Che siate insieme da poco, anche solo poche settimane o da anni, se lui inizia a trattarvi male di solito c’è un perché e, il più delle volte il lavoro, lo stress e la frenesia della vita moderna non c’entrano o non sono la causa principale, ma delle aggravanti.
Perché non sto parlando di episodi, ma di un trend, nuovo, costante, in crescendo.
Cosa significa essere trattate male? Lasciamo stare la violenza: un uomo che alza le mani su una donna deve essere lasciato seduta stante, denunciato e in base alla gravità dell’atto mandato in galera. Punto.
No io parlo della “normalità” con cui un uomo può trattare male una donna.
Innanzitutto è fondamentale il confronto con il “prima”. Prima non era così, non è stato mai così lui. Prima lui era magari non un campione di attenzioni ma non era “cattivo”, non feriva, anche nelle piccole cose.
Trattarvi male è rispondervi malamente, ma anche ignorarvi. Oppure sminuirvi o, nei casi peggiori, zittirvi e quindi umiliarvi in pubblico. Ma anche non avere più quelle attenzioni alle quali eravate abituati come coppia.
Si inizia col “dimenticarsi” del bacio quando si rientra a casa, o darlo a mezza bocca, in modo svogliato e sfuggente.
Si inizia non telefonando più a quell’ora per sapere come stai, o ignorare i tuoi messaggi. Non rispondere a domande, non ascoltare mentre parli, portarti fuori al ristorante e stare zitto se non parli tu o guardare il telefonino.
Questo, anche questo è trattare male una donna.
Se succede all’inizio di una storia significa spesso che siete a fine corsa per lui, che ha ottenuto quello che voleva o non gli è piaciuto o ne ha abbastanza o pensava meglio.
Spesso sta corteggiando già un’altra o ha già un’altra e comunque c’è l’ha in testa (o su facebook) e il trattarvi male risponde a un duplice bisogno: fare in modo che voi arriviate a lasciarlo per “stanchezza” e scaricare i nervi, perché adesso lui di voi non ne può più.
Ma se ha un’altra o gli interessa un’altra, o semplicemente voi avete fatto il vostro corso, perché non mollarvi punto? Perché gli uomini, molti uomini, non tutti certo ma molti, non vogliono prendersi questa responsabilità. Allora la provocano. Fanno in mondo, trattandovi male, di essere lasciati. Perché siete state voi, non lui. Chiamatela vigliaccheria, cinismo, opportunismo, ma certi uomini lo fanno. È non sono pochi o una rarità.
Parlavo delle storie nuove in breve defunte. E in quelle di una certa longevità? L’uomo che da partner attento o comunque normale si trasforma in “cattivo” potrebbe avere innanzitutto un’altra donna.
Si sente, in questi casi, un animale in gabbia. Vorrebbe scappare nella giungla con la sua nuova bella, ma ci siete voi sulla sua strada, avete voi le chiavi della gabbia.
Gabbia, rabbia. Scoppia in lui una rabbia che è un misto fra il ribellarsi a voi come catena che lo blocca e il ribellarsi al suo senso della realtà che, magari in presenza di un legame che comunque è stato forte, lo fa sentire in colpa.
E allora lui può arrivare a odiarvi, a considerare voi il fulcro di tutti i suoi guai, non la sua nuova passione. Allora vi attacca, vi tratta male, vi provoca, fino a litigare: sta cercando di giustificare al suo cervello il perché c’è un’altra, sta cercando un lasciapassare per fare quello che vorrebbe fare, perché “vedi come reagisce? È colpa sua, non mia, impossibile vivere con lei, giusto andare con un’altra”.
Gli innamorati ve li ricordate? Hanno la testa fra le nuvole, sono distratti, lo sguardo perso nel vuoto a pensare a lei o a lui, ma sono di buonumore o facili al pianto, ma quello bello. Chi tratta male la sua donna perché non la ama più o ama un’altra ha lo stesso atteggiamento, solo che il buonumore viene sostituito dall’aggressività e il pianto, se c’è, è quello triste dell’amore forse impossibile, quello, spesso, degli amanti.
Lui vi stimava e ora vi critica. Lui era attento, ora scostante. Ma, soprattutto, lui ormai, sempre più di frequente vi attacca, vi tratta male.
Attenzione, ripeto, deve essere un trend in crescendo perché tutti noi abbiamo problemi, ed è “normale” che il partner un po’ se la prenda e si “sfoghi” con chi gli è più vicino, chi più lo capisce. Ma se sono episodi, se dopo chiede scusa, se il barometro non è sempre e solo su variabile nuvoloso pioggia ma ci sono anche solidi e duraturi periodi di alta pressione (guarda caso coincidenti con la soluzione di un problema esterno alla coppia: soldi, salute, lavoro…) allora tranquille, armatevi di pazienza ma parlategli, approfondite, aiutate. Quando il gioco si fa duro si fa squadra, e chi dei due è più forte in quel momento deve sorreggere l’altro.
Ma se piove sempre e iniziano ad arrivare anche le tempeste non aspettate di essere spazzate via dallo tsunami. Affrontatelo. Accusatelo. Fategli vedere i suoi comportamenti, la differenza fra il prima e il dopo.
Parlare è l’unica medicina. Ma non siate sulla difensiva: deve essergli chiaro che avete capito perché vi tratta male e che cosa ne pensate. Perché i casi sono due: o vi sbagliate e allora lui deve cambiare radicalmente o, se tutte queste angherie servono perché siate voi a lasciarlo accontentatelo, lasciatelo, ma dicendogli in faccia che sapete bene qual è il piano.
È lui? Potrebbe stupirvi. Spaventarsi, risvegliarsi dalla passione più onirica che reale per un’ipotetica o vera altra, ed essere preso, finalmente, dalla paura di perdervi. La vostra presa di coscienza e di posizione sarà come una rianimazione del suo cuore malato o distratto, allora.
Ma se non è così siamo alla fine. Ed è bene che voi non soffriate ulteriormente e, soprattutto, inutilmente.
Sincerely yours
Foto: gmast3r iStock
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