Chi è la moglie del seriale e perché resiste a montagne di tradimenti e se lo riprende sempre, se lo tiene stretto nonostante tutto?
La domanda non è dettata da semplice curiosità statistica, ma dal fatto che molte di voi amanti si trovano a che fare, e non di rado, con la moglie del seriale
Una moglie che, la prima cosa che fa, scoperto il tradimento, è spesso quella di “perdonare” lui e di prendersela con voi amanti, come se foste delle novelle Circe da additare come rovina-famiglie, bombe che fanno deflagrare, dall’oggi al domani, il matrimonio “perfetto”
Il nemico allo porte è, infatti, la scusa numero uno di quelle mogli che non accettano che il marito sia un impenitente seriale e bugiardo. Non accettano, poi, di avere un qualsiasi ruolo nel fallimento del loro matrimonio, neanche un piccolo concorso di colpa. Anzi, il loro matrimonio sarebbe perfetto se il marito non fosse un “immaturo” che si fa abbindolare dalla zoccola di turno, unico vero problema del “grande amore” che regge da anni nonostante le decine di corna, a volte tutt’altro che scappatelle, tipo amantati di un anno e più.
Non a caso la moglie del seriale è quella che si fa viva con l’amante e in due modi. In modo soft, per avere dettagli sull’amantato sui quali il marito mente quasi sempre (durata, coinvolgimento, frequenza degli incontri) e convincere l’amante che “non ne vale la pena” e di “lasciarlo a lei” che deve portare il fardello e che lo conosce. In modo hard, minacciando, insultando, a volte aggredendo anche fisicamente, con il rischio di beccarsi una denuncia.
Le mogli dei seriali, soprattutto quelle non aggressive con le amanti, cioè quelle che sanno riconoscere che è lui il problema e non l’altra (il termometro misura la febbre, non la causa), mi fanno “pena”. Una pena protettiva, e infatti vorrei aiutarle tutte, e alcune, in counseling con me, le aiuto. A fare cosa? A rendersi innanzitutto consapevoli, quando si può e si deve (se lui è davvero irrecuperabile, recidivo, refrattario a qualsiasi terapia di coppia o per lui, bugiardo irrecuperabile), della schiavitù di vivere all’ombra non solo di un uomo che non le ama, lo dimostrano, ancora una volta e vale anche per le mogli, i fatti e non le promesse del “non lo farò mai più”. Queste mogli vivono una sorta di schiavitù dell’attesa molto simile a quella delle amanti che vivono appese alle promesse e bugie del seriale.
Voi direte: chi è causa del suo mal pianga se stessa. Insomma, se proprio te lo vuoi tenere dopo tutto quello che ha fatto e che fa sono problemi tuoi. In realtà le dinamiche sono spesso complesse, e coinvolgono grandi temi come la protezione dei bambini (una madre è una madre, sempre), disagi economici insormontabili e paura della solitudine. E poi, come non accetto tout court affermazioni tipo “sapevi che era sposato, te la sei andata a cercare”, non accetto neanche il “se te lo tieni lo vuoi”. Non sempre è così semplice e occhio a giudicare gli altri, domani potrebbe toccare a voi, a proposito di frasi fatte popolari.
Sono meno disponibile a capire invece le “ragioni” delle mogli aggressive, quelle che se la prendono con l’amante e perdonano sempre e innumerevoli volte il marito che, poverino, è stato turlupinato dalla sciupamaschi di turno. Il loro è un atteggiamento da struzzo, che non vuol vedere il problema interno e trova in una causa esterna la fonte di ogni male. Il marito non è un seriale ma un immaturo e debole vittima dei filtri della maga Circe che, anche lui, spesso descrive, approfittando con bassezza del profilo struzzo della moglie, come “è stata lei a insistere”, “io volevo lasciarla ma avevo paura facesse un casino”, “per me lei non conta è stata una scivolata” e chi più ne ha più ne metta sul fronte nefandezze dell’uomo zerbino, colui che ripudia ufficialmente l’amante che solo ieri chiamava “il mio amore assoluto”.
Sono zero disponibile quando la loro aggressività diventa stalking e quindi reato. Capisco il momento della scoperta con il suo tsunami anche di rabbia (il primo, se è il terzo o l’ennesimo tradimento no), ma a tutto c’è un limite ed è giusto che le amanti si difendano con tutti i mezzi legali a disposizione, se il dialogo e il ragionamento pacato e logico falliscono.
In queste storie ci sono sempre due vittime: la moglie e l’amante. E un responsabile: chi mente e continua a mentire
Come si comporta il seriale quando la moglie lo scopre
- Minimizza tutto. Voi siete solo una scappatella
- È colpa dell’amante, che è sempre una maga Circe che circuisce e non lascia andare via, anche ricattando
- Vi molla sul colpo e senza pietà come contropartita per restare in casa. Sparisce o vi tiene buona con messaggi prendi-tempo
- Le dice che la ama, che lei è e sarà sempre la più importante e che è stato un errore dovuto a lavoro, depressione, vento del nord
- Riduce di due terzi tutto: l’amantato è di tre anni? Diventa “meno di uno”. Quante volte vi vedete in un mese? Una invece di tre. E così via
- Se viene espulso dalla casa a voi dice che ha preso la palla al balzo per uscire ma inizia subito le trattative per rientrare
- Vi ricontatta e fa orbiting appena il guinzaglio si allenta
- Si presta a fare foto di coppia e di famiglia
- Ricomincia a scopare con la moglie a ritmi superiori alla norma: deve provarle di fatto chi ama veramente
- Se i controlli lo permettono, inizia a chattare con altre potenziali amanti: deve sostituirvi a breve, visto anche che gli occhi della moglie sono puntati su di voi
Se sei l’amante di un seriale, che cosa devi e non devi fare nei confronti di sua moglie:
- Inutile e sbagliato contattarla “per aprirle gli occhi”. Non si fa, spesso configura un reato, spesso crea danni collaterali gravissimi (figli, lavoro, innocenti coinvolti) e poi, dulcis in fundo, lei se lo terrà prendendosela con voi. Non di rado la risposta che vi arriverà sarà di questo tenore: “Sei una delle tante zoccole che lui si fa ogni tanto, rimango io la più importante, non mi lascerà mai”. Oppure: “sei una rovina famiglie, la nostra era perfetta”.
- Inutile prendersela con lei. Sarà uno struzzo, una dipendente affettiva, tutto quello che volete, ma in realtà spesso è anche lei una vittima che non sa che il marito è “separato in casa”. Esattamente come voi
- Controproducente monitorarla sui social e con vari mezzi: lei non è il vero competitor, il loro matrimonio non è “in salvo” ma, se lui è davvero un seriale, gravemente ammalorato. Ogni volta che fai orbiting nel suo campo d’azione stari peggio o male. Anche se le foto della famigliola felice sono finte.
Solo una cosa devi fare. Pregare che lei se lo tenga (è una battuta ma non troppo), perché se lo caccia e lui torna da te perché sei il suo paracadute e “non sa dove andare” la moglie del seriale potresti diventare tu. E solo i seriali che si innamorano davvero smettono di fare i seriali (sono i più onesti e meno bugiardi). Ed essere la seconda scelta o quella di ripiego non ha nulla a che fare con l’innamoramento. Sincerely yours
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