A casa di Ale racconta, i podcast del mio blog alessandropellizzari.com
Oggi vi parlo del:
Matrimonio infelice culla del tradimento (e non solo)
Molte lettrici che mi consultano in counseling o mi scrivono in privato sono tutte concentrate sulla loro storia con l’amante, presente, passato o in transito (sono quelli sedicenti “confusi”).
Perché non lascia la moglie? Ma è tornato dalla moglie per riprovarci seriamente? Tornerà da me? Finalmente mi sceglierà? Perché promette e poi non si decide? Ieri mi diceva ti amo poi lo ha scoperto ed è sparito, cosa farà adesso? Dice che mi ama ma poi non può mai…
Sono solo alcuni dei crucci principali che condividete con me.
Ma anche se il vostro mondo vi pare solo fatto del vostro amante, perché siete innamorate di lui, in realtà il problema, se non siete single, è il vostro matrimonio, convivenza o fidanzamento che sia
In counseling mi chiedete di risolvere sempre il male acuto, cioè i problemi con l’amante, che se ne sia andato o no, che si sia fatto lasciare o vi abbia lasciato. Ed è giusto: prima occorre affrontare il dolore acuto, quello che porta al Pronto Soccorso.
Ma quel sintomo, quel dolore, è nato da una malattia di base, quella che affligge la vostra storia di base.
Molte di voi infatti sono arrivate a tradire solo dopo molto tempo, spesso anni di matrimonio fallimentare o gravemente lesionato o semplicemente finito per time out.
Avete a che fare con mariti che da anni sono solo l’ombra dell’uomo di cui vi siete innamorate e con il quale avete deciso di mettere su casa e fare addirittura dei figli.
Intendiamoci, molte storie matrimoniali finiscono perché hanno finito il loro percorso e senza bisogno di dissidi particolari. Le storie, tutte le storie finiscono. Matrimoni magari iniziati felicemente ma da giovanissimi, troppo precoci e che portano con sé un buco temporale di esperienze da single (di libertà, scoperte ma anche sessuali) che gli altri invece hanno fatto, e che dopo anni mancano.
Un saggio amico medico una volta mi ha detto: quello che non farai oggi lo farai domani.
Sono coppie che semplicemente smettono di amarsi: si vogliono bene, sono abituate l’uno all’altra, hanno ancora progetti familiari in comune. Ma ciò non basta per mettere al riparo dal tradimento, anzi…
Ma anche coppie molto, troppo longeve: c’è chi parla della famosa crisi dei 7 anni… Dal mio osservatorio privilegiato io vedo più che altro le crisi dei dieci anni, che vanno di decade in decade: si tradisce per la prima volta a 35, 40, 50 anni.
E poi ci sono i giri di boa che mandano in crisi prima le identità personali, poi la coppia. Per gli uomini è il compimento dei 50 e dei 60, con il bisogno di riaffermare la propria virilità nel tempo, per le donne i 40 e i 50, per riaffermare la loro giovinezza, seduzione e bellezza.
Ma i tradimenti sono per lo più provocati da partner (almeno in concorso di colpa) che col tempo sono diventati distratti, frettolosi ed egoisti a letto, sordi a ogni richiesta di cambiamento o miglioramento, refrattari a qualsiasi terapia di coppia o aiuto anche individuale (quanti uomini dicono tutte cazzate, roba da donne, ma guarda se devo pagare un estraneo per raccontargli i fatti nostri; c’è ancora molta ignoranza ma anche pregiudizio maschile in questo campo). Uomini distratti verso la partner, assolutamente non collaborativi in casa e con i figli, glaciali nelle carinerie e anniversari, diventati esteticamente nutrie intoccabili e in pantofole, e chi più ne ha ne metta.
L’amante non è quasi mai un tizio che viene paracadutato sul tetto di una casa felice e che fa irruzione scombinando una vita di coppia funzionante, così come il termometro misura la febbre ma non la può mai provocare.
Quindi spostare tutto il focus del problema coniugale sulla presenza dell’amante è sbagliato, o meglio, va bene all’inizio perché, come detto, siete tutte prese dall’innamoramento per l’altro che vi sta pure facendo soffrire, e quindi a quello occorre porre subito la pezza: chi è davvero il tuo amante veramente, che cosa farà con te e con la moglie, se è in buona fede o no… tutte cose che possiamo chiarire insieme.
