
In questo post affronto una situazione molto diffusa fra le donne: la gestione iniziale di un rapporto amoroso con un uomo sposato o comunque impegnato, la madre di tutti i vostri possibili guai futuri da amante.
Sono in grado di gestirla e di fermarmi in tempo è una frase molto diffusa fra le donne che decidono di “cedere” alla corte di un uomo impegnato, e spesso risulta equivalente alla frase di chi, riferendosi all’alcol o al fumo dichiara “smetto quando voglio“
Bisogna dirlo: certi uomini sanno essere molto caparbi e insistenti con la corte, e sono capaci, soprattutto sul lavoro, di andare avanti a fare la corte a una donna anche per mesi. Aiutati certo dalle tecnologie, che rendono il corteggiamento più facile e lo moltiplicano in mille messaggi, con un effetto “dedizione” e love bombing che vi lusinga, facendovi pensare che siate l’unico oggetto del suo desiderio al mondo (mentre magari ha aperte quattro chat dello stesso tipo, sta solo aspettando il primo pesce che abbocca per mangiarselo). Devo dire che questa modalità risulta spesso efficace e l’assedio vince anche le fortezze più robuste, soprattutto se non hanno avuto esperienze pregresse con gli sposati.
Altri uomini, molti purtroppo, raccontano un sacco di fandonie sul loro stato civile: sì sono sposato ma il mio matrimonio è con elettroencefalogramma piatto da anni, naturalmente è un matrimonio bianco, naturalmente sono in cerca di un nuovo futuro (ovvio, potresti essere tu la fortunata?). Questo agevola la voglia di iniziare l’avventura, perché titilla la più o meno recondita voglia di coppia seria che c’è in tutte voi. E di finti separati in casa ce n’è a mazzi.
Anche il tuo stato emotivo fa la differenza nell’accettare o meno di partire con una storia di questo genere: aver chiuso una storia di fidanzamento lunga e travagliata fa venire voglia di serenità e leggerezza, e gli uomini sposati sono campioni nel proporsi in questo modo. Oppure siete sposate ma il vostro matrimonio è un arido deserto da tempo, quindi il pretendente assomiglia tanto a un’oasi fra le dune.
Ma anche chi di voi è ben strutturata e ha già avuto storie leggere di solo sesso e divertimento, e quindi in effetti sa gestire queste situazioni, rischia col tempo di trovarsi invischiata in un innamoramento unilaterale, e quindi inevitabilmente sofferente.
Perché? Perché la regola dice che se tu mangi una fetta di torta che ti piace tanto e che non hai mai assaggiato così buona vorrai rimangiarla, e poi un’altra, e poi tutta la torta
Queste storie hanno poi tutte un andamento a fasi molto simili fra loro:
FASE LUDICA
Dura i primi mesi. È la fase del divertimento senza pensieri, dove si ride e si scopa (immaginate l’effetto di un orgasmo in chi di voi non lo prova con il marito da anni) come se non ci fosse un domani. Della moglie, convivente o fidanzata non ve ne frega ancora nulla, lui non ve ne parla a meno che non sia un entusiasta, allora già in questa fase blatera di futuro con voi lamentandosi di lei (ricordate: chi sputa nel piatto dove mangia sputerà anche nel vostro).
FASE DEL “CHE COSA FACCIAMO”
I primi mesi meravigliosi, divertenti, spensierati e multiorgasmici hanno lavorato bene e vi trovate non dico innamorate ma sicuramente molto coinvolte. Lui non è più solo un grande svago, vi interessa, a volte vi manca. Fate fatica a non messaggiarlo per prime ma tanto lui è prodigo di attenzioni. Però tutti e due vi accorgete che, dopo sei mesi circa, il vostro flirt sta crescendo e si sta trasformando in una storia più solida. Sarebbe questo il momento di tirare il freno a mano ma il tutto è troppo bello e quando dite a lui “cosa facciamo, qui ci stiamo coinvolgendo e rischiamo di farci male” quasi nessun uomo vi dirà smettiamo (o se ci prova vi richiamate in capo a pochi giorni) e, se è un entusiasta che già sognava un futuro con voi dalla prima ora e dalla seconda ora diceva ti amo sfonderete una (finta) porta aperta, e quindi alé, avanti tutta. C’è anche chi dice rimaniamo amici ma poi è impossibile e si finisce a letto. Se andate avanti in questa fase, avete già perso il bandolo della matassa.
FASE DELLA PROGETTUALITA’
Una volta superata la boa del “smettiamola qui” siete una coppia seria a tutti gli effetti. Si parla di amore, di futuro, di come fare con i rispettivi matrimoni o legami. E intanto ci si vede ancora felici e si tromba come se piovesse. Non è ancora il momento di fare la road map, cioè un percorso condiviso a tappe verso la separazione e la libertà, ma si sogna tanto: vacanze, case, figli per i più entusiasti. La moglie inizia a essere per voi una presenza ingombrante. È in questa fase che gli chiedete, se non lo avete già fatto, ma tu ci fai ancora l’amore? Le risposte classiche sono due, e dipendono dalla versione data nella fase iniziale: 1) non la tocco da anni; 2) ho smesso di toccarla da quando provo questo sentimento per te. Sareste ancora in tempo per tirare il freno d’emergenza ma ormai siete troppo felici e speranzose. Siete, in una parola, già innamorate.
