
Molte amanti, alla fine di una storia lunga con un uomo sposato o convivente (è lo stesso, se non la molla), si struggono al pensiero del fatto che lui alla fine ha preferito lei perché la ama di più, perché lei ha saputo riconquistarlo (magari dopo la scoperta del tradimento), perché in fondo l’amante ha fatto più bene che male al loro rapporto… Insomma, non si è scelte perché la moglie, nonostante tutto, è più importante.
È un modo di pensare diffuso ma sbagliatissimo, alimentato da quella sorta di competizione che a un certo punto dell’amantato si instaura fra le due donne. All’inizio l’amante di solito non si cura dell’esistenza della moglie, perché è concentrata sullo sviluppo e sui benefit che ogni amantato dà nel suo periodo ludico (soprattutto se viene da un suo deserto emotivo matrimoniale e non), i primi sei mesi carpe diem all’insegna della leggerezza, del sesso esplorativo, delle risate, delle farfalle nello stomaco anche dopo i 40, del ritorno a una vera e propria gioventù sentimentale.
Di fatto la moglie appare come un ostacolo vero quando l’amante si innamora di lui. E qui scatta uno dei cardini dell’amore vero: l’esclusività. Sì certo, l’amante sapeva che lui era impegnato, non si è parlato subito di futuro insieme (anche se molti uomini lo fanno o comunque quasi tutti descrivono il loro matrimonio come morto) ma allora il fatto che lui si alzasse dal letto per tornare a casuccia era ancora digeribile, la prima vacanza con la moglie metabolizzabile grazie alle tante telefonate e messaggi consolatori…
Poi però l’amore è sbocciato, e diventa sempre meno tollerabile che lui torni da lei, non una nemica ma un competitor, un ostacolo, un grosso problema se lui non si spiccia a separarsi (campa cavallo…). Anche perché lui spesso dice che ricambia l’amore in toto…
Ma in realtà se voi come me poteste varcare la soglia della loro casa e non viste, potreste osservare bene anche un solo giorno della loro vita quotidiana, vi accorgereste di cose che io so perché me le raccontate migliaia di volte, dopo averle scoperte.
E vi accorgereste di quello che vedo io quotidianamente in queste storie (non tutte, ma molte): una versione del matrimonio raccontata a voi e quella reale, che spesso sono profondamente diverse.
I due sono in crisi? Come coppia pura, intesa come unione sentimentale e fisica fra un uomo e una donna di sicuro, altrimenti voi non esistereste. E, a maggior ragione, non esisterebbero le amanti precedenti, che tanti dei vostri ex hanno avuto, dalle scappatelle (gli uomini tendono a presentarvele quasi tutte così, per ridimensionarle ai vostri gelosi e indagatori occhi) a quelle durate più di sei mesi.
In realtà quello che lo tiene ancorato a casa sua non è la moglie, ma tutto ciò che fa parte della sua comfort zone, delle sue abitudini, fra le quali si annovera anche la presenza della moglie
La moglie, che spesso non è quell’arpia o quel fantasma o separata in casa (molte non sanno di esserlo…) che lui descrive più o meno approfonditamente (i seriali raccontano poco, quelli che vi promettono il mondo e un grande futuro esagerano in negativo) ma una presenza costante, minestra riscaldata certo ma ancora edibile (almeno ogni tanto, visto che la maggior parte ci fa ancora sesso, mediamente una due volte al mese e alle grande occasioni o feste comandate), madre dei figli, conduttrice della casa, che lava e che stira e fa trovare tutto pronto, che lavora anche lei e porta magari tanti soldi (magari più di lui) in casa, insomma… se non più un partner amoroso, un partner per tutto il resto.
Chiamiamolo anche matrimonio azienda (leggi qui) ma spesso condito da una più o meno serena o normale routine senza grossi scossoni fatta di sesso sporadico ma esistente, di bacetti al rientro, di ciao amore ci beviamo qualcosa, di condivisione di amici di vecchia data, di gestione anche allegra dei figli, di investimenti economici e ludici (le vacanze insieme, il Natale con i regali) che continuano.
TUTTO CIO’ FA PARTE DELLE SUE ABITUDINI, DELLA SUA COMFORT ZONE.
