Lo blocco o non lo blocco? Questo è il dilemma che si pongono tutte quelle lettrici vittime di un uomo che le ha lasciate o, molto più spesso, si è fatto lasciare.
Donne che di solito sono passate attraverso la classica trafila dell’amante media.
Semestri o anni di amantato costellati da tante promesse di vita futura in comune e pochi fatti inframmezzati da bidoni plurimi e vacanze tombali per il no contact di lui in famiglia. Vedi il Natale alle porte, tanto per capirci.
Parlo anche di quelle fidanzate che si sono beccate un seriale e che, all’ennesimo tradimento o avviso di tradimento hanno deciso che dopo la terza volta non si perdona più, soprattutto se lui ci ha provato anche con la tua amica (uno dei casi più frequenti).
Queste due grandi tipologie di donne, tradite dalle stesse categorie di uomini, si ritrovano prima o poi a dover uscire da storie che le rendono, nella migliore delle ipotesi, infelici. E che non hanno futuro: lo sposato non lascerà mai la moglie e il seriale non sarà mai fedele.
Nel 70% dei casi il primo tentativo di uscire da queste situazioni è su iniziativa della vittima stessa, che adotta il codice del silenzio. Nella restante percentuale è invece lui a far subire il no contact a lei, o perché viene beccato dalla moglie (e si volatilizza in un secondo con la stessa facilità con la quale diceva ti amo all’amante il giorno prima) o perché, stufo della fidanzata rompiballe, si sgancia facendo l’offeso per l’ennesima accusa fondatissima di tradimento, dedicandosi così anima e corpo alla nuova preda, che c’è quasi sempre. Non a caso il codice del silenzio deciso da questa tipologia coincide di solito con un litigio con voi, magari banale, ma che lui porta alle estreme conseguenze proprio per avere la scusa di chiudere facendo la vittima offesissima.
Un’altra cosa che accomuna amanti tradite e fidanzate di seriali è che il codice del silenzio, adottato o subìto, nove volte su 10 viene interrotto dall’ex in questione.
Il lui in questione in questi casi, è solo questione di mesi (ma a volte anche di settimane), si rifarà vivo interrompendo il vostro silenzio. Si rifarà vivo per due motivi: scopare e avere la discarica emotiva o stampella gratis.
Si rifarà vivo facendo il finto altruista, con un classico come stai, mi manchi o soffro troppo senza di te e tutte le declinazioni del pentimento e bisogno d’amore. Poco importa che queste interruzioni azzerino i vostri progressi di disintossicazione da lui e rendano vane le sofferenze patite fino al ricontact, quelli sono cazzi vostri.
Non ci saranno fatti nuovi: lui vuole farvi continuare a fare l’amante a prezzo zero o ribeccarvi come fidanzata perché è tempo di magra nei terreni di caccia dei seriali o si è preso un due di picche o la sostituta si è rivelata peggio di voi (a letto o come rompiballe). Nella peggiore delle ipotesi i fatti nuovi saranno falsi affitti da single e fuoriuscite da casa o false visite ad avvocati. E tante tante promesse, come al solito. I giuramenti si sprecano dalle labbra di questi cialtroni, che non di rado osano anche giurare sui figli. Solo questo dovrebbe darvi la misura di che “uomini” sono.
Quindi tornano sempre, prima o poi, spinti dalla fame (anche di farvi fare le discariche emotive) e non certo dall’amore.
Ma facciamo un passo indietro e torniamo al tema del titolo, il blocco sui social e messaggerie varie.
Quando scatta il codice del silenzio ed è lui a imporlo di solito blocca. Lo fa quasi sempre chi è beccato dalla moglie, perché inizia a vivere nel terrore che vi facciate vive in un momento inopportuno, visto che spesso il telefonino dell’uomo zerbino diventa proprietà della moglie. Oppure vi bloccano perché, come nella migliore tradizione narcisistica, questo mettervi all’indice su comando gli dà un senso di potere sadico, della serie sono io che ti sblocco e ti riblocco quando voglio.
Quelli che non vi bloccano sono di solito quelli che si rifanno vivi prima, nonostante abbiano imposto loro il codice del silenzio direttamente o indirettamente. Sono quelli che già nel momento in cui hanno deciso di mettervi all’indice pensano a quando vi ripescheranno in caso di bisogno o voglia. Non bloccano perché vogliono fare orbiting: sono quelli che mentre siete in quarantena controllano il vostro stato, mettono dei like sotto le vostre foto ma rigorosamente a commenti di altri, interloquiscono con i vostri amici senza chiedere di voi espressamente, sono presenti e non presenti allo stesso modo nella vostra vita. Avete presente lo squalo che prima di attaccare fa i girotondi intorno la preda a cerchi sempre più stretti? Ecco. Ti vedo e non ti vedo, mi vedi e non mi vedi.
Fateci caso: un’altra cosa accomuna questi maschi; così come non si fanno il minimo scrupolo di interrompere anche il più doloroso e faticoso codice del silenzio a loro bisogno e piacere, così non si fanno il minimo scrupolo a bloccarvi e sbloccarvi.
