A casa di Ale racconta, i podcast di alessandropellizzari.com
La prima impressione non è sempre quella che conta
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Tutti noi uomini siamo bravi a presentarci bene, i primi tempi di conoscenza e corteggiamento.
Siamo tutti simpatici, attenti, romantici, carismatici, pazienti, sessualmente proattivi (ma non troppo, quanto basta per risvegliare i vostri ormoni).
I primi tre-sei mesi di conoscenza, quelli che io chiamo “ludici”, sono quelli dove diamo il meglio di noi.
Obiettivo, trarre il massimo da voi e, perché no, farvi innamorare. Perché una donna innamorata è sempre sorridente, accogliente, felice, simpatica e attiva sessualmente, come piace a noi.
È il periodo che io chiamo Jeckyll, quello del buon dottore del famoso romanzo, quello altruista, bello e accudente.
Persino i peggiori uomini, in questa fase, si presentano al meglio. Il seriale sembra fedele e solido come partner, il reduce ammaccato non è depresso e lamentoso, il mammone sembra orfano e, persino il narcisista, il peggiore di tutti, si comporta come un aspirante principe azzurro ideale.
Peccato che questo spazio temporale duri il tempo di farvi innamorare, di ottenere tutte le vostre grazie (anche le consulenze psicologiche gratuite) e di raggiungere lo scopo.
Ma quando inizierete voi a pretendere qualcosa di più (o, più spesso, semplicemente l’amore di prima), a lamentarvi di certi comportamenti, a chiedere di mantenere promesse e appuntamenti, quando, in sintesi, presenterete il conto, Jeckyll si trasformerà in Mister Hyde, e senza prendere nessuna pozione.
Il debole non sarà capace di lasciare la moglie dopo avervi detto che eravate voi la prescelta, il seriale ci proverà con la vostra migliore amica, il reduce ammaccato al posto del sesso vi chiederà l’antidepressivo e il narcisista vi farà toccare il fondo. Anzi, scavare sul fondo.
Perché tutti questi uomini devono, all’inizio, essere perfetti e interessanti, altrimenti non batterebbero un chiodo. Ma si rivelano sempre per quello che sono realmente quando il tempo passa, il gioco si fa duro o, per loro, non è più interessante.
Allora, quando pensate a lui come il Jeckyll dei bei tempi andati, e vi manca il sogno del principe azzurro che era, anche se si è fatto lasciare o vi ha lasciato nel peggiore dei modi, aprite un quaderno.
Nella pagina sinistra descrivete il profilo di Jeckyll, elencando tutte le cose belle che vi hanno fatto innamorare, dalle frasi ai momenti d’oro. A destra, invece, il profilo degli ultimi tempi, quello di Mister Hyde che, come vedrete, richiederà più di una paginetta, offuscando quello “buono”.
Scrivete tutto, frasi e comportamenti, promesse e cattiverie. Aggiornate il quaderno ogni volta che vi viene la malinconia e avete voglia di ricontattarlo o di scrivergli.
Fate e ripetete questo esercizio ogni volta che vi struggete pensando al sogno: vi riporterà alla realtà, al chi è il vero lui, a chi ha dimostrato di essere veramente quando avevate davvero bisogno di lui, e del suo millantato amore. Perché non sempre la prima impressione è quella giusta.
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Alla prossima puntata
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