Certo gli manca qualcosa, perché altrimenti voi non esistereste. Gli manca il sesso di qualità esplorativo nuovo “estremo”, gli manca una consulente lavorativa e psicologa gratis più attenta della moglie diventata routine anche in certe attenzioni e risposte, gli manca la geisha, gli manca la confidente.
Ma è un di più che lui può avere mantenendo la sua comfort zone, anzi diventa parte della sua comfort zone, delle sue abitudini. Ma è la parte alla quale si può rinunciare, il resto non è rinunciabile, è troppo.
Voi siete la moto, il resto è la casa, i figli, gli amici, la barca, le vacanze, lo sport, la vita sociale ufficiale, la sua immagine, le sue comodità, la pipa col libro sul divano davanti al camino. Se ha voglia della moto ci fa un giro, poi la parcheggia, il resto lo usa da una vita e tutti i giorni. Se la moto diventa troppo costosa o impegnativa non la usa più e la vende.
Quindi lui è indissolubilmente sposato con le sue abitudini che per la maggior parte ama (incluse “parti” della funzione di moglie”). Aggiungeteci interessi economici, figli, facciata sociale e legami parentali e capirete perché 7 prove del nove falliscono.
Quali prove del nove? Ma quando lui viene scoperto dalla moglie! In sette casi su dieci, secondo la mia Epidemiologia di coppia statistica, lui in questi casi dopo aver detto all’amante fino a un’ora prima “amo solo te mi separerò voglio vivere con te” invece di cogliere l’occasione e passare dalle parole ai fatti vi molla in mezzo all’oceano di notte, senza salvagente e senza voltarsi indietro in un secondo e si azzerbina per stare con la moglie, o meglio, per non perdere tutta la sua comfort zone che, avrà certamente dei limiti e bisogno di un’amante stampella, ma è irrinunciabile!
I comportamenti di questi uomini in questa occasione sono rivelatori, e vanno dalla sparizione alla richiesta a voi di suffragare, di fronte alla moglie, la negazione o quasi dell’amantato o di ridimensionarlo pesantemente nei tempi e nei modi, e altre pantomime tristi che rivelano solo una cosa: non vi amava come diceva e vuole rimanersene a casa, e adesso ha paura, terrore di perdere il pacchetto abitudini garantite. Una paura che molti hanno sempre avuto, se non hanno mai rischiato per voi e siete sempre state più o meno (o siete diventate) amanti part time (leggi qui).
Sapete chi sa rinunciare alla sua comfort zone abitudinaria per voi e fare la rivoluzione per crearsene con voi una nuova di pacca e di nuova vita? Chi vi ama veramente e lo dimostra non quando tutto va bene ma quando tutto o qualcosa di importante va male.
Ma chi vi ama veramente o si separa prima di essere scoperto (statisticamente nella maggioranza entro il terzo anno di amantato) o si separa quando viene scoperto e non si rimangia nulla, in primis l’amante. Tre uomini su dieci lo fanno.
Quindi care amiche la lotta non è con la moglie, è con lui: è lui l’unico responsabile di certe scelte e sono le scelte che contano, i fatti, non le parole e le tonnellate di messaggi telefonate promesse di questi anni. Se non seguono i fatti, sono solo fumo negli occhi e sogni a occhi aperti di un uomo che vuole anche voi nella sua comfort zone, ma che è disposto a cedervi se la cosa non conviene più o costa troppo.
E quelli che tornano a riprendervi? Benvenute anche voi nelle sue abitudini! Se alle nuove promesse e parole non seguono i fatti, benvenute nel pacchetto delle sue abitudini alle quali non vuole rinunciare ma attenzione: se la moglie si mette di traverso o voi insistete troppo con questa separazione che non arriva mai siete sacrificabili.
Siete quel pezzetto di abitudini che lo fanno stare bene, ma in certi casi mica si può avere tutto dalla vita. Se l’inflazione cresce e la moto costa, la si vende. La macchina invece serve per fare tante cose, dal trasporto figli ad andare al lavoro. E in vacanza, come quest’ultima estate vero?
Sincerely yours e… se siete impantanate in una di queste storie scrivetemi che vi aiuterò: anpellizzari@icloud.com
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