Quello che io chiamo il popolo dei lettori silenti del mio blog, cioè coloro che preferiscono leggere e non commentare (al massimo condividono) e che rispetto esattamente come quelli più attivi, dopo il mio invito a scrivermi in privato a bloganpellizzari@yahoo.it si sono fatti vivi.

Fra le storie più interessanti e, a mio avviso, più “estreme”, quella di Laura (la chiameremo così) che, più che raccontare, mi chiede una specie di parere. Come lo chiederebbe a un amico, dato che non sono di certo un esperto. Ma io non me la sento, per una volta, di essere il solista, anche perché già nella parola estremo potete desumere la mia posizione.

Così, in un processo alle intenzioni, io farò l’“accusa” e la mia amica scrittrice,Grazia Scanavini (la bella ragazza della foto) di larghe vedute immensamente più di me preparata in questi temi, la “difesa”. A voi il giudizio finale. Ma bando alle ciance e veniamo alla storia.

LA STORIA
Laura è sposata da molti anni con Luigi. Sono una coppia normale, con alti e bassi. Da un po’ di tempo però Luigi ha problemi di libido. Così decidono, come fanno tanti, di girare su qualche sito porno. Funziona, si divertono anche, ma Luigi inizia a dare preferenze a certi filmati, quelli dove il parner assiste, passivo, a scene in cu la sua donna viene scopata da un altro. Laura mi racconta che la cosa non le dispiace, almeno teoricamente. Mi confessa che in passato ha avuto due storie extraconiugali, un po’ perché aveva voglia di novità, un po’ perché Luigi, negli ultimi tempi, aveva qualche problemino a letto. Ma, mi dice, bene venga questa nuova usanza e preferenze. Solo che il suo partner, a un certo punto, le propone di passare dal filmino ai fatti. A lui piacerebbe assistere davvero, dal vivo, a lei che fa l’amore con uno sconosciuto. E inizia anche a navigare su siti dedicati. Laura lo asseconda, almeno teoricamente, ma mi confessa: da una parte mi piacerebbe, anche per sentirmi meno colpevole per i tradimenti passati, condividendo con lui nuove “scappatelle”. Dall’altra ho paura che questa storia ci prenda la mano, facendo crollare, insieme alla routine, anche gli equilibri di coppia, e per lui diventi un’ossessione, come una droga di cui non può più fare a meno. Perché lui, su questo punto, sta diventando un po’ troppo insistente.

IL PARERE DELL’“ACCUSA”
Lascio da parte, per un momento, il mio concetto basilare di coppia che funziona, che si fonda su una gelosia sana e naturale. Dove non c’è gelosia non c’è amore, punto. E non parlo di gelosia claustrofobia, ma di quella normale, che impedisce naturalmente a qualsiasi uomo o qualsiasi donna di fare sesso con un altro.
Ma lasciamo perdere le convinzioni personali, e mettiamo che Laura e Luigi siano solo una delle tante coppie di lungo corso che, vedendo spegnersi un po’ la libido, cercano di reagire in coppia, e quindi positivamente.
Tralascio i due tradimenti, può succedere, inutile demonizzarli o farne causa dei vostri problemi.
Intanto un controllino medico a lui no? Queste defaillances di cui parla Laura potrebbero essere curate agevolmente o essere la spia di un problema vascolare, di un diabete, insomma, di qualcosa che va accertato dal medico.
Ma mettiamo che da un punto di vista organico sia tutto ok. Voi state puntando, come fanno molti, sul porno per eccitarsi: perché no? Il problema è passare dal virtuale al reale. E, soprattutto, scegliere di realizzare una delle pratiche più estreme.
Scambismo e similari infatti, a mio modesto avviso, fanno parte di un repertorio hard che può andar bene solo a un certo tipo di coppia (vogliamo chiamarla superaperta?), e che ha il rischio forte di annullare invece il legame che una coppia normale ha. Laura parla di “droga”: certe emozioni forti possono dare dipendenza, e non sono per tutti. Che succederebbe se tuo marito, fatta l’esperienza (o tu) rimanesse scioccato? E se invece non riuscisse più a fare l’amore normalmente, se non con la stampella dell’estrema trasgressione? Non pno che ciò possa fare la felicità di una coppia.
Ultima osservazione: queste cose devono avere il consenso profondo, sentito, inequivocabile di entrambi. Non c’è niente di peggio nel sesso di fare qualcosa sentendocisi costretti. E tu, Laura, tentenni non poco. Riflettici.
La parola alla “difesa”.

