
Secondo la mia Epidemiologia di coppia, cioè il mio metodo statistico applicato alle relazioni sentimentali che si basa su centinaia di migliaia di testimonianze rilasciatemi da donne e uomini sul blog, via mail (anpellizzari@icloud.com), via social e in counseling in questi anni (il blog nasce nel marzo 2014), SONO 7 LE BUGIE PIU’ FREQUENTI CHE UN UOMO SPOSATO RACCONTA ALLA SUA AMANTE
Eccole, in ordine di frequenza
PRIMA BUGIA: NON FACCIO PIU’ SESSO CON MIA MOGLIE
È davvero la bugia più diffusa, e ormai supera il 90% delle false dichiarazioni che vengono fatte all’amante. Gli uomini sposati la dicono prima di iniziare una relazione con un’altra donna per avvalorare la dichiarazione che il loro matrimonio è in crisi da tempo, che sono praticamente separati in casa o che sono come fratello e sorella. In 9 casi su dieci hanno invece rapporti occasionali (la media è di uno ogni tre mesi e alle feste comandate, in vacanza o anniversari, o se la moglie sente puzza di bruciato e fa un “test” fisico), brevi e semplici (pochi minuti e alla missionaria) ma garantiti soprattutto per la buona pace familiare. Dopo la conquista dell’amante, assicurare che non ci sono rapporti millantando per esempio di dormire sul divano o in camere diverse (chissà in albergo in vacanza come faranno… prenotano due stanze pagando il doppio? Per andare in vacanza insieme? Ah già i figli…) serve a rendere più credibile la promessa che col tempo (diamo tempo al tempo è la frase più abusata) lui si separerà. Nota bene: se con i vostri interrogatori, inevitabili nella lunga attesa che lui faccia quello che ha promesso o illuso di fare (un tempo che in media è di tre anni per la maggior parte delle amanti, poi o salta tutto o viene scoperto e vi abbandona o vi trascinate così per altro tempo o quaglia, ma solo tre uomini su dieci lo fanno), lui dovesse ammettere che una volta hanno avuto un rapporto perché lui aveva bevuto o non si è potuto sottrarre (come se l’erezione si potesse avere a comando… l’erezione è sempre un complimento sincero) questa è la prova provata che molto, molto probabilmente, hanno rapporti occasionali ma regolari da sempre, anche dopo che sei arrivata tu.
SECONDA BUGIA: IN CASA SIAMO COME DUE ESTRANEI (O FRATELLO E SORELLA)
È la bugia più diffusa dopo quella del no sex, superando il 70% delle dichiarazioni degli uomini sposati all’amante. La maggior parte degli uomini vuole così rassicurare la candidata amante che la sua coppia ha ormai l’elettroencefalogramma piatto e che lui cerca non un’amante, ma il sentimento l’amore e la passione perdute nel matrimonio, quindi con una prospettiva non impossibile di nuova coppia (e guarda che fortuna, sei arrivata proprio tu adesso!). In realtà questi uomini enfatizzano in negativo una situazione che, in 7 casi su dieci, non è per niente conflittuale, ma non è neanche morta. Così la coppia normale anche se zoppicante e impolverata dal tempo viene presentata come in crisi, la coppia normalmente litigiosa come quella della guerra dei Roses, la coppia routinaria ma solida come fratello e sorella o come due coinquilini, ma la realtà è molto meglio di quello che viene descritto. Succede esattamente come quando un uomo viene scoperto dalla moglie e lui dichiara che sono solo pochi mesi che vi frequentate (un anno o più nella realtà, il maschio dichiara meno di un quinto come standard), che avete fatto sesso solo ogni tanto (avete fatto tutto il kamasutra almeno due volte alla settimana, a meno che non siate amanti part time), che lo avete sedotto voi (nella realtà avete ceduto dopo tre ai sei mesi di suo corteggiamento assiduo e insistente), che vi voleva lasciare ma aveva paura delle vostre reazioni inconsulte o era sotto “ricatto” (invece voi lo avete lasciato in media almeno tre volte stufe delle promesse mai mantenute o incazzate per l’ennesima vacanza in famiglia e LUI è sempre tornato a riprovarci). Nota bene: anche i seriali, che spesso non sono per niente in crisi con la moglie (“semplicemente” vivono vite parallele per sesso e piacere di conquista dicendo bugie a tutti) raccontano questa balla per fidelizzare l’amante e perché sanno che, quando sarete innamorate, diventerete gelose della moglie.