FASE DELLE PRIME DISCUSSIONI
Il tempo passa e voi vi trovate a fare l’amante ormai da più di un anno senza nessuna novità sul fronte del futuro insieme. Vi innervosite: lo vedete vago sull’argomento, a volte evitante. Lo affrontate: a me non va di fare l’amante per sempre, sappilo. E lui: non ti preoccupare, dammi tempo, farò tutto. Quando lui torna dalla moglie dopo essere stato con voi inizia a essere poco tollerabile. Anche il weekend e le vacanze comandate in famiglia sono un rospo sempre più grosso da mandare giù. Ma siete perdutamente innamorate, il freno d’emergenza e smetto quando voglio si sono trasformati in troppo tardi.
FASE DEL SECONDO NATALE E DELLA SECONDA ESTATE
Nulla come il secondo Natale ed estate senza di lui ha la forza dirompente di mettervi in crisi davvero: questo non solo non molla la moglie, ma non ha fatto un passo reale se non a parole per preparare quel percorso. Non ha sentito un avvocato, non si è informato sui suoi diritti e doveri del dopo, non sta cercando una casa da single: in più continua a festeggiare con lei le feste comandate. Litigate o discutete sempre più spesso e molti promettono “queste sono le ultime con lei”. I figli diventano un argomento-impedimento troppo grande, pur non avendo mai fermato per tempo il vostro “matrimonio” parallelo. E si tira a campare fino alle prossime feste.
FASE DEL PRIMO CODICE DEL SILENZIO
Ormai siete entrate nel secondo anno di storia con il vostro sposato, certe anche nel terzo e tutto rimane uguale: tante parole, promesse e zero fatti, se non fumo negli occhi: lui lo ha detto a sua mamma, ti ha presentato il migliore amico, dice che litiga con la moglie. Progressi concreti in realtà zero, la moglie è sempre in cima alla torre e voi la guardate da lontano. È qui che molte di voi sbottano e adottano il primo Codice del silenzio, il primo periodo di distacco da lui che assomiglia alla spesso inutile e anche un po’ ipocrita pausa di riflessione. Ma che potete fare? Già è tanto che siate riuscite a incazzarvi così tanto da staccare per un po’, siete innamorate, avete paura di perderlo! Quindi il primo Codice del silenzio fai da te è spesso destinato a fallire nel giro di qualche settimana, perché lui si fa vivo e vi convince a ricominciare (come facciamo a buttare via tutto così!), rilancia con le promesse e patatrac, ci risiete immerse fino al collo. D’altronde un CDS teso solo a smuoverlo e senza l’assistenza di un esperto è destinato a partire zoppo, anche perché una prima prova non si nega a nessuno.
FASE DELLA DISPERAZIONE
La fine del terzo anno di amantato o il superamento dello stesso divide le amanti in due categorie: quelle che tentano di lasciare (distrutte dalle innumerevoli prove di resistenza) definitivamente e seriamente una storia che evidentemente non ha sbocchi, e quelle che si trascinano avanti fra CDS falliti, ritorni di lui, estati passate ad aspettarlo. Crudele destino di molte di quelle che pensavano di sapere gestire i sentimenti: non sapevano che esistono i bari in amore che non la raccontano giusta, i deboli che non ce la fanno, i matrimoni azienda indistruttibili fondati sul denaro e le apparenze sociali, i figli che anche a trent’anni d’età rimangono piezze e core. Una vera Via Crucis che può essere interrotta solo con un grandissimo sforzo di volontà o, molto più spesso, con l’aiuto di un esperto, per non essere più sole in questa prova delle prove, liberarsi della schiavitù dell’attesa per un uomo che vi ama ma o che non vi ama abbastanza.
Questo flusso si interrompe prima del previsto se lui viene scoperto dalla moglie: questa prova del nove del suo amore per voi si trasforma spesso da grande occasione di divorzio in autozerbinaggio per lui e abbandono per voi. Lui sceglie la moglie (che se lo tiene) e butta giù dalla torre voi. La caduta vi spezzerà il cuore ed è un bene: da qui non dovreste più tornare indietro. Purtroppo molte di voi accettano invece un suo ritorno, o più ritorni. Qui l’aiuto dell’esperto diventa veramente necessario.
Dunque, cara “smetto quando voglio”, pensaci bene prima di iniziare una storia “leggera” con uno sposato o impegnato. Se lo fai, datti una scadenza come se fosse un alimento: non superare qualche mese di divertimento.
Perché le donne si innamorano, mentre noi giochiamo a essere innamorati. Perlopiù
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