
Il termine Quiet Quitting, cioè l’abbandono silenzioso e graduale facendo e impegnandosi sempre meno, è diventato famoso nel mondo del lavoro post-Covid, ma trova un parallelo assolutamente realistico anche nelle relazioni amorose, soprattutto quelle fra amanti e in particolare in questo periodo, quello delle vacanze di famiglia.
Nelle relazioni segrete, lo scenario del Quiet Quitting si presenta soprattutto quando l’amante maschile decide di porre fine alla storia unilateralmente, e inizia a tramare la sua uscita silenziosa e graduale dalla relazione all’insaputa della donna che gli fa da amante.
Assomiglia un po’ alla famosa e un po’ “vigliacchetta” richiesta di “Pausa di riflessione” (tranne quella, sempre finta o senza successo, concordata fra i due amanti sposati entrambi quando si accorgono che la storia sta prendendo una certa piega e si spaventano), che poi non è che una sorta di abbandono lasciando la vaga speranza di un ritorno, un prendere tempo ma lasciandosi insomma.
Il Quiet Quitting è molto più subdolo, sottile, progressivo e molto più diffuso, almeno fra gli amanti.
In questo articolo voglio affrontare appunto l’abbandono silenzioso perpetrato solo dall’amante maschio (vedremo poi le sue motivazioni), che è il più diffuso: su 1000 casi reali presi in esame nella mia Epidemiologia di coppia, il sistema statistico sulle relazioni amorose del mio blog, il Quiet Quitting maschile provoca infatti la chiusura unilaterale della coppia più di sei volte su dieci.
Proprio in questo momento di vacanze con la famiglia, si moltiplicano i Quiet Quitting amorosi maschili: iniziano nelle vicinanze delle ferie con il coniuge, oppure si sviluppano e crescono rispetto a prima, a volte arrivano alla loro conclusione mirata e ottimale; sbarazzarsi dell’amante che lascia il campo volontariamente, piegata dallo stillicidio di inerzia e sottrazione sentimentale del Quiet Quitting di lui.
PERCHE’ QUESTO COMPORTAMENTO SI ADOTTA SPESSO PROPRIO PRIMA DELLE VACANZE?
La spiegazione di questa contestualità è semplice: in un uomo che non intende separarsi dalla moglie, anche se lo promette da anni, le vacanze di famiglia sono un obbligo, ma sotto sotto anche un mini piacere inconfessato.
Obbligo perché la moglie le pretende anche se la crisi è palpabile o, il più delle volte, perché il partner non sa di essere “separata in casa” come dice lui all’amante o “solo una sorella” perché per quanto routinario, il matrimonio procede nella normalità dei matrimoni pluridecennali, senza scintille ma neanche senza grandi scossoni (tranne quando si scopre l’amante del marito). E allora il “poveretto” come fa a dire alla moglie “quest’anno le vacanze le facciamo separati” quando la crisi matrimoniale, al contrario di quello che ha detto all’amante, non è mai stata aperta ufficialmente (i litigi matrimoniali non bastano, sono routine)?
È nata così la balla delle balle: “le vacanze le ha organizzate lei all’ultimo momento e a mia insaputa e adesso come faccio a dire no, ci sono anche gli amici e i figli”. Una balla superata solo dalla Madre di tutte le balle, io non faccio sesso con mia moglie da anni, da quando ti ho incontrata e chi più ne ha più ne metta.
Piacere inconfessato perché le vacanze senza l’amante che rompe le balle o a relazione ormai ridotta, proprio grazie al Quiet Quitting, a sempre meno scambi di messaggi e telefonate (queste sempre più rare con la scusa del “c’è sempre presente qualcuno della famiglia”), permette finalmente di godersi la minestra riscaldata del comfort domestico in versione vacanziera, con molte cose che piacciono a lui come la casa di villeggiatura, le sue abitudini con gli amici (sport, cene, giochi) e perché no, qualche scopata in più con la moglie, che abbronzata sembra pure più carina e poi è lì a disposizione, magari più rilassata e tranquilla.
Niente più bugie, faticose fughe e sotterfugi che alla fine ormai servivano di più per quietare l’amante lamentosa che per godersela come una volta, come ai bei tempi in cui lei non chiedeva troppo
Il “quiet quitting”, in questo contesto, diventa un’arte sottile e ambivalente: un modo per allontanarsi cercando di abituare l’altra parte, settimana per settimana, mese per mese, fra bastoni e poche carote al momento volontario (per stanchezza) della chiusura della storia. Il dolore della perdita per la donna, che è realmente innamorata, non sarà meno importante di una chiusura improvvisa, come per esempio succede quando l’amante viene scoperto dalla moglie e abbandona il campo in un secondo, vi butta giù dalla torre, vi abbandona in pieno oceano di notte e senza salvagente, ma è come se ci fosse una sorta di anestesia prolungata a piccole dosi.
COME SI REALIZZA IL QUIET QUITTING?