Ma il resto si può mettere solo temporaneamente in un cassetto, per poi inevitabilmente tirarlo fuori: io sono d’accordo, non ci si mette a dieta e contemporaneamente si smette di fumare, è troppo anche per una Superdonna. Quindi certo, prima si affronta la fase acuta del cosa faccio adesso con l’amante, ma senza perdere di vista il problema sottostante principale, la mamma di tutti i vostri guai sentimentali: il matrimonio guasto, che non funziona più, magari da anni. Rimandiamo, non accantoniamo. E rimandiamo non troppo.
Ripeto: il tradimento è l’espressione acuta della malattia sentimentale, è la risposta più diffusa e per certi versi più semplice, soprattutto se ci si mette di mezzo l’incontro del destino (non parlo di colpi di fulmine eh, rarissimi quanto millantati dagli uomini, che fa tanto romantico e vi rende più disponibili, parlo dell’incontro giusto al momento giusto, semplicemente).
Ma i sintomi acuti sono sempre provocati da una malattia più o meno cronica, che si chiama matrimonio claudicante o finito ma tenuto in piedi con la bombola d’ossigeno. Se non si capisce questo e se, una volta risolta l’emergenza amante, non si inizia a mettere mano alla malattia di base, questa produrrà sempre più guai, spesso altri tradimenti e comunque sempre maggior disagio nel tempo. Un disagio che priamo o poi si riverserà anche sui figli, quelli che vogliamo proteggere dal divorzio e che magari per evitare che mamma e papà si lascino devono sopportare il gelo in casa o peggio.
Già perché se è vero che molti matrimoni traggono un po’ di respiro proprio dall’esistenza dell’amante, quella che io chiamo l’amante stampella del matrimonio, e che quindi i coniugi litigano meno perché lui/lei hanno il loro sfogo parallelo, che chi se ne frega se tu sei un eiaculatore precoce e lei è una moglie ormai disinteressata al sesso tanto i miei giri di giostra io me li faccio con l’altro/altra, questo non può durare eternamente. È solo una prima fase, più o meno lunga, dipende solo da quanto reggete il ruolo degli amanti.
Se poi, come succede soprattutto alle donne, più sincere e con il cuore in mano, di innamorarsi per davvero dell’altro, il coniuge spesso si trasformerà in una presenza quasi insopportabile, soprattutto se vi cerca ancora a letto. Di qui litigi, matrimoni bianchi veri (mica quelli che vi raccontano i vostri amanti maschi) e convivenze sempre più difficili.
Quindi, se pensate di poter non affrontare il problema matrimonio almeno a medio termine (mesi, non ancora anni), anche una volta risolto il problema amante, vi esponete non solo a una vita di coppia sempre più grama, ma anche ad altri tradimenti. E comunque vivrete male, sempre peggio.
A meno che non siate fra quel gruppo di donne che si tengono un amante/matrimonio parallelo per anni, sempre in bilico però perché se lui viene scoperto sparirà in un lampo dalla vostra vita lasciandovi alle prese, ancora una volta, col vostro matrimonio vero e disfunzionale, ora con un grosso problema in più, il tradimento svelato e ciò che ne consegue.
Oppure entrate a far parte di quel gruppo di donne che dopo il primo tradimento e archiviato l’amante per incapacità di prendere una decisione nonostante le sue promesse e sogni a occhi aperti diventano seriali come molti uomini, puntellando il matrimonio con nuovi amanti periodici e storie leggere, soprattutto sessuali e di divertimento defatigamento coniugale.
In realtà dobbiamo spesso dirci, a consuntivo di queste storie, che la separazione è la vera soluzione. Certo, si fa presto a dire mi separo: i figli, i soldi, la solitudine, la famiglia (compresi i parenti). Vi do ragione, la separazione è una rivoluzione e in quanto tale pesante e difficile, ma rimandare o evitare l’argomento quanto vi costerà ancora a livello emotivo e sentimentale? Il tradimento insegna anche e soprattutto quanto è rimasto in piedi a casa, e che cosa vi aspetta dopo.
Molte donne che si sono separate si raccontano sul mio blog ogni giorno: hanno sofferto, hanno avuto problemi di soldi e anche sociali, hanno dovuto sobbarcarsi ancora di più il peso dei figli. Ma il loro atto di coraggio ha offerto loro, finalmente la libertà di rinascere, non di rado un nuovo compagno vero e innamorato. Anche loro hanno rimandato, atteso, procrastinato, sperato di cavarsela senza far saltare il banco: ma poi, prima o poi, hanno deciso.
E lo dovrai fare anche tu. Prima o poi, più prima che puoi se sei da troppo tempo nella stessa situazione. Un caro abbraccio e Se hai bisogno di scrivermi o contattarmi per il counseling la mia mail è anpellizzari@icloud.com. Non si riesce a fare tutto e sempre da sole.
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Alla prossima puntata
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