I campioni in questo campo sono quelli che vi bloccavano già on demand, cioè quando stavate ancora insieme come amanti o fidanzate del seriale e loro erano in vacanza con la famiglia o con gli amici e con la scusa del lavoro imponevano un black out, giusto il tempo di divertirsi con altre. In fondo, pensano oggi, se hai digerito il no contact delle precedenti vacanze comandate e pure il ritorno a vacanze finite della serie “eccomi qui sono tornato come se niente fosse” perché mai non dovresti digerirti in un sol boccone un no contact più lungo?
Dicevo: loro non si fanno mai scrupoli, voi sempre. E tanti.
Un classico femminile è “io non lo blocco perché sono educata e superiore a certe cose” che, tradotto, spesso vuol dire “io non lo blocco perché spero che torni, se lo blocco mi lascia definitivamente”. Come se non vi avesse mai lasciato, o già lasciato, anche se ha fatto in modo di farsi lasciare.
Non vi biasimo, non siete stupide o alcolizzate di sentimenti, siete innamorate e in buona fede, e la speranza è sempre l’ultima a morire. Bloccare, da parte vostra, significa prendere una strada che vi sembra senza ritorno (anche se fidatevi lui si farà vivo lo stesso, e ci sono mille modi per farlo), una strada che fa molta paura e che non tutte sono pronte a percorrere. Occorre che scatti il famoso relè per farlo e, non a caso, il vero blocco al femminile arriva dopo mesi di codice del silenzio, quando intravedete la luce in fondo al tunnel e avete la forza di prendere decisioni del genere.
Ragazze, forse vi può essere utile sapere però che lo sblocco non viene interpretato come io sono educata e superiore a certe cose, ma viene interpretato dal cialtrone medio come non ce la fa senza di me e semaforo verde. Come quei prepotenti che prendono la diplomazia per debolezza e finché non gli dai un calcio in culo pensano di poterne dare sempre di più a te, tanto digerisci tutto.
Ma bloccarlo non significa solo mettervi al riparo dall’orbiting e da continue incursioni che possono rovinare anche una giornata nella quale eravate riuscite a relegarlo a pensieri minori e fugaci, bloccarlo significa dirgli stop seriamente, fargli vedere che avete carattere, che questa volta l’ha fatta o rifatta grossa per l’ultima volta, e voi siete veramente decise a chiudere. Non potete digerire più nulla. Stop.
Paradossalmente, se avete la speranza più o meno recondita che lui torni sui suoi passi con reali intenzioni da ufficiale e gentiluomo, è molto più producente un blocco da silenzio completo che qualsiasi porta socchiusa o blocchi parziali e altalenanti, che sanno di indecisione e fragilità. Ti blocco sul social ma non su wapp, su telegram sì ma su insta no. E’ come far sapere al nemico che stai tentando di resistere in trincea ma sei ferita e a corto di munizioni. Attaccherà di sicuro, ma quando vuole lui. E se non attaccherà morirete dissanguate nell’attesa che lo faccia.
Perché l’uomo medio di questo tipo, oltre a essere egoista è spesso anche pigro, e quindi quando vede che la vostra messaggeria è ancora aperta si dice: “bene, non mi ha bloccato, appena mia moglie mi toglie il guinzaglio mi faccio vivo, appena mi sono fatto quella bionda con la quale chatto da un po’ mi rifaccio vivo”. La porta socchiusa ha un effetto rimando sui due neuroni di certi soggetti, quella bloccata come minimo ti viene voglia di spingerla per vedere se si apre o è chiusa a doppia mandata. E’ solo questione di tempo.
Intendiamoci: se non dovesse farsi più vivo o desistere dopo qualche tentativo, o più frequentemente rifarsi vivo con mille belle parole e pentimenti ma con le stesse intenzioni di prima (fai l’amante ancora per un po’, riprendimi nel tuo letto fino al prossimo tradimento ammesso che tu riesca a scoprirmi) il risultato e significato della cosa è sempre lo stesso; non ti ama. Ti ha amato? E chi se ne frega scusa, fosse anche stato così per un periodo anche lungo, ammesso che non fosse il solito “entusiasmo” di chi è innamorato quando tutto fila liscio e soprattutto si fa come vuole lui, lui ora è quello che vedi: ti ha lasciato, si è fatto lasciare, ti ha tradito, non ti ha scelto. Non si vive di ricordi, al limite si vivacchia, e male.
Può continuare pure a chiamarlo amore ma è come quello che ti lascia dicendo “ti amo sei la mia vita ma amo mia moglie”.
Insomma, non ho dubbi: bloccare sì o no? Sì e al più presto possibile. In fondo il bello dei social e delle chat è che ci permettono di fare anche una pulizia che nel mondo reale non è sempre possibile fare, penso soprattutto a quelle sfortunate che si sono innamorate di un uomo che non le merita e che lavora con loro.
Bloccare totalmente e subito è anche un presupposto essenziale di riuscita piena e in tempi ragionevoli del famoso Codice del silenzio, e non è poco, è la startup della vostra rinascita emotiva.
Quindi, care amiche, buon blocco totale globale immediato! Ci guadagnerete in serenità perché il tempo, lui sì che è galantuomo.
Sincerely yours
ps
da maschietto aggiungo: ma io lo bloccherei solo perché non ficchi il naso nelle mie cose orari e collegamento non richiesto no? Non ha più nessun diritto
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