Ho appena saputo della morte del mio amico Luigi. Se ne va con lui un pezzo della mia vita e, per tutti noi, anche quelli che non lo conoscevano, un pezzo di poesia e di bontà.
L’ho conosciuto che avevo forse 25 anni, al Nuku Nuku, il negozio di acquari dove sfogavo la mia grande passione, quella dei pesci. Eravamo diventati amici e lui, venendo a casa mia a fare le manutenzioni dell’acquario, è stato non solo testimone della crescita della mia passione, ma dei grandi cambiamenti della mia vita.
Lavorando sulle vasche della famiglia (anche mia madre aveva un acquario) era come se girasse un film sullo scorrere degli anni in casa nostra. Prima in via Mameli, poi qui, i miei figli, il nuovo matrimonio, tutte le mie peripezie.
Era un amico confessore. Io gli raccontavo la mia vita e lui si ispirava per le sue poesie. Rideva per le mie barzellette e voleva sempre che gli mettessi la musica classica mentre puliva il mio acquario, che trasformava, come un artista, in una nuova scultura di coralli ogni volta.
Una volta, mi ha ricordato mia moglie, mentre lavorava in casa mia, le ha dettato una poesia.
Luigi era buono. Non credeva in Dio ma Dio sa riconoscere i suoi predestinati. Quindi io so che tu sei lì in Paradiso, a declamare le tue poesie a qualche Santo, magari al protettore degli acquari.
Ho solo un rammarico: l’ultima volta che ci siamo visti mi hai chiesto la prefazione per il tuo nuovo libro di poesie, poi non siamo riusciti, perché hai iniziato a stare male.
Forse mi perdonerai se ti dedico questo piccolo haiku:
occhi di mare controllano l’acqua
Il tempo di pensare una nuova strofa
E sei già materia delle nuvole
Aspetterò la pioggia per toccarti
Caro Luigi, che mia madre e mio padre ti accolgano nel Regno dei Cieli: forse avevi qualche manutenzione in arretrato da loro.
Amen Luigi, noi Pellizzari pregheremo per te