La collega e amica di Facebook Giulia Cortese ci avverte, in un bel pezzo chiaro e diretto, che esce in libreria La zoccola etica. Guida al poliamore, alle relazioni aperte ed altre avventure.
Per capire al meglio cosa significa zoccola etica vi rimando allo scritto di Giulia Cortese linkato qui sopra: io ho capito che si tratta di una riedizione della vecchia coppia aperta dove lui e lei vivono felicemente insieme come coppia, ma con il patto chiaro e alla luce del sole (della serie tutti sanno tutto, nessuna bugia o sotterfugio) che, ognuno dei due, può avere storie di sesso liberamente, perché il sesso non solo è un valore positivo, ma fa bene alla coppia, basta che i fuori pista siano condivisi e gestiti con trasparenza e onestà.
Prima osservazione: il termine zoccola non ha molto di positivo. È vero che può assumere una valenza positiva, come in questo caso e per chi sottoscrive questa forma di coppia aperta, oppure in certi momenti in cui il sesso si fa bollente e la coppia usa terminologie che fuori da quel contesto suonerebbero come un insulto, ma suona veramente male no?
È come quando discuto di sesso con l’amica Grazia Scanavini e critico il terribile termine squirting, che dovrebbe rappresentare lessicamente l’eiaculazione femminile, che comunque sounds better. Quindi già il termine zoccola lo trovo controproducente se la proposta è: tesoro, facciamo a che io e te ci viviamo le storie sessuali che vogliamo rimanendo insieme?
Nella guida, a quanto leggo dal pezzo della collega, ci sarebbe una parte in cui si spiega come una coppia tradizionale può trasformarsi in una coppia aperta, e lei in zoccola etica (e lui come lo chiamiamo, se la cosa è reciproca?). Questo è interessante, perché torna a uno dei temi che qui vengono dibattuti: cosa fare per rilanciare una coppia di lungo corso o comunque zoppicante (e il sesso che va peggio è uno dei primi sintomi; ricordo il mio post sul come rilanciare la coppia di lungo corso)? Può essere questa una risposta?
A quanto pare, sarebbero 800 le coppie italiane che dichiarano apertamente di praticare questa forma di “sesso libero e consenziente”. Pochissime. C’è da dire però che sono pochissimi quelli che hanno il coraggio o la voglia di raccontare fatti così intimi in pubblico, quindi immagino siano di più…
Ma ragioniamoci un attimo. In teoria la cosa potrebbe funzionare. Per il maschio significherebbe avere il nulla osta dalla moglie o compagna che sia di farsi le scappatelle che vuole. Mica male no, se è questo che serve? Lei, però, potrebbe fare altrettanto… E qui casca l’asino. Non credo ci siano molti maschi italiani disposti a lasciare carta bianca alla propria donna e pronti a dichiarare con orgoglio “mia moglie è una zoccola etica”! Insomma, il classico italiano è: io lo posso fare, tu no.
E poi come la mettiamo con la gelosia, il sale naturale dell’amore? Come sapete, vedi mio post nella categoria SuperDonne, ritengo che non ci sia amore se non c’è gelosia, e la gelosia, parlo di quella sana e naturale (non dei gelosi patologici che vedono nemici ovunque e vessano il parter fino a fargli fare le corna veramente), è assolutamente ostativa alla zoccola o zoccolo etico.
Come reagireste se vostra moglie vi dicesse: amore, leggi questo libretto interessante, e se lo facessimo anche noi? Tu ti trombi chi vuoi, io mi trombo chi voglio, ci avvertiamo, condividiamo, magari ci divertiamo e la coppia riprende anche ossigeno. Perché no? Non so voi, ma la prima cosa che chiederei a mia moglie è: hai qualcuno? Ti sei innamorata di qualcuno? Vai già a letto con qualcuno? E viceversa: tu hai un’altra? Insomma, in una coppia antica e “obsoleta”, mi rendo conto, come la nostra, la prima preoccupazione sarebbe chi sta insidiando la coppia, e non come possiamo divertirci e fare del sesso nuovo.
E poi non sottovalutate il rischio: facciamo fantascienza e immaginiamo le nostre coppie che da domani applicano il concetto di zoccoli etici. E se poi, trombando qui e là, ci innamoriamo? Sorpresa! Insomma, troppa libertà, molti effetti collaterali.
Insomma, chiamiamo la zoccola etica come deve essere chiamata: corna pilotate. Ma le corna non sono una cosa che in Italia viene molto apprezzata, e non è solo per spocchia maschile. Le corna sono corna. Noi siamo monogami, non poligami. Sognare è bello, ma la realtà è un’altra cosa.
Ringrazio le belle mani smaltate di mia moglie che con provocazione e fede al dito si è prestata a illustrare questo post. Adesso siamo al pronto soccorso perché subito dopo le ho tagliato la mano. Scherzo eh!
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