Non c'è peggior sordo di chi non vuol sentire
Non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire


Lancio una campagna contro i “sordiperditempo”, cioè tutti coloro che passano la vita a chiedere consigli che non ascolteranno mai

I sordi perditempo sono persone che hanno il dono di un udito finissimo ma che usano solo per ascoltare non i “rumori” esterni, ma la loro vocina interna. Perditempo perché ti fanno perdere tempo, come amico, collega o lavoratore a quintalate di ore. Tu ti spertichi in spiegazioni nel loro interesse, ce la metti tutta, ma poi è come se non ti avessero mai sentito. Perché?

Si dividono, principalmente, in tre tipologie

IL SORDO PERDITEMPO LETALE PER GLI AMICI
E’ la forma peggiore, perché tu non riesci a fregartene dei suoi problemi, lui o lei te li racconta nei minimi dettagli (anche i più pallosi), magari te li ripete anche e poi tocca a te. Ti impegni veramente a spiegare, secondo te che ci sei passato, sei esperto della cosa o, banalmente, ci tieni un sacco al tuo amico, qual è la cosa che è meglio per lei o lui, e che cosa faresti tu al suo posto. Il frutto di tutto questo sforzo? L’amico farà di testa sua, spesso il contrario di quello che gli hai suggerito. Un consiglio per non perdere tempo? Se, durante la vostra convincente arringa, l’interlocutore risponde con un sì ma però veramente boh fermatevi e non perdete altro tempo.
aneddoto: questo mi ricorda la mia cara amica Roberta, che ci telefona chiedendoci un passeggino per l’ultima nata. Noi andiamo in cantina, scaviamo nei cumuli di reperti archeologici, lo tiriamo fuori, lo puliamo e… Lei: grazie ma l’ho comprato nuovo. Aveva, come al solito, chiesto la stessa cosa a 700 persone.

IL SORDO PERDITEMPO LETALE PER CONFERMA
Parliamo di lavoro: ci sono persone alle quali piace interpellare spesso gli altri per avere un’opinione su una questione. E’ importante: si chiama lavoro di team, e se uno sa cogliere i suggerimenti intelligenti, sul lavoro fa la differenza. Però il sordo perditempo che fa? Chiede, chiede chiede finché non trova qualcuno che non gli riferisce esattamente l’idea che aveva in testa. Lui non vuole opinioni, vuole omaggi alla sua intelligenza. Il consiglio? Inutile perdere tempo a dare pareri su questo fronte. Siete obbligati a darli? Se ne avete il carattere, cercate di capire che cosa ha in testa l’altro e fate un copia incolla: è triste ma magari farete carriera, se siete nel posto… sbagliato.
L’aneddoto: da giovane studente di giurisprudenza ho lavoricchiato, agli inizi, col patrigno di mio padre, persona non simpaticissima. Era anche un sordo perditempo patentato. Mi ricordo che mi chiedeva dei pareri, io gli dicevo cosa era accaduto in quel caso e come avevo risolto e lui replicava sempre: NON LO SO IO. Della serie, quello che hai detto non mi convince per niente o, in molti casi significava addirittura non ti credo. Una volta mi sono rotto e gli ho risposto: MA LO SO IO!

IL SORDO PERDITEMPO CHE TI PAGA
Da un certo punto di vista è il migliore: ti paga per consigliarlo ma non ti ascolta mai. Però ti paga. Io mi chiedo: ma perché devi pagare profumatamente una consulenza, dal broker al commercialista, dall’avvocato al medico, se poi non fai mai quello che ti dice e per quello che ti dice paghi? L’hai coinvolto perché ne hai bisogno, è il massimo esperto del suo campo, e tu non lo ascolti? In realtà pensi tu di essere esperto di tutto. Oppure sei uno di quelli che ha bisogno della corte intorno. Consiglio: abbassate la testa e incassate. Lo so, è dura essere dei bravi professionisti e avere a che fare con i sordi, ma con i tempi che corrono pecunia non olet.
Aneddoto: conosco un bravissimo consulente che ha perso il suo contratto di consulenza perché ha osato suggerire una strategia totalmente diversa da quella che aveva deciso il suo committente. Alla fine aveva ragione lui e l’operazione, senza di lui, si è rivelata un disastro. E sapete che cosa ha detto il tizio sordo erditempo: aveva ragione, però porta sfiga.

Su, fate come me: i sordi perditempo, se li conosci, li eviti

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