
L’eterno dilemma di molte amanti: lui alla fine mi sceglierà o sono in una relazione senza sbocco?
Per rispondere a questa domanda dobbiamo porci una serie di sottodomande alle quali proverò a rispondere io. Alla fine, ognuna di voi, forse non avrà la risposta definitiva sul suo futuro di amante (in certi casi sì), ma almeno saprà se “butta bene” o no.
Iniziamo con le domande cruciali
Da quanto tempo siete insieme?
Esiste un tempo minimo e massimo negli amantati. Prima del suo decorso il tempo non è sufficiente per fare previsioni sulle scelte di chi è impegnato, superato il limite la prognosi diventa infausta. Dunque, impossibile fare previsioni dai primi sei mesi, quelli che io chiamo dell’amantato ludico. Perché? Perché sono sempre i migliori, e anche il narcisista patologico più nefasto mostra il meglio di sé i primi giri, altrimenti non funziona. Quindi, i primi sei mesi, anche se siete molto prese e lui dice di esserlo, anche se siete già innamorate al terzo mese di frequentazione assidua (a molte succede così) nessuna previsione, e per gli amanti il buongiorno non si vede dal mattino, perché è inevitabilmente un buongiorno. Non a caso molti amantati, per le donne soprattutto, nascono da matrimoni decotti, con lunghi tempi di sesso sporadico e poco appagante e fatti di mariti che non hanno più attenzioni, ma neanche carinerie, nei confronti del coniuge: è ovvio che trovare un uomo nuovo che ti riempie di complimenti, attenzioni (almeno all’inizio è così) e ti fa riprovare orgasmi che ormai erano diventati antichi ricordi, non può non fare la differenza. Quindi, i primi sei mesi non valgono. Unico indizio valido in questo periodo: l’entusiasta. Se lui è troppo entusiasta (leggi qui) e dice di amarvi dal primo istante e, in questa fase iniziale, parla già di convivenza e figli butta male. Quasi mai gli entusiasti quagliano lasciando la moglie: bruciano di passione in pochi mesi, ma poi resta la cenere.
In termini di dead line, gli amantati che hanno un reale sbocco sul futuro sono quelli che statisticamente non durano più di 3 anni: gli altri si trascinano stancamente fra Codici del silenzio, tira e molla, crisi vacanziere (quando lui deve sparire per stare con la famiglia) e vedono la componente femminile degli amanti in eterno stand by doloroso, quello che io chiamo schiavitù dell’attesa che lui si decida o che i figli diventino grandi, anche se poi bisogna aspettare che si laureino, che trovino un posto di lavoro, e poi c’è anche quello che ha il coraggio di dirti, alla fine: “eh beh ma adesso ho i nipoti”. Insomma, superati i tre anni la via è spesso senza uscita e si creano quelli che io chiamo matrimoni paralleli o amantati ergastolo, che si trascinano anche fino alla pensione di lui, quando inevitabilmente sceglierà la moglie per “ritiro” e voi rimarrete sole. Ho amantati di 5, 9 persino 20 anni in counseling che oggi hanno solo un problema: nessun futuro e “come ne esco finalmente”?
Come parla lui del suo matrimonio e della moglie?
C’è quello che dice che sono separati in casa. Quello che dice che sono fratello e sorella. Ok, è il minimo sindacale: se ho l’amante e corteggio le altre donne è il minimo che il matrimonio sia decotto. Bisogna vedere se è vero, come ben sapete, e ogni balla che salti fuori prima o dopo (più è avanti nell’amantato più grave è) pregiudica uno sbocco felice della relazione. Non dice nulla o pochissimo? Attenzione: significa che divide molto bene il mondo del suo matrimonio e quello con te. A te sembra correttezza (ok, sai quanto io diffidi e non sopporti quelli che sputano nel piatto dove hanno mangiato e mangiano spesso ancora: lo faranno anche con te?), a me fa suonare un campanello d’allarme. I seriali parlano poco della moglie. Chi non la lascerà mai parla poco della moglie e del suo stato in casa, limitandosi a rispondere alle tue domande in un telegramma. Sbocco? Molto a rischio. E quello che dice con lei va tutto bene, cerco solo il sesso che non c’è più e non la lascerò mai? Vale per i primi sei mesi, se continua a frequentarti e superate l’anno i casi sono due: o cambia posizione perché si è innamorato o rischi di invischiarti un una sorta di matrimonio parallelo dove però chi verrà buttata giù dalla torre sei tu. In questi casi è fondamentale affrontarlo al più presto e metterlo con le spalle al muro: che cosa intendi fare con me? Se la risposta è evasiva o conferma quello che è stato già detto in passato devi iniziare a pensare alla tua exit strategy al più presto, che sia Codice del silenzio o chiusura definitiva, perché salvo gli ufficiali e gentiluomini, quelli che decidono davvero solo quando li lasciate, gli altri ti farebbero fare l’amante per sempre, o finché vi scoprono.
