Vi siete conosciuti non importa dove e come (chat, amici, per caso), vi siete esteticamente piaciuti e ora lui vi ha invitato fuori a cena o per un aperitivo. La domanda è: se le cose andranno bene, quando è il momento giusto per fare sesso? Subito o è meglio aspettare? E quanto? Regole precise al millimetro non ce ne sono, a parte quella maggiormente in voga che dice “al primo appuntamento non si fa”, ma ho interpellato alcune amiche che vi presentano le loro teorie interessanti. Leggetele, poi vi dico la mia.
La teoria di Rita: dipende da quanto ti piace
Secondo Rita decidere quando fare sesso con uno che ti piace dipende solo da quanto ti piace fisicamente. Anche la prima sera, se lui conferma le impressioni preliminari e le rilancia. Mi dice: devi immaginarti già a letto con lui… Come la vedi? La cosa ti eccita? La prova del nove è il bacio. Se ti bacia bene facci sesso, anche subito, al massimo la volta dopo, così vi scaldate ancora di più nell’attesa. Rita, dico io, ma non hai il timore che lui ti giudichi una poco di buono (leggi qui cosa ne penso in un altro articolo) che “la dà via subito” o sparisca perché ha ottenuto quello che voleva, pure in modo facile e veloce? Risposta: se fa così è uno di quei coglioni che giudicano “troie” le donne che gestiscono il sesso come gli uomini, senza preconcetti e pregiudizi; meglio disfarsene prima che faccia danni psicologici. Se gli è bastata una scopata e poi sparisce probabilmente lui ha dato tutto e non ha molto da proporre: a casa.
La teoria di Monica: la regola imprenditoriale del 4
Monica esclude categoricamente il sesso la prima sera e fa un paragone con i tempi di una nuova impresa. Il primo anno va tutto bene, il secondo vengono fuori eventuali problemi, il terzo l’azienda si assesta e il quarto, finalmente, si possono fare progetti. Con un nuovo corteggiatore interessante ciò si traduce (per fortuna per lui e per la mia amica) in numero di appuntamenti non infiniti. Il primo è esplorativo. Il secondo di approfondimento e verifica. Il terzo confermativo nel bene e nel male. Il quarto… Dipende dal bacio, dice Monica. Se bacia male può essere bello e simpatico ma mi dispiace, grazie e arrivederci.
La teoria di Elena: se resiste 2-3 mesi è papabile
Elena ha provato di tutto con gli uomini. A starci subito ma, dice, anche se è quello che auspicano e dichiarano ai quattro venti che le donne sessualmente sono pari agli uomini, poi ti giudicano male e la storia dura poco. Idem sui tempi intermedi. Quindi, mi dice Elena, l’uomo deve essere testato sulla resistenza. Se tu gli interessi davvero e non solo per una botta e via deve reggere più incontri, sicuramente più di una decina, spalmati in 2-3 mesi di frequentazione in crescendo. Solo così, alla fine, parlando, baciandosi e facendo i fidanzatini “a rate” hai la probabilità seria che a lui interessi veramente è che si possa imbastire una storia degna di questo nome. Quindi se la deve sudare…
Queste le tre posizioni dominanti nelle teorie delle mie tre amiche, che rappresentano un po’ il pensiero maggioritario (o minoritario, come sembrerebbe nel caso di Rita) di molte lettrici e frequentatrici dei miei social. Ma la domanda principale rimane: dopo quanto tempo fare sesso? Chi ha ragione delle tre? Vediamo
Rita decide molto sulla base del fattore fisico, anche se nella discussione aggiunge che non è tutto ovviamente (deve essere simpatico, divertente, intelligente), ma alla fine è quell’immaginarsi a letto con lui che la fa decidere. Ha perfettamente ragione quando dice che se poi viene giudicata male lui è un maschio dalle vedute retrograde, quindi inutile. Sicuramente lei “guadagna tempo”, nella selezione dell’uomo che potrebbe funzionare come futuro compagno ma… Cara Rita, siamo in Italia, un paesino dove non solo i maschi giudicano male chi si concede “troppo presto” (pur mirando proprio a quello: non credete a quelli che vi dicono che per loro il sesso è una componente della coppia neanche prioritaria, è tutto marketing maschile, leggete qui) ma persino le tue amiche diranno “sì però non puoi darla via così”. Quindi no, la prima sera no. Strategicamente no. Trovo ridicolo darla la seconda volta però, che differenza c’è con la prima? Giusto per dire agli amanti del bon ton sessuale che “però non gliel’ho data subito”? Mah…
Monica dimostra di avere una strategia molto precisa, che non a caso paragona a quella di una nuova azienda. La regola del 4, che lei poi precisa è estensibile, mai accorciabile, dipende tutta dal comportamento del maschio. Insomma, sembra più un colloquio di lavoro che un incontro galante. Intendiamoci, Monica si sa divertire e vuole divertirsi (ha “superato” diversi matrimoni), ma “conosce bene gli uomini” e dice che anche un passo falso durante questa prima fase può essere molto eloquente. Il limite di questo approccio è che può essere molto stressante, anche per Monica: si testa, si testa ma non si quaglia quasi mai. È vero che il mercato degli uomini disponibili oggi è quello che è, ma forse un pizzico di istintività in più alla “Rita” non guasterebbe. Tre è il numero perfetto anche in questo campo? Forse sì.