La tecnica consiste nel togliere, giorno dopo giorno, qualcosa all’amante, finché non rimangono così poche briciole, così esigue da portare la stessa donna a prendere una decisione, spesso anche unilaterale, di abbandono del campo. A differenza di una rottura esplicita, questa forma di separazione avviene attraverso segnali subdoli e una graduale presa di distanza emotiva.
La parte virtuale della relazione, cioè le telefonate, le chat, i messaggi è l’ultima fase del distanziamento, perché è la più comoda da attuare, da mantenere e aiuta molto, insieme al Love bombing solito (io ti amo, sei la più importante, non posso vivere senza di te), a non dare la sensazione all’amante o alla fidanzata che si stanno prendendo le distanze, ma poi inizia ad andare di pari passo con il Quiet Quitting reale, quello che taglia gli incontri fisici.
Il distanziamento silenzioso e progressivo nei fatti si esplicita gradualmente con bidoni, promesse non mantenute, aumento del lasso di tempo in cui non vi vedete, contrazione dei momenti dedicati. Alcuni esempi classici: avete programmato una cena, una notte o una giornata insieme e queste cose iniziano a essere rimandate per impegni improvvisi, o saltano all’ultimo momento. La nonna sta male, il bimbo ha gli attacchi di panico, l’ammistratore delegato mi vuole vedere subito: non è mai colpa sua, sono sempre eventi esterni ai quali lui si deve piegare.
Piano piano aumenteranno sempre di più, prima riducendo di un quarto i vostri incontri, poi cambiandone la qualità (sesso in auto invece che in un bel posto, un’ora invece di tre). Poi si arriverà a metà, eliminando quelli più da fidanzati: gite fuori porta, notti insieme, piccole vacanze, mezze giornate insieme. Poi ne resterà uno solo.
in parallelo, quando sarà a metà strada del Quiet Quitting, a mano a mano che voi reagirete lamentandovi, protestando il fatto che le cose vanno peggio, che non era così la vostra relazione, caleranno anche messaggi e chiamate (lavoro tanto, i figli…), per diradarsi sempre di più proprio approfittando delle vacanze di famiglia dove si sa, “più di tanto chiamare e messaggiare non si può”.
COME REAGISCE LUI ALLE TUE PROTESTE E REAZIONI?
I profili maschili che più adottano il Quiet Quitting sono soprattutto il muro di gomma, il seriale gentile (versione educata del seriale classico), lo struzzo e il debole, ma è un atteggiamento assolutamente trasversale fra i maschi sposati o finti separati in casa nostrani. Anche gli uomini che, nel periodo d’oro e meno d’oro con voi, parlando della situazione in casa dicono frasi tipo “aspetto che mia moglie si stufi e mi lasci lei, così si prende la colpa” sono dei probabilissimi Quiet Quitter, visto che dimostrano di volerlo fare già con la moglie (in teoria): chi sputa nel piatto dove mangia o ha mangiato sputerà anche nel tuo.
Questo vi fa capire il perché, alle vostre sfuriate e richieste di chiarimento, questi uomini, oltre alle solite scuse del lavoro, le malattie e tutti i guai di questo mondo che capitano guarda caso solo a loro e solo in questo periodo, abbasseranno la testa silenti, faranno appunto gli struzzi e i muri di gomma, alcuni piangeranno invocando la comprensione della mamma e solleticando la vostra immaginazione da crocerossina (se arriva a piangere mi ama, soffre, prova qualcosa…), prometteranno tempi migliori ma nulla cambierà.
Molti diranno: io sto facendo quello che posso, tutto il possibile, non capisci i miei sacrifici per stare con te
Difficilmente questi uomini provocano litigi ad hoc come fanno molti seriali che così si procurano la scusa di fare gli offesi e partono per le vacanze senza più messaggiare o chiamare, fanno il muso.
No, l’uomo che sceglie il Quiet Quitting come exit strategy dalla vostra coppia instilla il suo veleno tossico, quello che provocherà il vostro uscire forzoso dalla coppia, in modo costante ma a dosi minime, perché dovete fare tutto voi, decidere tutto voi, lasciarlo voi, fare voi un Codice del silenzio voi, il famoso No Contact.
Sai che figata se la cosa parte in concomitanza con le vacanze: niente rotture di balle mentre lui è con la famiglia! Poi a settembre si vedrà…
PERCHE’ LO FANNO
L’amante è bella finché non scassa i cabbasisi. Finché è coinvolta, passionale, a disposizione, allegra, spensierata, il Carnevale di Venezia. Insomma, tutto quello che la moglie non è più da tempo.
Ma è inevitabile che se l’amantato supera i primi sei mesi e si fanno progetti di vita insieme che lui promette o sottoscrive, a mano a mano che il tempo passa e le promesse si sprecano, reiterano ma non succede nulla o quasi di concreto verso la separazione l’amante gradualmente disfunzioni, soffra, diventi gelosa della moglie, chieda spiegazioni, litighi.
