
Scenario: vi siete lasciati, lo hai lasciato ormai esausta per le promesse non mantenute e le bugie, ti ha lasciato lui perché deve andare in vacanza con la moglie o è stato scoperto…
Non importa. Ora è calato il sipario, il silenzio ha preso il posto, volontariamente o no, della vostra assidua quotidianità, fatta di tanti messaggi notte e giorni, di telefonate, di appuntamenti più o meno clandestini. Sono passati solo pochi giorni, qualche settimana, e tu sei in crisi di astinenza per la sua mancanza. Lui ti manca da morire.
Lo so, sembra un paragone da sostanze stupefacenti, e quindi eccessivo, ma vi assicuro che solo chi si trova in questa situazione, magari dopo una relazione di anni, e chi come me segue queste persone in counseling o con altre modalità, può raccontarvi come davvero si può stare tanto male senza di lui.
Il problema è che si sta male nonostante si abbia almeno in parte la consapevolezza di come lui sia cambiato nel tempo, trasformandosi dall’amante innamorato e perfetto dei primi tempi (che io chiamo dottor Jeckyll) in quel “mostro” che vi ha liquidato in un secondo con un messaggio o sparendo e basta perché scoperto dalla moglie, o che vi ha logorato anima e corpo nell’attesa che i fatti seguissero le promesse, passando dal dammi tempo senza date certe a devo ricostruire con mia moglie, non posso, i figli, i soldi, tutto tranne che l’amore per voi. Situazione “benedetta” dal ritrovato finto amore con la coniuge (o il coniuge) corredato da foto zuccherose quanto false di coppia felice (e pluritradita).
Come uscire dalla crisi d’astinenza? Difficile riuscirci da soli, soprattutto se non è la prima volta che vi lasciate, o che fate quello che io chiamo Codice del silenzio, quel no contact/pausa di riflessione che segue spesso la constatazione del decesso delle sue promesse di un futuro insieme, bugia pari solo a quella frequente del descriversi come separato in casa o in un matrimonio finito e senza sesso da lustri.
Gli amici volenterosi in questi casi non bastano, anzi, possono risultare deleteri. O perché non capiscono la crisi d’astinenza (non avendola mai avuta), o perché sotto sotto pensano che accettando di fare l’amante te la sei un po’ cercata, in ogni caso perché state sprecando occasioni ludiche insieme per pensare ad altro parlando di lui, ricelebrando il suo ennesimo funerale e facendolo reintrare di forza in quel poco di tempo libero piacevole che potreste avere senza di lui.
Che fare? Vi posso dare qualche consiglio fai da te e dirvi che cosa invece aggiunge il counseling con me: riflettete seriamente sulla possibilità di un aiuto esperto (counselor o psicoterapeuta o tutti e due, per chi può) senza però far passare troppo tempo e troppo dolore, perché il dolore non solo fa male, ma può portare all’esaurimento nervoso e fisico, all’insonnia e a malattie psicosomatiche che colpiscono il vostro organo bersaglio (intestino, apparato ginecologico o neurologico, ognuno ha il suo), fino alla temuta depressione che non fa prigionieri e che richiede lo psichiatra e i farmaci, oltre alla psicoterapia.
Ma ecco i consigli anti crisi di astinenza da provare subito
Descrivi la vostra storia, nel bene e nel male, su un quaderno usando carta e penna
Scrivere è molto diverso dal pensare la stessa cosa: fissa le idee, è catartico, disintossica. Puoi rileggere, aggiungere, cambiare, specificare, aggiornare quello che scrivi. Il tema è lui. Due facciate, come le sue facce: da una parte il dottor Jeckyll, l’innamorato dei primi tempi, perfetto, quello che ti ha fatto sognare, l’oasi nel deserto del tuo matrimonio o precedente relazione. Scrivi tutto quello che di bello c’è stato, hai provato. Pagina destra, la pagina di Mister Hyde: scrivi chi è diventato quando avete rotto e negli ultimi mesi, anni, quando si è trasformato gradualmente in un cialtrone, in un truffatore dei sentimenti, in un “mostro” anafettivo, quello che ti ha abbandonata in mezzo all’oceano, di notte, senza salvagente e senza girarsi indietro. Ti servirà tantissimo per prendere consapevolezza di chi è lui veramente, oggi, quando il gioco si è fatto duro e lui doveva sceglierti, e invece ti ha buttata giù dalla torre. La consapevolezza di come si è rivelato nel momento del bisogno e di decidere è il primo passo verso la rinascita, non importa se ti abbia lasciato perché scoperto dalla moglie o si sia fatto lasciare per stanchezza. Siamo tutti bravi noi uomini a fare gli innamorati perfetti quando va tutto bene e nessuno chiede nulla se non scopare ridere e condividere. Rileggi e riscrivi a ogni crisi. NB: inutile scrivere sul telefonino, devi farlo a penna sul quaderno tenuto riservato, solo per i tuoi occhi.
Fai qualcosa di manuale
Me lo ha insegnato Maria Giovanna Luini, grande amica, grande scrittrice e grande medico psicosomatista: fare un’attività manuale in crisi di astinenza, dal cucinare allo scrivere, dal dipingere al bricolage, insomma tutto ciò che si può e deve fare con le mani, non allontana il pensiero di lui ma lo rende non ossessivo. Ed è l’ossessività di un pensiero, lasciato libero di correre invece di arrestarlo e reagire, facendo nulla se non pensare a lui, che porta a una dolorosa crisi.