Elena non sente ragioni: se mi vuoi mi devi meritare. Devi lavorare con pazienza, bene e per un bel po’ di tempo prima di riuscire a portarmi a letto. Cara Elena, ma così gli uomini si stufano, e le donne disponibili sono tante! Tu dirai, meglio così, alla larga morti di figa, poco titolati, impazienti e non strutturati. Sai che cosa fa il classico Uomo da pesca a strascico? Poniamo che tu gli interessi davvero, o che comunque prenda il portarti a letto come una sfida. Credi che, nell’attesa della tua capitolazione, fra un vostro appuntamento è l’altro, bacini bacetti frasine corroboranti e messaggini in chat non si dia da fare? Sai qual è il trend del single maschile? Quello del “signore degli anelli”: una per scoparla quando voglio, una per sentirla sempre è una per un giorno averla, e comunque lui, alla fine, per ghermirle tutte. Sei solo un tasto del suo pianoforte dear. Quindi è probabile e frequente che quella che tu credi sia un’attenzione dedicata, sia italianissimamente condivisa con almeno altre tre pretendenti a breve e medio termine. Ecco perché la maggior parte non arriva a superare la tua prova, o se lo fa trucca e tu difficilmente lo saprai. Quindi la tua strategia è ad alto rischio, e potrebbe farti passare molto tempo in stand by. Anche sessualmente. Cosa dici? Puoi avere quelli che vuoi quando vuoi? Se sei carina e non rompiballe certamente, ma sappiamo che il tuo credo è un altro. Buona astinenza dunque, anche se qualche principe azzurro che vada bene a te magari in giro c’è…
Insomma, sembrerebbe che il tempo ideale per concedere le proprie grazie a un nuovo pretendente sia fra il terzo e non oltre il quinto appuntamento serio, cioè tale da mettervi alla prova reciprocamente. La scoperta dell’acqua calda? Questo è almeno in teoria, tenendo conto di non cadere nel cosiddetto “errore” di darla la prima sera e in quello opposto, meno criticato da un punto di vista del falso bon ton imperante e bigotto, ma letale è noioso come una lunga attesa
Ho scritto teoricamente, perché se è vero che, come ci insegna la Psicostoria del grande Asimov, i comportamenti umani sono prevedibili e matematicamente incasellabili, esistono per fortuna delle variabili che ci rendono umani e fanno deragliare le noiose statistiche, per quanto attendibili.
Una di queste è il sesso. Come dice giustamente Rita e altre mie amiche come Maria e Betta, la chimica che scatta fra due persone può scardinare qualsiasi regola sociale o di opportunità e portarvi a letto nel giro di due ore. Ed è bello, perché istintivo e passionale. Magari un “errore”, perché non durerà, ma a Patto che lui sia almeno la metà di quello che gli uomini di solito millantano di essere capaci di fare a letto, sarà del buonissimo e piacevole e distraente e rasserenante sesso.
Ma non dimentichiamoci il bacio. Tutte Le mie amiche lo considerano una vera prova del nove, quasi una cartina di tornasole, Monica addirittura decide se andare avanti o no dalla qualità e da cosa esprime un bacio. La maggioranza la pensa così, ed è giusto, come ho scritto qui, se volete leggere.
La morale! Regola del tre a parte, usate il vostro sesto senso al primo appuntamento e a quelli che seguiranno, indipendentemente dal numero. È una delle armi più potenti della femminilità, ma molte di voi la mettono da parte, troppo prese a presentarsi bene. No. Siate voi stesse e soprattutto ascoltate e osservate il vostro uomo. Come si comporta, come si muove, cosa dice… Ma ascoltate soprattutto la sensazione che vi dà: piacere? Dubbio? Pericolo? Insicurezza? Interesse? Relax? Precarietà? Bugia? Su questo decidete. E, naturalmente, su come bacia.
Buona caccia
« Le leggi della storia sono assolute come quelle della fisica, e se in essa le probabilità di errore sono maggiori, è solo perché la storia ha a che fare con gli esseri umani che sono assai meno numerosi degli atomi, ed è per questa ragione che le variazioni individuali hanno un maggior valore. »
(Bayta Darell, Fondazione e Impero, cap. 11)
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