TERZA BUGIA: NON LA POSSO LASCIARE PER I FIGLI
La presenza dei figli in un matrimonio non ha mai impedito la presenza di una o più amanti nella vita di un uomo. Fate conto che stimo che circa la metà dei matrimoni in crisi conclamata ha o ha avuto o avrà il supporto di un amante (sì il supporto, perché spesso l’amante serve a far funzionare un matrimonio zoppicante, non a chiuderlo). A questo dobbiamo aggiungere tutti i casi di doppia vita dei seriali, che riescono a conciliare perfettamente un matrimonio azienda intoccabile con le diverse e periodiche amanti parallele. Moltissimi di questi matrimoni in crisi e/o traditi hanno dunque figli, c’è persino chi li fa mentre ha l’amante (un atteggiamento tombale nei confronti della sfortunata di turno, e riprovevole da tutti i punti di vista). Bene: i figli sono la prima scusa in assoluto addotta per non lasciare la famiglia. Il dialogo classico sul tema è il seguente: non posso perché il figlio è troppo piccolo, è adolescente, ha problemi (e chi non ne ha), deve fare la maturità, deve laurearsi… E voi in schiavitù dell’attesa ad aspettare i suoi nipoti. Al vostro “ma guarda che ci sono tanti figli di separati che vivono normalmente o addirittura meglio di quando i genitori si guardavano in cagnesco o non si guardavano affatto” LUI RISPONDE: “eh però lei poi si vendica non me li fa vedere me li mette contro“. Fermo restando che le mogli arpia spesso esistono solo nelle sue descrizioni VOI POTETE RISPONDERGLI: “guarda che le leggi sono cambiate e tu hai diritti precisi messi nero su bianco, informati bene dall’avvocato”. LUI SPESSO REPLICA COSI’: “eh però io perdo la quotidianità con loro“. E questa è spesso una gran cialtronata per due motivi. Primo: esistono papà separati che si fanno chilometri e si alzano alle 6 di mattina per fare colazione con i figli, li portano loro a scuola, li mettono a letto con la favola, li gestiscono perfettamente per interi weekend e vacanze… mica tutte le mogli sono orchi e cattivi genitori! Secondo: a guardar bene molti uomini hanno, per loro scelta, un ruolo marginale nella vita dei figli; per intenderci sono quei papà tutto lavoro e poco casa, che non fanno mai i compiti con i figli e delegano tutto, anche lo sport, alla madre, che rispondono distrattamente al figlio alla sera guardando il telefonino o chattando con voi; padri più o meno assenti che poi accampano il diritto a una quotidianità che non c’è mai stata e che serve solo ad allontanare voi. Attente al padre premuroso e assente che vi tira fuori l’asso piglia tutto dei figli antiseparazione. Senza neanche prendere in considerazione l’ipotesi della separazione in casa di cui parliamo qui sotto (a meno che non la millanti: ma io sono già separato in casa!).
