E nello specchio? Una frase di Rebecca sull’amore e il controllo, bella al punto da perdonarle il refusino…
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