LA DIFESA
La difesa parte in quinta Pellizzari ma forse non come ti aspettavi!
Sai bene che io appoggio nel modo più assoluto la realizzazione delle fantasie sessuali in un rapporto di coppia ma non in ogni caso.
Qui ci troviamo davanti ad una coppia che già a priori non funziona sessualmente: Luigi ha problemi ad eccitarsi con Laura ed è Laura stessa a dirci che vorrebbe tentare questa esperienza per togliersi i sensi di colpa dovuti a tradimenti passati. Appare chiaro, direi, che il problema sta alla base del rapporto e non è relativa alla “situazione cuckold” così come è chiamata in gergo.
In sé questa pratica è molto diffusa, anche se può apparire strano e impossibile in una società in cui il rapporto esclusivo sembra ancora essere l’unico accreditato per essere d’amore, mentre ogni digressione viene considerata una perversione. E’ diffusa al punto che si trovano migliaia di annunci online di coppie che cercano “un terzo” da inserire nei giochi di coppia.
Naturalmente la situazione di Laura va analizzata in un’ottica ben più ampia che relativa alla sola esperienza cuckold. Il punto di valutazione della situazione deve spostarsi necessariamente: il timore di Laura è che poi la situazione cuckold diventi indispensabile per la relazione sessuale tra lei e Luigi, ma questo è assolutamente irrilevante. Dobbiamo valutare la base di consistenza di rapporto per proiettarci nelle conseguenze di questa esperienza. L’esperienza cuckold è una messa alla prova molto impegnativa anche in una coppia che funziona, in cui c’è molto feeling, perché comunque passare da una fantasia alla messa in pratica comprende il rischio di scoprire che l’inserimento di una terza persona non è poi così facile: potrebbe determinare, anche all’interno di una coppia consenziente e che vive una sessualità molto aperta, un disequilibrio dei ruoli e delle affinità. Ma qualora la coppia sia ben salda e consapevole della messa alla prova che affrontano, l’esperienza sarebbe un rafforzativo del legame. La coppia si troverebbe ad essere riuscita a soddisfare una fantasia molto impegnativa senza alterare i propri equilibri interni, quindi sentirebbe rafforzato il legame.
Tornando alla situazione di Laura e Luigi, per come la vedo io che non credo nei rapporti basati sull’ipocrisia, affrontare questa esperienza sarebbe l’occasione per scuotere la loro relazione che si è stabilmente fossilizzata ad un livello di non-appagamento per entrambi. Ma è necessaria la consapevolezza che “scuotere” il rapporto può avere conseguenze molto incisive sulla relazione stessa: potrebbe succedere che l’esperienza cuckold renda entrambi consapevoli di non essere una coppia (già vivono una sessualità dissociata e separata) e quindi raggiungere l’effettiva consapevolezza che l’intesa sessuale è nulla. Potrebbe però succedere che la destabilizzazione dovuta all’esperienza induca Laura e Luigi a doversi confrontare in modo diretto e svestito delle variabili dell’abitudine. Potrebbero trovarsi ad analizzare il fatto che si sono “persi sessualmente” e stimolarli a ricercarsi, trovarsi di nuovo.
Non saprei consigliare Laura sul “farlo o non farlo”, le proporrei più che altro di valutare decidendo se vuole rimanere nello status attuale (e quindi non appagante, indefinito) oppure affrontare un percorso di cambiamento, consapevole che potrebbe valere la fine del rapporto oppure un impegnativo lavoro di “ristrutturazione”.
Con la mia mentalità (e te lo immaginavi) acconsentirei all’esperienza e la vivrei appieno per vedere dove la destabilizzazione dell’abitudine può portarci: una sorta di “buttiamoci e vada come vada perché io in questa situazione di stallo non appagante non ci voglio stare più”. Per me sarebbe l’occasione per cercare un confronto che (nella situazione di Laura e Luigi) sembra impossibile da instaurare in modo costruttivo.
Aggiungo che, per come mi appare la situazione della coppia e anche per il mio modo di analizzare le situazioni, non mi schiero dalla parte di nessuno dei due così come non colpevolizzo né Laura né Luigi. Sono semplicemente due persone insoddisfatte e senza gli strumenti necessari per instaurare un confronto costruttivo, quindi come la maggior parte delle coppie, elaborano il problema da un punto di vista soggettivo evitando di affrontare il problema reale.
Adesso invece ti faccio leggere una storia che riguarda la medesima situazione trasgressiva ma che si svolge nell’ambito di una coppia affiatata e, quindi, pur essendo una “prima esperienza” ha connotati molto diversi. Così puoi spostare l’accusa su di me che ritengo queste situazioni un frangente positivo e accrescitivoper le coppie!

