Ero molto legato a mia madre, che non c’è più da troppi, pochi, molti, mai troppi anni fa. Ne ho perso la cognizione perché il dolore per la perdita è attuale, e mai passerà.
Veneziana doc, nata e cresciuta a San Marco, era una bellissima donna, con un concetto di famiglia molto forte. Devo a lei, oltre all’educazione, la memoria storica della mia famiglia, e molti racconti.
Mia madre era speciale, come tutte le madri per i figli maschi, ma lei era magica, nel vero senso della parola. Era quel che si dice, una strega bianca.
Cattolicissima, devota alla Madonna, aveva però dei poteri che non negava o allontanava. Non li biasimava, li usava. Diceva: sono poteri buoni. E poi aveva questi capelli rosso Tiziano che facevano molto “strega”.
Tutto era nato, mi raccontava, a Venezia. Quando era giovane era di moda fare delle sedute spiritiche, e quale luogo migliore di un palazzo veneziano come atmosfera e magia per farle.
Per gioco aveva partecipato a una di queste, e la medium l’aveva subito adocchiata. La osservava, interessata. Mia madre era scettica, avrà avuto 18 anni. A un certo punto evocano lo spirito di un personaggio storico, un guerriero mi par di ricordare. Ma non succede niente e tutti sono un po’ delusi.
Poi la medium si avvicina a mia madre e le dice che lo spirito era solo interessato a lei, di correre a casa e di non spaventarsi. Mia madre, turbata, si precipita a casa. Entra nella sua camera (immaginatevela molto grande: nei palazzi veneziani certe stanze sono quasi dei monolocali) e trova tutto sottosopra. Ma non vestiti o bazzecole… armadi spostati, cassetti invertiti, supellettili rimixate.
Mia madre, spaventata, torna dalla medium. Che la tranquillizza: calmati, sì forse per la prima volta è stato scelto un personaggio un po’ aggressivo, ma quello che è successo significa solo che tu sei dotata di poteri. E buoni. Tu sei una persona buona, quindi sei una strega bianca. Non so che poteri avrai, ma penso forti, e ti saranno di aiuto.
Era vero. Ma quali erano i poteri di mia madre? Innanzitutto prevedeva attraverso i sogni quello che sarebbe successo alla famiglia. Voi direte: un potere abbastanza banale, a chi non è successo di prevedere attraverso un sogno un accadimento?
Per lei era diverso. Intanto tutto quello che prevedeva era unicamente legato alla famiglia, la cosa per lei più importante. E poi lei, oltre a “vedere” certi avvenimeti aveva un segnale preciso.
Si sognava una suora, una sua ex insegnante a Papafava, la sua scuola molto famosa a Venezia che aveva frequentato. Se era vestita di bianco, sarebbe successo qualcosa di buono alla famiglia, che la suora spiegava dando indizi da interpretare. Se era in grigio, sarebbe successo qualcosa di brutto ma non irreparabile. In nero significava morte.
Tutti, in famiglia, ma anche nel vasto entourage degli amici, abbiamo presto imparato a rispettare queste previsioni, ad aspettarle con ansia, a gioire quando c’erano buone notizie, a pregare se la suora era vestita di nero. Nessuno banalizzava o ci rideva sopra, visto che mamma ci azzeccava cento volte su cento.
Mi ricordo quando avevo 18 anni e le è apparsa la suora in grigio. Mia madre era preoccupatissima ma nello stesso tempo ottimista: se è in grigio, diceva, c’è una via di fuga. Mio padre ha avuto un infarto il giorno dopo. Un infarto che ci ha sconvolto la vita e il lavoro (è stato un mese in ospedale), ma dal quale è sopravissuto benissimo al punto che poi, il suo lavoro (era giornalista come me), che sembrava al tramonto per la malattia, ha avuto un rilancio positivissimo e proficuo per tutti.
Gli altri poteri? Se le chedevi che strada prendere lei ti sapeva indirizzare, almeno a sommi capi. Ora che non c’è più il suo potere aleggia ancora sulla famiglia, per fortuna.
Intanto, da quando mi ha lasciato, noi ci “troviamo” tutte le notti verso le 4. Io, sonniferi o no, in qualsiasi luogo dorma alle 4 mi sveglio, guardo l’orologio e penso a lei. Un appuntamento che si ripete da quando mi ha lasciato. Ho letto poi che secondo la medicina cinese quella del mio risveglio è considerata l’ora del lutto: per me è l’ora di mia madre.
Dicevo che aleggia sulla famiglia. Lo fa materialmente, perché si diverte a far sparire oggetti e a farceli ritrovare spesso nello stesso luogo. Mi ricordo mia moglie Rita disperata perché non trovava l’acqua marina regalatale dalla nonna, che lei porta sempre. La cerca nel solito cofanetto e non c’è. Guarda e riguarda: non c’è. Disperata va al lavoro. Torna a casa e l’anello è lì, esattamente dove l’aveva cercato: secondo Rita la nonna voleva solo che si ricordasse di lei, perché era un po’ che non ci pensava. L’atto di mettersi l’anello, forse, per mia mamma era diventato troppo meccanico e voleva ricordargliene il significato.
Anche i mie figli sono consci dei poteri della nonna. Hanno visto cosa sapeva fare e ridono quando lei si diverte a fargli scomparire e ritrovare cose. E’ un modo per ricordarla e sentirla presente, con noi.
Ma chi, in linea genetica, ha ereditato i poteri della nonna? Mia moglie non c’entra, anche se dimostra poteri di preveggenza: anche lei, come mia madre, sogna il futuro e ci azzecca, a riprova che le “streghe bianche” sono fra noi. Ma chi dei consanguinei, dei miei figli, ha i poteri della nonna? Sembra che sia Sebastiano, il mio secondogenito di 9 anni, molto sensibile e simile a me. Inizia a raccontarmi che sogna delle cose, piccoli fatti ma in modo molto nitido, che poi avvengono.
Vedremo. Intanto lo spirito della nonna aleggia su di noi, ce la fa sentire ancora viva e presente. Proteggici sempre, mamma
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