QUARTA BUGIA: SONO SEPARATO IN CASA
Intendiamoci, quelli veri ci sono davvero. La crisi economica imperante e i prezzi delle case in affitto nelle grandi città, oltre agli oneri economici assunti durante la crescita della famiglia, dal mutuo in poi, sono fatti che impediscono oggettivamente, anche per più di un anno, la fuoriuscita di lui dalla casa di famiglia, se non ci sono alternative a costo gestibile. Però, per ogni vero separato in casa ce ne è almeno uno finto, o meglio, un separato in casa all’insaputa della moglie. Sono uomini che possono mentire sul loro status di separato in casa perché hanno tanto tempo libero a disposizione. Per esempio perché hanno un lavoro che prevede molte trasferte o addirittura una seconda location (pagata dall’azienda, altrimenti cade il problema economico, no?) oppure, come fanno molti seriali, hanno “addestrato” la moglie a concedere ampi spazi di libertà, naturalmente dedicati a hobby e amici, ufficialmente. Ma smascherare un finto separato in casa non è impossibile. Perché quello vero, a parte la condivisione del tetto coniugale, si comporta come un separato legalmente: risponde al telefono anche di sera (non richiama in un secondo momento, risponde subito…), ha turni per i figli e la logistica di famiglia con serate, weekend e vacanze da solo a turno con il coniuge, non festeggi anniversari o Capodanni, non sparisce nel weekend o si limita a una grande quantità di messaggi e vita virtuale. E poi si dà da fare per uscire dalla prigionia del separato in casa, che è una condizione necessariamente a termine. Occhio quindi al finto separato in casa che fa ancora weekend e vacanze con la moglie usando come parafulmine i figli.
QUINTA BUGIA: SE FAI COSI’ NON MI DAI ABBASTANZA TEMPO
Il tempo per l’uomo che non decide mai, compreso il cialtrone che ha già deciso di stare con la moglie ma non ve lo dice perché l’amante gli sta benissimo così, è un concetto astratto. Non ha una fine certa. “Come faccio a dirti quando in modo preciso”, dice di solito l’uomo furbetto standard e, se le vostre rimostranze si accentuano, tira fuori proposte ridicole, come quella di un anno all’amante che aspetta già da anni che si separi o, peggio, lustri in attesa che i figli escano di casa o, peggio, robe indefinite tipo “devo aspettare che sua mamma guarisca, lei guarisca, la guerra finisca”. O, peggio, “devo aspettare che mia moglie non sia più dipendente (anche psicologicamente… ma non erano in crisi?) da me”. O, peggio del peggio, “devo aspettare che lei faccia un passo falso per addossarle la colpa della separazione (che schifo, se tratta così la madre dei suoi figli come tratterà te?)”. Poi c’è il ricatto per te: siccome lui sa che hai paura di perderlo, ti instilla il dubbio che il tuo pressing sia controproducente, lo faccia scappare fra le braccia della moglie, lo deluda, sia inopportuno come tempi. A parte che un uomo veramente innamorato dovrebbe avere la tua stessa fretta di separarsi e dare tempi certi, se poi si “offende o delude” perché tu fai una legittima richiesta di amore (da quanto aspetti? Quante volte ha promesso?) è la prova che lui il sentimento ce l’ha, se ce l’ha, il 50% in meno di te. La soluzione è semplice e si chiama road map (leggi qui): in sintesi sarai tu a porre un limite di tempo perché tu non vuoi andare oltre e hai aspettato abbastanza (per esempio queste sono le ultime vacanze che facciamo da separati e tu con tua moglie?) e lui, entro questo tempo, invece di guardare il soffitto della camera da letto coniugale, deve fare tutti i passi propedeutici alla separazione, dall’avvocato al parlarle. Non lo vuole fare, non ne vuole neanche sentire parlare e pure si arrabbia? Non lo farà mai, non perdere tempo tu.