ALTRA STORIA
“Quando ci siamo conosciuti, Andrea era gelosissimo. Avevo 20 anni ed era il periodo in cui frequentavo discoteche e lì ci siamo incontrati. Fin da subito era geloso al punto che se qualcuno mi guardava lui si innervosiva. Abbiamo iniziato a convivere dopo pochi mesi e la nostra intesa sessuale, fin da subito evidente ed appagante, è andata intensificandosi con gli anni. Anche la sua gelosia si è evoluta: da eccessiva che era, si è gradualmente rasserenata e modulata fino a raggiungere uno stato di fiducia tale che, a distanza di 18 anni, sembrava quasi godere del piacere che gli altri uomini mi guardassero. L’estate scorsa ci trovavamo in vacanza in un villaggio turistico; una sera, dopo cena, eravamo sul terrazzo dell’hotel e Andrea si è allontanato per prendere qualcosa al bar. Dopo pochi istanti mi si è avvicinato un ragazzo sui 35 anni: un bel tipo, spalle larghe, tipo mediterraneo.
“Beviamo qualcosa?”
“Grazie ma aspetto mio marito.”
Anziché andarsene, si è seduto sulla poltrona di fronte a me, guardandomi intensamente, quasi sfidandomi direi. C’è stato un momento di particolare eccitazione tra di noi, sentivo il suo sguardo addosso e la tensione sapendo che mio marito sarebbe tornato da lì a poco trovandomi seduta al tavolino con questo uomo che, proprio nel momento in cui Andrea compariva, mi tese la mano dicendomi: “Piacere Stefano.”
Non sapevo cosa fare ma è stato Andrea a togliermi dall’imbarazzo: “Ah bene, vi siete presentati! Buonasera Stefano.”
Mi ha spiegato che si erano conosciuti la mattina stessa nella palestra del villaggio e che era stato lui stesso ad invitare Stefano a trascorrere il dopo cena con noi. Lì per lì sono rimasta un po’ stranita ma nemmeno tanto, Andrea è una persona socievole anche se la situazione aveva un che di particolare. Stefano mi guardava in modo malizioso e spregiudicato. Andrea guardava prima me e poi Stefano, parlava molto lentamente spiegandomi che lui si trovava qui per lavoro ed era solo. Mentre lo diceva mi guardava dritta negli occhi, sorridendomi. Ho avuto un attimo di smarrimento quando Andrea è venuto a sedersi sul divanetto a fianco a me e, appoggiando la mano sulla mia gamba, ha cominciato a salire sotto l’abito. Lo ha fatto lentamente, guardandomi negli occhi e sussurrandomi: “ Amore, stasera sarai mia come non lo sei mai stata.” E’ cominciato un gioco di sguardi, eccitanti ed eccitati. Ben presto mi sono trovata in un vortice di emozioni. Andrea mi accarezzava e Stefano seduto di fronte era visibilmente eccitato: il suo sguardo passava ininterrottamente dalla mia bocca alle mie gambe, che mio marito continuava ad accarezzare.
Non saprei dire in quale momento ho compreso come sarebbe proseguita la serata, non saprei nemmeno dire se avevo compreso appieno fin dove ci saremmo spinti quella sera ma da lì a pochi minuti mi sono ritrovata nell’ascensore che conduceva al piano della stanza di Stefano. Andrea mi aveva attirata a sé e mi stava baciando, mentre Stefano alle mie spalle mi sfiorava il collo con la bocca. Trovarmi al centro dell’eccitazione di due uomini fu un’emozione molto forte, al punto che ho smesso di farmi qualsiasi domanda, convinta che fare l’amore con entrambi sarebbe stata un’esperienza unica. Non volevo rinunciarvi.
Una volta entrati nella stanza di Stefano, mio marito si è accomodato sul divano e mi ha guardata dritto negli occhi dicendo: “Adesso io ti guardo.”.
Ho avuto un attimo di smarrimento. Andrea ha sorriso a Stefano che si era avvicinato porgendogli un bicchiere di vino; poi mi ha guardato di nuovo, dritto negli occhi: “Sei la mia donna. Fammi godere.”
Ha fatto un cenno d’intesa a Stefano il quale si è avvicinato, mi ha baciata con passione ed ha preso ad abbassare la lampo del mio abito. Ho sentito le sue mani accarezzare la mia schiena, salire verso le spalle per liberarle e far cadere l’abito ai miei piedi.
Ho chiuso gli occhi e mi sono abbandonata completamente a quell’uomo, sentendomi addosso lo sguardo eccitato di mio marito che a tratti guardavo e mai dimenticavo, nonostante stessi facendo l’amore con un altro. Andrea mi sorrideva, eccitato e accogliente. Ero la sua donna.
E sono la sua donna ogni volta che un uomo mi prende mentre Andrea mi guarda.”

