È stata una bellissima serata quella dedicata a Letizia Cherubino, amica, scrittrice e autrice del lettissimo La mia amante. Ve la racconto
Io e Letizia siamo le due facce della stessa medaglia: lei rappresenta le amanti felici di esserlo, quelle che io dico sono nella fase dell’amantato ludico e felice dei primi mesi. Io rappresento le amanti in difficoltà, quelle della seconda fase dell’amantato, quando si fanno progetti per il futuro e lui dice di starci ma poi non ci sta, e passano gli anni
Per Letizia essere amanti felici non solo è possibile ma è proprio una filosofia di vita. Io purtroppo mi devo occupare di “tutte le altre”, cioè di quelle donne innamorate che vivono l’amantato come passaggio obbligato ma temporale per poi costruire una nuova coppia, dopo la separazione. Ma solo il 30% corona il sogno
Certo, esistono anche le amanti felici di esserlo, orgogliose della propria indipendenza e singletudine, oppure sono sposate anche loro e hanno gli stessi paletti del “fidanzato”: non lasceranno mai la famiglia ma colgono dall’amantato il meglio, quello che manca, dalle emozioni al sesso di qualità
Ma anche alle amanti felici dico sempre: occhio alla temperatura di un vostro eventuale disagio: quanto l’essere amanti vi dona gioia e quanto vi crea disagio? Lui che torna dalla moglie dopo i vostri incontri, che fa tutte le feste con lei, che dorme con lei, che fa sesso con lei (anche se dice di no)… Tutto questo quanto pesa? E quanto sta pesando di più nella vostra relazione?
Abbiamo letto anche un brano de La Matematica del Cuore scritto da Eliselle su Circe e Penelope: è un mio tormentone quello di far cessare la guerra fra mogli e amanti e spostare il focus sul vero responsabile di tante sofferenze, Ulisse
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