
Esiste un tipo di matrimonio che nessuna amante riuscirà mai a espugnare: è il matrimonio azienda, o matrimonio Spa
È quel tipo di matrimonio che si fonda su un pacchetto di azioni irrinunciabili per molti uomini (e anche per molte mogli che, nonostante il tradimento, si tengono in casa dei seriali).
È fatto di soldi in comune, di mutui, di case, ma anche di figli (la causa nobile dello stare insieme, purtroppo spesso più venduta all’amante che reale), di cosa diranno parenti e affini, dell’entourage sociale che frequenta la coppia (non importa se sanno in molti delle prime o ripetute corna) o del semplice attaccamento alle abitudini, tanto deprecate (la solita minestra riscaldata) ma anche tanto comode (la famosa comfort zone maschile). Persino la paura dell’incerto e del lasciare il conosciuto (anche se pieno di difetti) per lo sconosciuto fa parte del pacchetto.
A questo “pacchetto aziendale”, che esiste anche se il matrimonio è da tempo compromesso (e cioè è colpito da uno più tradimenti, magari annosi e reciproci), l’unica forza che si può contrapporre è l’amore.
L’amore degli amanti che dovrebbe portare a spazzare via il vecchio malandato matrimonio (fermo restando che il tradimento è un termometro-conseguenza, non la causa vera di una crisi fra coniugi) per produrre, come succede nel 30% dei casi di separazione documentata, il nascere di una nuova coppia ufficiale.
L’amore degli amanti che, trasformatosi dopo i primi sei mesi di frequentazione da ludico e programmatico, superati i primi marosi del “adesso cosa facciamo” e “dove stiamo andando forse dovremmo fermarci” e le mini-pause di riflessione (ben diverse dal mio Codice del silenzio: leggi qui), dovrebbe veleggiare verso il futuro più roseo a tappe programmate ed entro tempi non biblici, in poche parole ottenere la sua separazione o di entrambi gli amanti entro i fatidici tre anni di storia, quelli che secondo la mia Epidemiologia di coppia rappresentano un limite al quagliare fra amanti.
Un amore corrisposto e bilanciato fra i due, senza se e senza ma protratti per troppo tempo. Infatti, se ha senso che tutti si facciano delle domande esistenziali su quello che dovrebbero lasciare e perché, se si è innamorati la risposta è già dentro di noi e non può, non deve farci spendere troppo tempo per tradurre parole e promesse roboanti in fatti.
Persino il vero debole, quello che soffre come un cane sinceramente sballottato fra ciò che ritiene giusto (rimanere in “azienda”) e ciò che gli dice il cuore (iniziare un’altra avventura e portarla fino in fondo recidendo i legami precedenti), se innamorato veramente riesce, alla fine, e spesso con l’aiuto di un Codice del silenzio – no contact fatto bene, serio, non interrotto per motivi di convenienza, a vincere la sua debolezza, che forse andrebbe chiamata indecisione e senso di responsabilità. Non è così per il debole non innamorato “abbastanza”, che dentro di lui sa già che non lascerà mai la moglie ma che vende la sua decisione di restare lì come debolezza appunto. Ma ha deciso anche lui, perché non è innamorato “abbastanza”. È quello del ti amo ma…
Quasi tutti gli uomini, anche quelli che giurano di amarvi, ma che tendono a decidere a tavolino della loro vita, sono uomini per i quali la convenienza, le cose materiali, il matrimonio azienda sono invincibili. Non importa quello che dicono o promettono, i fatti parlano per loro. Sono lì, rimangono lì e buttano giù dalla torre voi.
Sono quegli uomini che vi raccontano che hanno sposato lei perché “era la cosa giusta da fare”, “perché ci conosciamo da una vita”, perché è una brava persona”, “perché è rimasta incinta”. Non c’è posto per l’amore in questi casi, forse per l’affetto e la consuetudine, ma sono sempre donne tradite, guarda caso. Per non parlare di quelli che dicono “ho fatto un figlio perché era il momento giusto”, come se la suprema prova d’amore fosse un investimento in banca o, peggio, che fanno un figlio con la moglie mentre voi ci siete già.
Sono quegli uomini che fanno i conti su tutto, quantificano tutto, anche i vostri regali, facendovene di serie b (il tirchio, leggi qui) oppure, se ve ne fanno di preziosi non mancano di dirvi il prezzo. Sono uomini che, anche se ricchi e con diverse case a disposizione, dicono “potrei uscire domani”, ma non vogliono rinunciare neanche a 100 euro pur avendone un milione in contanti. Sono quelli che parlano male della moglie ma poi lei è quella che ha i soldi, il potere, le relazioni importanti, che valgono come e più dei soldi. Sono quelli che calcolano e quantificano ogni cosa che fa parte del loro stile di vita, dal costo del giardino all’auto di lusso.
Questi uomini non lasceranno mai il matrimonio azienda, perché spesso non sono neanche capaci di innamorarsi e di amare veramente. Anche per loro le donne sono un investimento, e un’amante rende finché non diventa troppo onerosa o mette in pericolo gli asset aziendali.
Insomma, tutti gli uomini che non vi amano “abbastanza” e che fanno i loro conti raramente lasceranno l’azienda.
Una menzione speciale meritano poi quelli che, nella lotta fra ragione e sentimento, hanno come elemento irrinunciabile il “che cosa diranno gli altri”: voi non ci crederete ma un gran numero di matrimoni azienda non resta in piedi per i soldi, per i figli o per senso del dovere. Rimangono in piedi per salvare la loro faccia pubblica con conoscenti, parenti, il farmacista e il sindaco, gli amici, non importa se tutti sanno tutto e il loro tradimento è un segreto di Pulcinella dentro e fuori le mura domestiche. Sono quelli che tradiscono la moglie da anni, magari davanti ai suoi occhi (distratti) o nel letto matrimoniale e poi si prestano a fare foto gioiose di famiglia, a celebrare anniversari “d’amore”. Matrimoni azienda inespugnabili anche per la facciata.
Dunque care amiche, lasciate ogni speranza o voi che vi sentite far di conto e avete a che fare con un uomo che vi ama a parole, ma a fatti è sempre “in azienda”. E se non bastano le premesse poco promettenti che vi ho descritto, è solo questione di tempo per capire che l’azienda vince: non a caso, ripeto, le storie di successo fra amanti non superano i tre anni di gestazione, e i Codici del silenzio veri non più di 3 o 4 mesi prima che lui faccia l’Ufficiale e gentiluomo (leggi qui). I tira e molla annosi e ripetuti sono spesso solo conti aziendali, e voi fate parte di una partita doppia.
Se si va oltre nel tempo per voi sarà solo una guerra contro non i mulini a vento ma i grattacieli del suo matrimonio azienda, troppo alti per permettere all’amore di entrare dalla finestra
Guardate sempre ai suoi fatti, non alle parole. Il matrimonio azienda vince quasi sempre sull’amore, se è solo raccontato, millantato
Sincerly yours
Ps: alcune di voi mi chiederanno… Ma perché allora non se ne sta a casuccia e si fa l’amante e non rischia di essere beccato e “licenziato in tronco”? Perché l’azienda, splendida e splendente di facciata, dentro ha la moquette lisa e le pareti scrostate. E lui vuole la villetta fuori, quella per le scampagnate e per sognare “un mondo migliore”. L’amante è spesso parte dello “stile di vita” di certi uomini, solo che è un elemento sacrificabile, soprattutto rispetto all’azienda. Posso godere di una consulenza esterna, ma non devo farmi licenziare. E poi ci sono aziende che non licenziano mai…
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