Quanti Codici del silenzio hai già fatto con lui?
Io chiamo Codice del silenzio (CDS) quel periodo di no contact che di solito viene deciso dall’amante lei perché lui non si decide a lasciare la moglie e, spesso, non ha fatto neanche mezzo passetto nella direzione della separazione, pur avendola promessa più volte. Insomma, il CDS dovrebbe essere l’ultima spiaggia, l’ultima chance che gli dai per decidersi e passare dalle parole ai fatti. Dovrebbe, perché la stragrande maggioranza di voi arriva da me in counseling dopo 2, 3, 5… CDS. Che così servono solo a distruggervi emotivamente e a dare a lui la certezza che anche voi parlate parlate ma a fatti zero, e lui può riprendervi quando vuole, basta insistere un po’ e magari aggiungere qualche briciola al magro panino che dovete mangiare come amante. Intendiamoci: nessuna coppia di amanti che poi si sono sposati o sono andati a convivere non ha fatto almeno un CDS serio, cioè un no contact che sia durato da un minimo di uno a un massimo di tre mesi (più lungo non promette bene sulle sue intenzioni, meno di un mese non vale, non è CDS). Quindi una rondine non fa primavera, anzi, è fisiologica. Due… a rischio: lui è duro di comprendonio (è tornato con altre promesse o con almeno qualche fatto?). Tre fanno primavera, cioè sono troppi e quattro, come si dice, viene da solo ma è davvero di cattivo auspicio. Il vero CDS ha un solo sbocco: o ci sei o ci fai.
Ti ha mai detto una bugia importante?
Ci sono balle che tagliano la testa al toro, in termini di prognosi sul futuro delle storie fra amanti. Certe sono precoci, e quindi apparentemente veniali, ma tali da gettare un’ombra troppo grande. Un esempio? Sono single e non lo è. Non importa se è solo fidanzato e lei abita lontano: è una bugia capitale. Peggio se la bugia salta fuori dopo i fatidici sei mesi o addirittura un anno: e per bugia capitale intendo una bugia o una omissione inaccettabile, che nessuno potrebbe mai far passare liscia. Fra queste il mentire sulla natura vera del rapporto con la moglie: dire che è separatoo in casa (ma poi scopri che è a “insaputa della moglie”), descriverla come un’arpia per poi scoprire che si dicono ancora ti amo e si fanno le coccole, che è più grave dello scopare (scopare scopano tutti con la moglie, forse uno su 10 no).
È mai andato dall’avvocato?
Avete mai visto un uomo acquistare un’auto senza andarla a vedere, provarla, fare mille verifiche fra amici e siti dedicati? Io no. Dunque, un uomo che deve fare un acquisto importante sempre, sempre si informa e fa le sue verifiche. E allora, se voi siete la donna del suo futuro e, per avervi, deve passare attraverso a una rivoluzione anche economica oltre che di vita, come mai non è ancora andato dall’avvocato? Badate bene, non per separarsi (quello con calma eh!), ma per fare almeno i conti di quanto costerà, dei figli, dei beni in comune, delle case… Un uomo che non va neanche a informarsi sa che è inutile informarsi perché le informazioni non servono per qualcosa che non farai mai: non chiedo il preventivo di un’auto che so che non posso comprare. Ripeto: andare da un avvocato a informarmi non è iniziare le carte della separazione: se ve la vende così, con un “non sono pronto” è come se vi dicesse che non compra un abito senza sapere quanto costa. oppure sa già che per lui costa troppo…
Quando e come vi vedete?
La formula è: meno vi vedete meno ci sono probabilità di un futuro insieme. Per intenderci l’amante part-time, quella che ci si vede solo sul posto di lavoro o poco più (a parte i primi mesi dove lui deve fare gioco-forza lo splendido per conquistarvi, che non valgono… Non lo ha fatto neanche i primi mesi? Ma di che cosa stiamo parlando allora…) e si scopa di corsa in auto ha probabilità zero. Di più chi fa i veri fidanzati, con notti fuori, cene e situazioni insieme che non siano solo dedicate al sesso ma attenzione: se lui ha la famiglia distante o godeva già, per vari motivi, di grande libertà, il tempo dedicato a te è scontato e non così significativo per il futuro, a meno che non si contragga.
