
Nel 1991 esce il Viagra e il mondo della sessualità cambia d’improvviso. Gli uomini con problemi esultano. Esultano anche quelli senza problemi, che vedono nella pillola blu il garante di nuove performance da superman. E le donne? Sono passate dalla repulsione chimica di ieri al pragmatismo fra le lenzuola di oggi
La pillola dell’amore? Ne ha fatta di strada fino a oggi. Non solo si è conquistata la palma della sicurezza (all’inizio non pochi uomini avevano paura di “rimanerci”) ma ha avuto così successo che la concorrenza si è fatta avanti producendo diverse varianti, dalla versione pronto uso a quella del weekend.
Ma il successo più grande l’aiutino più amato dall’uomo italiano lo ha riportato sulle donne. Ricordo le prime interviste fatte con l’uscita del farmaco rivoluzionario, accolto freddamente dalle signore all’insegna del “gli si deve rizzare perché gli piaccio io, non grazie alla chimica”.
Certo, c’erano le compagne degli uomini con effettivi problemi di erezione che la vedevano in modo diverso, visto che la scelta, prima della pillola blu, era tra il fare e il non fare o spiacevoli iniezioni proprio lì…
Ma quasi subito si era creato un “giro parallelo” di pillole per sani. Fra gli uomini di una certa età, o comunque con amanti giovani, o comunque con amanti, passato un certo periodo di attesa per vedere che non vi fossero certi temuti effetti collaterali da colpo apoplettico “sul pezzo” si era aperta la caccia all’amico compiacente che ne passasse una da provare…
Le donne, informate dalla stampa di questo nuovo “vezzo” e possibilità, hanno iniziato a sgamare i vari nuovi superman anche per gli effetti collaterali ormai di dominio pubblico, soprattutto quello del rossore in viso. Mi ricordo le risate con un amico medico che, commentando le performance di un collega con la ventenne di turno, aveva detto: è uscito dalla camera da letto e si è acceso una sigaretta semplicemente appoggiandola a un orecchio rovente.
I pareri sull’uso dell’aiutino erano all’epoca poco lusinghieri dunque, e l’uomo, se non con problemi erettivi conosciuti e conclamati, tendeva a usarlo di nascosto. Proprio perché le donne dovevano rimanere stupite per la potenza fisica del maschio italiano. Proprio perché le donne consideravano l’uso della pillola blu come una sorta di diminutio nei loro confronti: ma come, non ti basto io? Non sono abbastanza bella? Non sono sufficiente?
Aggiungeteci le estremiste nemiche giurate delle case famaceutiche di default, e il mood femminile aveva il quadro completo: se prendi l’aiutino non mi piaci, addirittura non mi meriti e se ti becco sono guai.
I poveri superman da pillola avevano dunque diversi problemi: reperire la pillola (non facile per fortuna: ci voleva una prescrizione non ripetibile o un amico compiacente e non c’era internet col suo pericoloso mercato parallelo), usarla senza farsi scoprire nonostante qualche viso cianotico e, dulcis in fundo, garantire alla nuova partner felicemente sorpresa da consistenza e ripetizione degli amplessi senza soluzione di continuità, la stessa performance clamorosa il secondo giro…
E arriviamo a oggi. Già da qualche anno si è capito che la pillola blu si è sdoganata anche nel pensiero delle donne. Sarà perché Viagra ormai lo trovi anche sul dizionario, sarà perché su questo fronte c’è stata la moltiplicazione dei pani e dei pesci, sarà perché ormai anche il medico di base può prescriverlo… Sarà.
Per questo ho lanciato sulla mia pagina Facebook un minisondaggio fra le amiche, provocandole con questa domanda:
Donne di Facebook:
Mettiamo che vi capiti di avere un’avventura con un uomo conosciuto dove volete.
Ci fate sesso una sera e rimanete colpite da qualità, performance, durata, ripetizione. Un vero superman!
Poi scoprite per caso che ha usato una di quelle pillole della marca duro e che duri…
Cosa pensate e/o cosa gli dite?
Ci fareste un secondo giro?
Astenersi commenti del tipo io non faccio sesso senza amore eccetera… Tks
Hanno partecipato in 35: da un punto di vista quantitativo non è niente, ma da un punto qualitativo sì, perché le signore in questione sono tutte molto intelligenti e frequentano sempre la mia bacheca con un piglio e cipiglio che le qualifica fra le Superdonne del mio blog.
Beh, il responso, a stragrande maggioranza è stato: why not. Conta quindi di più la prestazione e il divertimento assicurato di tante menate psicologiche dei primi anni novanta. Quasi degli uomini, dal punto di vista sessuale, queste ragazze. Sfrontate, sicure, senza nessun retropensiero.
Cari uomini, noi possiamo continuare a prenderci gli aiutini senza paura di essere scoperti o criticati, ma attenzione: queste signore, molto comprensive, lo sono pochissimo dal punto di vista della resa su pista. Quindi, per fare i figuroni, la “cura” dovrebbe diventare cronica, e non mi sembra il caso…
Un suggerimento? Meglio partire con profilo basso anche se eretto, per poi continuare in un crescendo rossiniano insieme a lei. Il vero aiutino, anzi aiutone, è proprio lei. Senza nulla togliere alla chimica, la sensualità femminile è la V Power del sesso.
Ps
Il Viagra mi fa venire in mente un simpatico aneddoto della mia carriera che voglio condividere con voi. Mi chiamano a Roma a raccontare, purtroppo in inglese, ai colleghi della stampa estera com’è cambiata la comunicazione dopo l’avvento della pillola blu. L’ambiente è un meraviglioso palazzo romano. La proprietaria un’anziana nobildonna, che mi prende in simpatia, forse anche perché l’unico italiano. Mi chiama in disparte, dopo la relazione, e mi porta a visitare la parte privata del suo palazzo, i suoi appartementi. A un certo punto mi fa entrare in bagno, mi indica il wc e mi chiede di sedermi. Io, imbarazzato, ubbidisco. Guardi dalla finestra, mi dice… Guardo e vedo San Pietro. Lei mi sorride e mi dice: non lo trova un po’ blasfemo?
VI SEGNALO LA PREGEVOLE OPINIONE DI UNA SUPERDONNA, L’AMICA E SCRITTRICE GRAZIA SCANAVINI: LEGGETE QUI