Dopo aver fatto le pulci alla prima cena con lui e a cosa il possibile pretendente vi può trasmettere come informazioni con il suo comportamento a tavola, diverse amiche mi chiedono: e voi cosa guardate e pensate la prima volta che cenate con noi?
La risposta è più facile perché l’uomo non è un essere complesso, e i suoi risvolti psicologici di base, soprattutto alla prima sera, ruotano fondamentalmente intorno ai seguenti assunti:
1. Mi piace e mi attizza
2. Me la darà subito o la prossima volta
3. Quanto è porca
4. Quanto è noiosa e mi costerà arrivare al dunque
Naturalmente non tutti gli uomini la pensano così, diciamo il 90%?
Prima di sedersi a tavola
Se vi ha invitato è perché già gli piacete di base. Però il cervello dell’uomo, avendo una visione fotografica della donna (vede immagini e pezzi di corpo, non vede la mente della donna e le sue espressioni), ha bisogno di rivalutarvi di nuovo per rispondere alla domanda “mi attizza, mi fa sangue?” , prima con una visione globale, poi a pezzi, cioè a scotoma su tette, viso, bocca, mani, gambe, sedere.
I più bravi usano la visione periferica: una delle cose che mi ha insegnato il karate è guardare l’avversario negli occhi e vedere nello stesso momento tutto il suo corpo, in modo da capire se parte un calcio o un pugno anche se lo sto guardando ferocemente negli occhi. Ecco, questa tecnica permette di essere sufficientemente gentleman da guardarvi negli occhi ma goderci la scollatura, il polpaccio tornito, le vostre unghie. Non tutti la conoscono e qui molti si perderanno grossolonamente e vistosamente sulle parti del vostro corpo che avrete voluto sottolineare di più, ricordatelo quando vi vestite.
In questa fase viene valutato come siete vestite, gli accessori, i gesti, mai la parola. Potreste anche essere mute, non importa. Qui lo screening serve a rispondere alle domande: sei abbastanza figa da mandarmi un sms immediato alla zona pelvica? Sei attrezzata da figa da esibire in un futuro o da zoccola che va bene per questa sera ma poi no? La seconda domanda è pleonastica perché l’uomo non fa programmi che vanno oltre quella serata e quindi potete anche vestirvi da zoccola, se avete già deciso che quella sera lì quagliate, tanto verrete rivalutate ogni volta nello stesso modo, finché lui non riuscirà a provare un interesse al di là del carnale.
Molti uomini guardano non solo i pezzi forti, ma anche le parti che sanno che userete (ma vogliono valutare quanto bene e come) a letto.
La bocca: se ve la toccate abbastanza o vi passate la lingua senza farlo apposta voto dieci. Se è pittata male il voto crolla. Se ridete spesso e senza remore, gustosamente, ve la sapete godere… Se siete abbottonate, anche dopo il primo giro di piatti e due bicchieri di vino, ahia, siete potenzialmente quelle che noi chiamiamo fighe di legno.
Fumate? Gesto molto erotico, carico di immagini a patto che… A lui non dia fastidio (ma non deve farvelo notare neanche se gli chiedete posso) e voi lo facciate male, gonfiando le gote tipo pallone o tenendo la sigaretta fra i denti tipo cowboy, o fra le mani alla sovietica o alla metalmeccanico. Se poi non aspirate usate un vizio (e tutti i “vizi” sono propedeutici a una buona passionalità) senza godervelo, quindi potreste essere una di quelle che fingono a letto, e magari anche male.
Mani, unghie lunghe curate o laccate, tutto fa gioco. Basta che sia parte del vostro vero repertorio, non sfoggiato per l’occasione e sia portato con naturalezza e femminilità. Prendiamo il tacco dodici: la maggioranza degli uomini vi permetterebbe di portarlo a letto anche se siete entrate nel fango, non se ci camminate sopra a stento. Meglio un paio di ballerine portate con dignità e sicurezza allora. Insomma, tutto ciò che è potenzialmente sexy e viene indossato o fatto o gestito male lo fa… Ammosciare.
Vi gustate il piatto o siete schizzinose? Usate le mani quando ci vuole? Molto bene, avete fame… Vi gustate la vita. Bevete vino senza remore e senza dire nooo basta!? Siete sicure di voi stesse, non avete bisogno di bere per darla, non evitate di bere perché Non volete darla. Vi toccate i capelli o il viso? Molto bene, avete bisogno di essere toccate. Ridete spesso e volentieri? Molto gratificante per noi e voi sicuramente siete delle gaudenti. Ridete per tutto quello che diciamo? O è una risata isterica o state interpretando un ruolo che ci dice che ce la darete ma che non siete un granché, e quindi anche che potremo magari approfittarcene, tipo usa e getta (sì non pochi uomini la pensano così, è brutto ma è vero). Quindi, ancora una volta, siate sempre e solo voi stesse.
E alla fine? Non ci sono regole. Se è andata bene inutile perdere tempo, se lui merita. Avete anche un solo dubbio? Prendete tempo. E lui, se non ci invita a un post o chiede di salire da voi? Rivedete per un attimo il film della serata. È andato tutto bene? Allora lui è uno che non ha fretta, che vuole assaporarsi la cosa: entro domani però deve chiamarvi per un altro giro, quello decisivo. Non è andato tutto bene? Se lui non ci prova o è un imbranato (ce ne sono tanti, lasciate perdere, non è piacevole fare la nave scuola) o non fate per lui. Archiviate e fregatevene. Se siete state voi stesse e non avete interpretato il ruolo della sciantosa o della manager che non siete è lui che non vi merita.
Non perdiamo tempo, l’amore si stufa.
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