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Ogni bambino ha il suo uomo nero. Per la mia Rebecca è il lupo. Una paura tardiva, sbocciata adesso, che ormai ha quasi cinque anni.

Colpa di quella maledetta favola del lupo e i sette capretti, aggravata da quella del lupo e i tre porcellini. Gliele ho raccontate tante volte, ma mi sono accorto solo recentemente che era un bisogno legato alla paura. Paura del lupo.

Ce ne siamo accorti perché ha iniziato a informarsi con i fratelli sulle seguenti cose: se il lupo aveva le chiavi di casa, se abitava lontano da Milano, se mangiava i bambini oltre i capretti.

Così sono iniziate lunghe discussioni fra me e lei sul lupo. A un certo punto le ho anche raccontato che una volta il nonno, che era cacciatore, gli ha sparato sul sedere, per insegnargli le buone maniere. Sembrava convinta, ma poi è andata da suo fratello maggiore e gli ha chiesto: ma il lupo sa usare le chiavi di casa?

Dovevo fare di più. L’illuminazione oggi, quando vedo un pupazzo di lupo. Lo prendo e lo porto a casa. Rebecca è raggiante. Le spiego che sono andato fino al bosco, mooolto lontano da Milano dove vive il lupo, che sapeva che lei aveva paura di lui. Per farle capire che lui è suo amico le ha mandato in regalo questo cucciolo, al quale dovrà insegnare che i biscotti sono molto più buoni della carne, e che il lupo e l’uomo possono vivere in pace. Però, ho detto a Rebecca, ho dovuto promettere al lupo vero che non gli spareremo più.

Rebecca questa sera era elettrizzata: non esisteva che il suo cucciolo di lupo. Speriamo che abbia esorcizzato il lupo dei sette capretti. Come Pooh ha esorcizzato le paure di suo fratello Sebastiano, l’orsetto viola quelle di Nicolò e, molto tempo fa, Ciclamino, la mia scimmietta, le mie.

Fare il genitore è bellissimo, perché devi imparare a difendere i tuoi figli anche dalle favole di una volta.

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2Commenti

  • barbara, 16 Maggio 2014 @ 09:39 Rispondi

    il mio grande fu(giustamente) terrorizzato dai ladri che entrarono in casa nostra e portarono via tutto anche dalla sua camera,ci sono voluti anni e l’amore del nostro cane piu’ vecchio,Asia,che senza dirle nulla aveva capito prima di noi di cosa aveva bisogno Giovanni…e cosi’ per oltre un anno alla sera si sedeva vicino al suo letto,e ogni qualvolta Giovanni si svegliava( cioe’ non dormiva mai, perche’ era terrorizzato) lei era li che vegliava su di lui, e lo guardava come per dirgli,stai sereno ci sono io che ti proteggo…. piano piano Giovanni ricomincio’ a mangiare e a scherzare……..perche’ un amico sincero vegliava su di lui…. Poi tocco’ al piccolo, ma per fortuna li con un enorme acchiappa-sogni, siamo riusciti a ridurre i danni.
    Essere genitori non è facile, io sono molto schietta con loro, anche con il terremoto del 2012…..non fu’ facile con il piccolo, ma alla fine uno zaino da trekking per le fughe improvvise, ed una torcia, riuscirono un po’, ad aiutarlo, del resto la realta’ è questa ….. viviamo in un epoca di paure,reali, ma anche psicologiche, piu’ che negarle, serve dar loro gli strumenti per affrontarle, per metabolizzarle…. ma ripeto ……non è facile 🙂

    • alessandro pellizzari, 16 Maggio 2014 @ 09:46 Rispondi

      Hai ragione non è per niente facile ma lo dobbiamo fare e insistere e non perdere mai la pazienza di approfondire con loro. Non sempre loro parlano infatti si tengono delle cose siamo noi che dobbiamo avere la sensibilità di capirlo e tirate fuori per tempo

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