Insomma, per lui lei da perfetta geisha e psicologa gratis pornostar si trasforma in una comare bellicosa e col muso, e nulla importa che ciò nasca dalla sua truffa amorosa, dalla sua menzogna originale, spesso nata con la storia stessa. Fatti vostri, lui va per la sua strada, silenziosamente distanziandosi da voi e riavvicinandosi alla famiglia, non per rinnovato amore (troppe corna, troppi anni di amantato) che di fatto non avrebbe e non ha lasciato mai.
Per lui è arrivato il tempo di prendere le distanze, di cambiare amante, di quietare le eventuali antenne alzate della moglie, di prendersi una pausa definitiva (o almeno lunga quanto vuole lui) da un’amante ingombrante e ormai noiosa, un grillo parlante che dice fastidiose verità, che a volte fa sentire in colpa (ma è solo uno sfuggevole attimo e capita a pochi): e le vacanze di famiglia sono una grande occasione, un’imperdibile occasione per iniziare, aumentare o portare a termine il Queit Quitting.
L’EPILOGO FINALE
Questo stillicidio di distanziamento fisico e verbale messo in atto dal cialtrone furbetto che si vuole liberare di voi finirà appunto con un colpo di grazia: le sue vacanze in famiglia (magari non sono le prime che sopportate) e allora voi alla fine arriverete a lasciarlo, magari con un confronto finale dove lui starà zitto, farà lo dispiaciuto gravemente ferito e accuserà il colpo, sotto sotto festeggiando di essersi finalmente liberato di una donna ormai più un peso che strumento di piacere e divertimento (d’altronde il dimostrarsi sempre più disinteressato al sesso fa parte della tattica del suo Quiet Quitting, anzi a volte non ne ha proprio più voglia).
E così alla fine accetterà “suo malgrado” la vostra decisione, magari millantando un “almeno restiamo amici” nel quale è il primo a non credere. Qualcuno farà il commosso, il distrutto, il relitto umano che si trascina (per poi correre libero appena girato l’angolo)
TORNERA’?
Non escludo il ritorno: così è scritto sulla lapide del grande Maestro in amore Franco Califano
E quindi in più del 50% dei casi questi uomini tornano (in tempi molto variabili, i peggiori subito dopo le vacanze, altri dopo mesi) nonostante il successo del loro Quiet Quitting, perché il loro matrimonio è rimasto noioso anche in vacanza, perché non trovano una nuova sostituta, perché è semplice e comodo riprovarci con voi che ne avete digerite tante e siete ancora innamorate, perché non gliene frega nulla di farvi ancora del male (magari un pochino, ma poi passa), perché possono dire senza vergogna che avete deciso voi di abbandonare il campo, perché hanno un picco di testosterone, perché vi sanno usare dato che non hanno rispetto ne per voi ne per la moglie che però rimane sulla torre come titolare.
Se abboccate entrerete in un tunnel che vi porterà a un altro Quiet Quitting che per voi sarà Quiet come uno Tsunami, per lui perfettamente uguale al primo: male state voi, mica lui, uomo senza onore e senza scrupoli, anche se il Quiet Quitting vuole dimostrare che lui è innocente, non ha fatto nulla per lasciarvi, vi ama ma… non può. Non esiste il ma nell’amore vero, e voi lo sapete bene, mica fate come lui.
PROTEGGETEVI RICONOSCENDO I SEGNALI DEL QUIET QUITTING
Riconoscere i segnali del “quiet quitting” da parte dell’amante maschile può aiutare a comprendere le dinamiche della relazione che lui sta imponendo subdolamente e agire per tempo e non soffrire troppo. Vale la pena di ripeterli.
Una delle evidenti manifestazioni è la riduzione della frequenza dei contatti e degli incontri. L’amante maschile potrebbe essere meno disponibile, rispondere con ritardo ai messaggi o evitare gli appuntamenti. La comunicazione può diventare più distante e fredda, e l’entusiasmo nell’interagire può affievolirsi.
Essere oggetto di un “quiet quitting” può essere estremamente confuso e doloroso. La graduale distanza emotiva può generare domande senza risposta, lasciando l’altra persona a cercare di comprendere cosa sia andato storto. L’assenza di una comunicazione chiara può causare senso di colpa, rabbia e il desiderio di ottenere una spiegazione disperato. Anche prostrazione, esaurimento psicofisico, malattie psicosomatiche (il sonno è il primo ad andare a farsi benedire), fino alla depressione.
Ecco perché è importante cogliere appena possibile la manovra subdola del di lui distacco silenzioso e graduale: se vi fate portare all’estremo delle forze cercando di capire, rilanciare e resistere accanto a lui per non perderlo arriverete stremate a lasciarlo, cioè a fare quello che vuole lui.
Approfittate invece voi di questo distacco forzato da vacanze matrimoniali per prendere le distanze. Siate voi a non scrivere, a non rispondere. Prendete fiato, disintossicatevi. A settembre, se lui tornerà per rifarsi il giro di giostra, sarete più pronte a rimandarlo al mittente, cioè alla moglie.
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