Come avete fatto le ultime vacanze e come farete le prossime?
Negli amantati che superano i 6 mesi o l’anno, ci sta che le “ultime” vacanze comandate siano state ancora dedicate alla famiglia, ma se siete già al secondo giro fra Natale e agosto dove voi non siete per niente rientrate nei programmi non butta bene. Peggio se, nonostante il passato, le prossime con voi, fossero anche 5 giorni, sono in alto mare. Vuol dire che lui non ha ancora dichiarato la crisi con la moglie, che non sa o non vuole inventarsi qualcosa per ricavarsi uno spazio importante con voi. No vacanze no party.
Accetta di fare una road map?
Dicesi road map quel programma (leggi qui), condiviso fra amanti, che ha una data di inizio e una finale, dove quella di inizio corrisponde alla dichiarazione di crisi ufficiale alla moglie (almeno un “non va più bene fra di noi”: che problema c’è se sono fratello e sorella e non scopano da quel dì?) e quella finale dell’arrivo della lettera di separazione e uscita di casa. In mezzo possono esserci mesi (mesi, non anni!) di step vari: sentire l’avvocato, cercare una casa, parlare con uno psicoterapeuta per preparare alla notizia i figli, concordare una consensualità fra coniugi anche economica e logistica, iniziare a non fare più tutto insieme al coniuge, a partire dai weekend. Un uomo che si rifiuta di concordare un programma del genere con l’amante non vuole lasciare la famiglia. Un uomo che alle due date certe di inizio e fine risponde non posso, non le ipotizza neanche e risponde dammi tempo non vuole veramente lasciare la famiglia, vuole solo prendere ancora del vostro prezioso tempo. Un uomo che sottoscrive una road map e poi non la rispetta deve beccarsi un CDS con i fiocchi, rivedibile solo se rispetta la road map. Non cadete poi nel tranello di chi promette “ma che road map, io sono uno che fa tutto e subito, vedrai che a gennaio dell’anno prossimo esco di casa di colpo” perché una gradualità nell’approccio alla separazione, se non fatta di tempi biblici, non solo è più realistica ma anche umana nei confronti del coniuge e dei figli. Il tutto e subito assomiglia troppo al mai e niente.
Arriva un figlio o sta per arrivare
Possibile che un uomo che è in crisi matrimoniale abbia un figlio dalla moglie sorella? No. Se lo ha o sta arrivando mentre vi corteggia o, peggio, quando siete già insieme, non importa cosa vi racconterà per giustificarsi. Non esiste “io comunque volevo un figlio, indipendentemente da lei”. Non esiste “è successo un incidente”. Non esiste “lei ha insistito”. Un figlio mentre ti fai l’amante ti fornisce il livello di moralità, incoscienza e valore dell’amore che quell’uomo non solo dà a te, ma anche alla sua famiglia. Scappare a gambe levate, subito, altro che relazione senza sbocco.
Non posso lasciare i miei figli
È la motivazione più diffusa per evitare o rimandare (di lustri) la separazione. Anche la più nobile, apparentemente. Dipende da quando la tira fuori lui. Se lo dice da subito, è corretto: però non puoi avere un amante per più di un anno e poi dire che non puoi perché ci sono i figli. Se i figli sono ostativi l’amantato deve avere un timer, una scadenza precisa e non troppo in avanti. Troppo comodo, dopo tre anni, dire “eh ma ti avevo detto che avevo i figli”. Peggio se il problema salta fuori solo perché voi avete messo un aut aut: ti separi o no? E quando? Attenti a quelli che prima dicono “perdo i miei figli” e che poi non si informano neanche, dall’avvocato e dallo psicologo, che in realtà non è così, per la legge e nella realtà di molti padri separati. Peggio ancora quelli che, visto che non è vero che li “perdi”, si buttano sul “ma io perdo il loro quotidiano”: uno che dice così non ti da via d’uscita.
Dunque, uno o più elementi di questi presi in considerazione fanno della vostra una relazione promettente o senza sbocco. E se butta male ascoltami cara amica. prima te ne liberi prima starai meglio, spezzerai le catene di una schiavitù dell’attesa inutile e pesante, e troverai prima il vero compagno per la vita. Non ce la fai? Hai già fatto diversi CDS inutilmente? Lui “non ti lascia andare via”? Contattami (anpellizzari@icloud.com): non sarai più sola nel percorso verso il tuo nuovo mondo.
208Commenti