
Lui fa la vittima
E pensare che quando lo avete conosciuto altro che vittima, sembrava il prototipo del maschio Alfa, l’uomo con la U maiuscola, il Maschio che non deve chiedere mai!
E adesso? Cos’è successo? Cosa lo ha trasformato da gran simpatico in musone, da Rocco la spada nella doccia in Peppino la sveltina? Perché l’uomo tutto d’un pezzo ora ha la lacrimuccia facile e vuole la mamma?
Ma che domande fate! Voi lo avete trasformato in una povera vittima!
Perché non siete abbastanza pazienti e comprensive.
Pensateci un attimo.
Sono tre anni che siete la sua amante e già rompete perché lui lasci sua moglie. È vero che lui è due anni che vi parla di vita insieme e persino di figli, ma dategli un attimo. Volete aspettare almeno altri tre anni? Da brave, per forza poi lui è depresso.
Ma lo capite che pretendere che lui almeno dica alla moglie che esiste una evidente crisi matrimoniale per iniziare un percorso di distacco graduale è una pretesa assurda prima del terzo anno di amantato? E poi lui come fa a rifiutare i rapporti con la moglie che altrimenti se ne accorge? Lo stressate poverino.
Ma non gli lasciate neanche festeggiare l’anniversario con l’altra in santa pace e rompete pure perché lei posta le foto da famiglia felice e lui si presta nonostante improba resistenza? Gli togliete serenità, così lui soffre.
E non pretenderete mica che il prossimo Natale possa rispondere a messaggi e telefonate vero? Vi sentirete il 7 gennaio, prima si fa peccato, non mischiamo il sacro col profano! In fondo avevate accettato non solo di non fare mai weekend insieme, ma lui non ha mai potuto passare neanche una notte con voi, che cosa le diceva? Mettetevi nei suoi panni (sempre!)
Ma anche se non siete amanti lo volete capire che lui ha bisogno di stare con i suoi amici? Che le vacanze vanno fatte con gli amici? Che c’è lo sport con gli amici? I viaggi da solo a Cuba a fare snowboard o la ciaspolata sulla neve (questa volta in Tailandia) con gli amici? Gli amici sono un tesoro, la fidanzata deve capire sempre. Un’ora per lei poi si trova dai.
E quella scenata e i like con la bellona di Facebook? Aguzzine, lui ha bisogno di socializzare, altrimenti si immusonisce.
Sono solo alcuni esempi del perché un uomo fa la vittima.
Il vittimismo è lo strumento più subdolo e frequentemente usato da chi vuol farsi i cazzi suoi impunemente, amante o single che sia. Al massimo è disposto a sopportare un dieci minuti di vostre lamentele alle quali risponderà con musi, silenzi, faccia da funerale.
Voi non capite. La mamma malata, lo zio d’America malato, il figlio con un unghia spezzata, il lavoro che non gli dà quello che lui merita, la crisi che gli ha tolto i soldi per cambiare auto ogni tre anni… Sono drammi!
Certi uomini sono specializzati in vittimismo, come quei calciatori che se solo li sfiori vanno a terra urlando come se gli avessero sparato, ma appena l’arbitro si gira sono già lì a fare i cialtroni con un’altra.
Fare la vittima però funziona molto bene con la maggior parte delle donne. Richiama nel profondo il vostro istinto materno, evoca la crocerossina che c’è in voi, suscita l’istinto di protezione della leonessa per il suo cucciolo indifeso.
Lui lo sa e piange. È impressionante quanti uomini piangono e riescono a piangere a comando: sono un esercito di finte vittime. Lo hanno imparato dalle donne che piangere risolve quelle situazioni con le spalle al muro, come quella volta che gli avete smascherato l’ennesima bugia e lui non trovava specchi sui quali arrampicarsi. Solo che le donne piangono perché soffrono davvero, per emozione, non mettendosi le lacrime artificiali.
Dai, un uomo che soffre e piange non può non farti provare compassione. E così lo perdoni per la seimilionesima volta.
Vi racconto un aneddoto.
Avevo un amico single di 40 anni che aveva una fidanzata ufficiale e altre ed eventuali. Ogni volta che lei lo beccava a fare il furbo lui faceva la vittima, appellandosi alla convenzione di Ginevra. Piangeva si disperava con lei le diceva di sentirsi umiliato per i suoi sospetti e millantava una depressione per la quale diceva di prendere dei farmaci che non comprava mai. Una sera doveva raggiungerci a una tavolata di soli maschi ma era in ritardo perché lei gli aveva fatto una scenata di gelosia (fondata). A tavola mi ha mostrato un messaggio di lei che diceva: scusa tesoro ho esagerato non volevo farti piangere capisco i tuoi problemi di salute. Ti aspetto dopo cena amore mio. Il suo commento con me è stato: vedi che funziona? Non solo. È stato allegro e in formissima per tutta la serata, al punto che ha agganciato una di una tavolata vicina di sole donne. E siccome questa ha accettato un drink dopo cena lui ha scritto alla fidanzata che non passava perché era molto giù di morale e aveva solo bisogno di dormire. Non male per una vittima in cura per depressione.
Il mio amico sarà anche stato un seriale professionista di vittimismo, ma il succo è quello: indurvi pietà per scamparla continuando a fare quello che vogliamo, che spesso è non lasciare la moglie ma tenervi come amante o cornificarvi impunemente come fidanzate.
Riusciamo persino a farvi venire i sensi di colpa. Non a caso non poche di voi mi scrivono: io ho ragione, lui tante parole e pochi fatti, ma dice che il mio pressing per fargli lasciare la moglie lo sta consumando, sta incidendo sulla sua salute, ho paura che gli venga la depressione. Però quando non facevate pressing e scopavate senza un domani lui era un altro, e sanissimo no?
Se ci pensate bene prima di fare la vittima per colpa vostra ha iniziato a fare la vittima per colpa della moglie. Acida, assente, asessuata, persino cattiva. L’uomo vittima è sempre vittima di qualcuno al quale addebitare i suoi comportamenti ingiustificati e ingiustificabili. L’ho tradita perché è un’arpia. Non posso lasciarla perché mi rovinerebbe.
Le vittime poi hanno un asso nella manica: i figli. Gli stessi che non gli hanno impedito di venire a letto con voi per anni di fila ora che lui fa la vittima diventano un impedimento invalicabile per stare con voi. Persino il figlio manager trentenne sposato con figli si risveglia bambino che vuole dormire nel lettone con mamma e papà se gli chiedete di separarsi. Non potete mica fargli perdere suo figlio vero? Non potete separarlo dai suoi figli! Però scopare voleva e vuole continuare a scopare.
Persino quando interrompono senza uno straccio di novità il vostro difficile Codice del silenzio lo fanno perché soffrono: tu non capisci quanto mi fai soffrire. Naturalmente che soffriate voi, e che lui interrompendo il no contact è come se vi tirasse una coltellata è un dettaglio. È lui la vittima, voi siete il carnefice. Il fatto che abbia scelto lui di rimanere a casa è un altro dettaglio.
Questi uomini vittima sono distrutti ma dimostrano di avere insospettabili risorse in tragedie greche e drammoni pari solo alle arti messe in campo ai tempi della vostra conquista.
Insomma care amiche, non diventate vittime di false vittime, uomini che solo ieri erano tutti d’un pezzo e che ora vengono a raccontarvi di essere fragili come il cristallo e magari per colpa vostra.
Sincerely yours
Foto Pixabay
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