SESTA BUGIA: NON POSSO VIVERE SENZA DI TE, SOFFRO TROPPO, MI SEI MANCATA
Nove uomini su dieci, dopo avervi lasciato o essersi fatti lasciare per esempio per fare senza vostre rotture le vacanze con la moglie, o dopo un no contact o come lo chiamo io Codice del silenzio (leggi qui), tornano piangendo (non piange per il dolore, piange come il bambino che vuole intenerire la mamma dopo averla fatta grossa) e dicendo che si sono accorti che non possono vivere senza di voi e che soffrono troppo, mi manchi troppo. Notare subito una cosa: di quanto avete sofferto voi perché vi ha lasciato in braghe di tela per andare via con la famiglia manco l’ombra o un silenzio eloquente, due parole di circostanza per tornare subito alle SUE sofferenze; egoismo allo stato puro. Non posso vivere senza di te: e la separazione? Tu vivi con tua moglie ma non puoi vivere senza… l’amante, che è una cosa diversa. Infatti di separazione non se ne parla o prende tempo, promette ancora… Che noia. Che palle. Mi sei mancata? Certo. Dopo 20-30 giorni dall’ultimo distacco, questo il tempo medio maschile, si passa dal “finalmente senza quella rottura di balle continua dell’amante incazzata” alla “ma poi questa minestra riscaldata della moglie non è poi così male” al “testosterone a palla” e al “mi manca la mia psicologa gratis” passando per “magari sta conoscendo un potenziale altro, meglio fermare la deriva” (occhio alla gelosia di possesso, la gelosia d’amore non permette nessun allontanamente, quella di possesso va e viene e non fa separare dalla moglie). E così lui torna con il suo repertorio di finto innamorato disperato lacrimevole. È convincente? Certo, perché per lui voi siete un vero bisogno, ma come amante, non al prezzo di fare la rivoluzione in casa sua. Tutte balle dunque. O la massimo mal di pancia per mancanza del suo supporto al matrimonio. Non cambierà nulla infatti, a parte le promesse: lo toccherete con mano se avrete la sventura di riaccoglierlo.
SETTIMA BUGIA: NON POSSIAMO BUTTARE VIA TUTTO RESTIAMO ALMENO AMICI
È l’ultima carta che si gioca un uomo che vede che ve ne state davvero andando. Non potendovi fermare con una vera e immediata o sinceramente imminente e programmabile separazione, si gioca la carta dell’amicizia, facendo appello a quanto di bello avete vissuto insieme. Della serie “non si butta via il bambino con l’acqua sporca”. Ma è una bugia colossale. Lo scopo è mantenere il cordone ombelicale attaccato con voi, rimanere in qualche modo (virtuale, in resenza, sul lavoro) nella vostra vita (interferendo con quella potenzialmente nuova, ovviamente), mantenere il filo confidenzial/sentimental/ammicatamente erotico fino a cogliere la prima occasione di vostra debolezza, rientrando trionfalmente nel vostro letto e nella vostra mente. Un vero assedio travestito da amicizia che ha il solo scopo di tornare indietro a prima del vostro “basta”, per ricominciare in punta di fioretto, discretamente e strategicamente, passando dall’abbraccio del “ci vogliamo così bene” alla palpata. Inutile dirvi che un’amicizia così non esiste. Gli unici amanti che sono rimasti veramente amici disinteressati (10%) sono gli sposati entrambi, che non hanno mai progettato seriamente di separarsi per vivere insieme, che hanno usato l’amantato per sostenere e rasserenare i loro matrimoni noiosi e che la storia è finita dopo qualche anno per consunzione. Sono amici, certo, ma hanno anche nuovi amanti.
Queste sono, mie statistiche aggiornate al 2023, le sette bugie più raccontate dagli uomini sposati. Trovate, voi che mi seguite da tempo, che non sono molto cambiate da qualche anno fa? Certo, gli uomini cialtroni sono sempre uguali, sono fotocopie che usano lo stesso repertorio, ma lo usano perché funziona: siete voi che dovete uscire da queste trappole o imparare a riconoscere il vero dal falso. Come? Leggendomi ma anche facendovi aiutare personalmente, provando un’ora di counseling con me, per iniziare a dare una svolta alla vostra vita, con lui se se lo merita davvero o senza di lui. Contattatemi per info alla mail anpellizzari@icloud.com. È tempo di reagire!
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