…e non mi dire che riesci a trovare qualcosa di negativo in questa storia!!

A QUESTO PUNTO LASCIAMO IL GIUDIZIO AI LETTORI, MASCHI E FEMMINE. RINGRAZIO LA BRAVISSIMA GRAZIA SCANAVINI E CHISSÀ SE SIAMO STATI D’AIUTO A LAURA E LUIGI. SE AVRÒ NOTIZIE VE LE DAREMO

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11Commenti

  • alessandro pellizzari, 15 Ottobre 2014 @ 16:33

    Sì una cosa è la fantasia, anche la più estrema, un’altra è la messa in pratica. E credo che questo tipo di pratiche super hard possano anche disintegrare una coppia. Poi immagino, come dice Grazia, esistano le eccezioni che traggono beneficio da questo. Lei dice che in realtà i numeri di chi fa il cuckoldismo (si dice così?) è molto più ampio di quello che possiamo immaginare, ma io non ne sono convinto. Se però dovessi giudicare dal successo di questo post qualche dubbio c’è. Ma potrebbe essere solo curiosità

  • Alessandro, 15 Ottobre 2014 @ 16:29

    Avro’ forse una visione ristretta della vita di coppia, ma la penso esattamente come A.Pellizzari. Manteniamo vivo il nostro rapporto con una sana gelosia, amore e stima reciproca. Non credo cge entrambe, sia io che la mia compagna potremmo reggere lo shock di vederci assieme ad altri partner diversi da noi. Sancirebbe all’istante la fine di una storia meravigliosa.

  • alessandro pellizzari, 14 Ottobre 2014 @ 11:58

    Ho lanciato la cosa anche sugli altri social, vediamo cosa dicono

  • Marco, 14 Ottobre 2014 @ 11:57

    Esiste e secondo me in Italia siamo molto pregiudiziosi. La figura del terapeuta aiuterebbe le coppie in difficoltà, a trovare gli strumenti per superare la crisi… solitamente la crisi sessuale è spesso un sintomo di problematiche comunicative.