Non contattarlo, non cedere
Lo so è dura in certi momenti. Ma contattarlo significherebbe solo farsi la dose senza ottenere se non un sollievo temporaneo (a meno che non ti arrivi una pedata in faccia, per esempio se lui è con la moglie a celebrare il “nuovo” matrimonio dopo la vostra scoperta) per poi stare molto peggio dopo, non aver ottenuto nulla (se non ricominciare a fare quello che vuole lui e che vi ha portato in questa fase: attente al rilancio delle promesse a voce…!) se non un crollo dell’autostima e aver buttato nel cesso gli sforzi di silenzio e distacco portati avanti fino al cedimento. Esci, fai una doccia fredda, chiama la tua migliore amica, fai shopping, scrivimi ma… non cedere!
Non rispondergli
Quasi tutti questi “innamorati non abbastanza” o “cialtroni in riamore con la moglie” (i casi sinceri si contano sulle dita di una mano e non certo dopo pluritradimenti o storie parallele di anni) provano a ricontattarvi. Perché si annoiano, perché gli manca il giocattolo (no, non è amore, altrimenti non eravate arrivati a questo punto), la psicologa crocerossina gratis, perché vogliono farvi rifare l’amante promettendo di nuovo il mondo, millantando grandi novità… La novità deve essere una sola: ecco la copia della lettera di separazione già mandata e questa è la mia nuova casa con affitto 4+4 anni. Il resto è fishing: avete presente quelle finte mail che vi arrivano con intestazione della banca dove devi cliccare subito il link altrimenti i soldi spariscono dal conto? Bene: se risponderete tutti i vostri soldi spariranno dal conto. Se ci riprova non si risponde. Se insiste si risponde con un semplice “torna solo con le prove della separazione avviata e fuori di casa in pianta stabile”. Se insiste senza dare prove e continua con le promesse o le richieste di un confronto bisogna bloccare la mail mettendola nello spam, bloccare i messaggi, le chat, il telefono. Bloccate un canale nuovo ogni volta che lui vi contatta con quello, l’ultimatum lo avete già dato, lui sa cosa fare se gli interessa davvero, il resto è fuffa e fumo negli occhi.
Non andare a vedere quello che fa lui e la moglie
Maledetti social. La crisi di astinenza parte spesso da lì. Andare a vedere se è online a tutte le ore (soprattutto a notte fonda: avrà già un’altra? Magari l’ha sempre avuta, se è un seriale), guardare i suoi Stati, le storie di Ig, persino cosa fa la moglie è altamente tossico. Devi smettere, perché altrimenti ogni giorno, anche se avete chiuso, lo fai rientrare nella tua vita e la guarigione si allontana. Fai come fanno certi fumatori: tolgono una sigaretta al giorno dal pacchetto. Lascia stare per ora l’orbiting che fai appena sveglia, a metà giornata e prima di dormire: purtroppo in questa fase sono informazioni ed è un orbiting per te ancora necessario (ma se ce la fai tanto di cappello, certe persone preferiscono chiudere tutto e subito, a patto che lo mantengano nel tempo, questo è il problema). Imponiti dei tempi di no fly zone: metti la sveglia di un’ora e per un’ora non devi guardare il telefono per lui. Il giorno dopo lo stesso, per due ore, fino ad arrivare a un giorno, due e così via. Lo so è difficile, ma provaci.
Elimina il passato
Quando sei riuscita a non rispondere ai messaggi e a fermare il controllo che fai su di lui e collaterali inizia a eliminare foto, messaggi e ricordi (tranne quelli che ritieni non eliminabili per vari motivi, lavoro per esempio). Bisogna lasciarsi il passato alle spalle per ricominciare. Due mie lettrici hanno fatto una cosa che ha dato loro molta soddisfazione e un senso di liberazione. La prima ha tagliato un maglione regalato da lui in mille pezzi con un forbicione da cucina: un gesto simbolico però manuale (leggi sopra) e definitivo. La seconda ha preso un libro di poesie regalato da lui e ne ha bruciato una pagina alla volta nel caminetto. E tu che cosa potresti distruggere del vostro passato con un bel “rito” da metterci una pietra sopra?
Lo so, tutto ciò è difficile da fare da sole e magari avete tentato più volte di farlo, poi rimangiandovelo, con gli effetti collaterali personali descritti e il risultato di dare a lui un grande potere, con la certezza che è più forte e che, basta insistere, voi lo riaccoglierete sempre. Se è così vi suggerisco di provare un’ora di counseling con me (per info anpellizzari@icloud.com).
Il mio counseling è un percorso di accompagnamento fuori da queste situazioni. Nella prima ora capiremo insieme chi è lui veramente, perché si comporta in un certo modo e che prospettive avete, se la storia non ha sbocchi o ha invece ancora delle potenzialità e come agire. Ottenuta questa consapevolezza, si decide per un Codice del silenzio- no contact su misura della situazione e con i tempi richiesti dal vostro stato emotivo oppure per altre opzioni, se è il caso e lui “se le merita”. Contemporaneamente si analizza anche il fronte interno, il perché il matrimonio è arrivato al tradimento e che prospettive ha, ma il sintomo acuto (l’amante perduto) ha la priorità in una prima fase, in un secondo momento si affronterà la malattia cronica, ciò che ha prodotto tutto quanto, il deserto emotivo. Poi c’è quella che io chiamo fisioterapia: mentre il tempo passa, e lenisce le ferite insieme alla consapevolezza e i colloqui, occorre ricostruire insieme quella parte di vita che invece era dedicata a lui e che ora è vuota come un buco nero. Troveremo insieme cosa fare (e non) per costruire questa parte dalle fondamenta. La mia assistenza prevede anche un collegamento chat che serve a una sorta di Pronto Soccorso: hai voglia di scrivergli? Scrivi o lascia dei vocali a me, che ti risponderò facendoti ragionare. Ti ha chiesto di vedervi perché deve parlarti? Ne parli prima con me. E così via. Insieme, questa volta, ce la faremo.
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