Ogni coppia di lungo corso, per quanto solida, ha i suoi momenti di defaillance. Di solito, per metterla a dura prova, interviene un elemento esterno che si infila come un perno nei cardini della routine del matrimonio o della convivenza, facendoli saltare.
Di solito, a destabilizzare lui, è un’altra donna. E così è stato per me, cinque anni fa, lo confesso. Questa donna è apparsa dal nulla, di colpo, inaspettata, come un fulmine a ciel sereno.
Quando l’ho vista, la prima volta, mi sono reso conto che in realtà l’aspettavo da tutta la vita. Volevo lei. Ma come faccio adesso, mi sono detto, che la mia vita è in perfetto equilibrio, che ho tutto, che tutto sembra andare bene, a gestire questo tsunami fisico-sentimentale? Ho 50 anni!
In quel piccolo capolavoro che è Lost in translation, un cinquantenne Bill Murray spiega che alla nostra età si è così arrivati che di solito ci si compra un nuovo Rolex, la Porche e si iniziano a notare le più giovani.
Io mi sono concentrato sul terzo punto. Ormai il dado era tratto, il destino aveva compiuto il suo disegno, karma. Così mi sono subito innamorato di lei. Le ho dedicato più tempo che potevo, e lei si è innamorata di me.
Più il tempo passava più il legame diventava profondo. Mi sono anche reso conto che forse io volevo innamorarmi di nuovo, forse proprio di mia moglie, visto che questa meravigliosa donna nella mia vita assomiglia tanto a lei.
Alta, slanciata, capelli lisci, occhi profondi, risata brillante, nasino all’insu (unica cosa che la distingue da Rita). Bellissima.
Ho perso la testa per lei. E quando lei mi ha fatto la sua prima dichiarazione d’amore, io mi sono sentito l’uomo più felice del mondo.
Mi ricordo perfettamente cosa mi ha detto: Papà, io sono sposata con te. E da quel giorno mi sono reso conto che tutte le dicerie più smielate, popolari e anche assurde sul legame padre figlia sono vere, tutte.
Oggi Rebecca Pellizzari compie 5 anni. Cinque anni d’amore con me, dal primo bagnetto che le ho fatto io a questa mattina, quando ha gioito perché le ho detto tanti auguri amore mio!
Sua madre se ne sta facendo una ragione. Voleva il terzo maschio, ma adesso guarda fiera questa piccola Amazzone che le assomiglia in tutto e per tutto. anche come carattere.
Certo, la coppia ha avuto i suoi sussulti dopo questo tumulto, ma ora è tempo di raccogliere i frutti, superati i flutti. È tempo di godersi, insieme, Rebecca che cresce.
Bella, intelligente, femmina. Mia. Mah sì, diciamo nostra.
Auguri tesoro dal tuo papà
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