  • alessandro pellizzari, 14 Ottobre 2014 @ 10:58

    Grazie. In tutto questo, chiedo a tutti, il ruolo del sessuologo o del terapeuta di coppia esiste o è inutile?

  • Marco, 14 Ottobre 2014 @ 10:53

    Dipende dalla lei e dipende se fossi io l’altro 😀 … a parte gli scherzi direi esattamente quello che ho scritto quì e lascerei alla coppia la scelta… Essendo tutto molto precario dove ci sono in gioco molteplici variabili io cercherei di dare un quadro il più completo possibile di quello che conosco, con pro e possibili contro, poi la coppia deve decidere in totale autonomia. Se conosco in profondità la coppia e so che il legame è forte lo consiglierei velatamente (se c’è amicizia potrei condizionarli consigliandolo apertamente) perchè cmq è un’esperienza che può rendere la sessualità di coppia molto intensa e piacevole. Aggiungo che l’altro non deve essere uno qualunque… ma deve essere consapevole di avere il ruolo di “dildo di carne” ed è importantissimo che rispetti quelli che sono i desideri della coppia senza mai sconfinare. Insomma è un gioco che richiede molta intelligenza, apertura mentale, libertà e anche una buona dose di “pazzia” 😉

  • alessandro pellizzari, 14 Ottobre 2014 @ 09:06

    Quindi il rischio di problemi è alto ma lo consiglieresti?

  • Marco, 14 Ottobre 2014 @ 09:03

    Ciao sono Marco e sono capitato quì grazie alla condivisione di Grazia su facebook. Bravi bella esposizione chiara e completa di un argomento molto delicato. Ci tengo a sottolineare, per esperienza personale, che è un’esperienza che mette a dura prova gli equilibri di una coppia. In una coppia dove la comunicazione è intima e vera, questa esperienza può essere solo benefica. Invece in una coppia difunzionale può dare il colpo di grazia e rompere definitivamente un rapporto che si reggeva magari solo sulla quotidianeità. Sottolineo inoltre che la parte più dura e difficile è quella dell’uomo che può incorrere in sentimenti confronto/inferiorità nei confronti dell’altro. É un terreno molto scivoloso… ma anche straordinariamente intrigante.

  • alessandro pellizzari, 13 Ottobre 2014 @ 19:25

    Ma Daniele, secondo te la coppia descritta può reggere la cosa?

  • Daniele Aiolfi, 13 Ottobre 2014 @ 19:24

    condivido pienamente, sono esperienze da fare, per chi lo desidera, unicamente a fronte di una forte complicità, intesa e amore. Si raggiungono vette sconosciute alle coppie “normali”

  • anpellizzari, 13 Ottobre 2014 @ 14:26

    Aggiungo il commento di una psicologa che ha raccolto Grazia Scanavini, un tecnico ci vuole!

    Aggiungo con piacere il parere della Dott.ssa Teresita Forlano, psicologa e psicoterapeuta: “Questo tipo di esperienza potrebbe sembrare un gioco perverso ma, quando in una coppia esiste la complicità, la perversione cede il passo ad una sessualità che va oltre il consueto. Il marito è osservatore attivo, non spettatore passivo, come accade in un contesto perverso in cui l’uomo si eccita e gode limitandosi a guardare, per incapacità psicosessuale ad avere un rapporto con la moglie. E’ un amante che gode di sua moglie, ne coglie gli aspetti sessuali e sensuali mentre la guarda fare sesso con un altro; prova piacere nel vederla e questo aumenta il desiderio verso di lei, che si lascia guardare, accoglie e soddisfa il desiderio. Lei rimane fedele mentalmente consapevole che quello che accade eccita entrambi. La sessualità vissuta in questo modo, anche con la partecipazione di un terzo, amplifica la loro unione sessuale”.
    Grazia Scanavini

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