Il respiro di sollievo che ho tirato quando sono iniziate a filtrare le prime informazioni sulle vere cause delle morti dei poveri anziani deceduti entro 48 ore dalla vaccinazione è stato pari alla sensazione che ho avuto sin dall’inizio della vicenda: il vaccino non c’entrava nulla.
Su Starbene trovate il mio articolo sul vaccino antinfluenzale. Ho trovato doveroso, come giornalista, fare chiarezza sull’argomento nel momento clou di terrore e di allarmismo per le note vicende e le morti, immediatamente ed erroneamente correlate alla vaccinazione.
I dettagli tecnici e l’intervista al virologo li trovate sul giornale, con una campagna che abbiamo voluto rafforzare con un video: qui sul blog trovate le mie considerazioni aggiuntive e personali, come sempre.
http://www.starbene.it/video/editorialedicembre36-mp4/
Perché ho pensato che non c’entrasse nulla il vaccino? Se i lotti sequestrati fossero stati inquinati o tossici, avremmo avuto centinaia di morti, non decine. Poi salta fuori che quello è morto per infarto, l’altro non aveva fatto il vaccino ma era in lista per farlo, l’altro ancora era in fin di vita per malattie croniche… Insomma, la farmacovigilanza ha funzionato bene, ma forse il meccanismo, costruito così com’è, non è perfetto.
Perché se è vero che è importante che si sappia subito se un farmaco potrebbe aver avuto effetti collaterali, se i presunti tali si trasformano in un allarme immediato e devastante come quello che abbiamo vissuto, gli effetti collaterali diventano dirompenti anche su altri fronti, rischiando di mietere ancora più vittime, e non solo fra i malati.
C’è molta gente che pensa che il vaccino antinfluenza sia una trovata superflua delle solite case farmaceutiche, emblema del diavolo in persona perché, demagogicamente e automaticamente, chi trae profitto dalla salute può essere solo il diavolo. Intendiamoci: chi specula e viola la legge deve essere perseguito con la massima fermezza, ma ci vogliono prove certe, sempre.
Di fatto, l’anno scorso, sono morte 8000 persone, bimbi e anziani con malattie respiratorie gravi o cardiopatie, proprio per le complicanze dell’influenza, che la vaccinazione riduce al 50%. Molti più morti di una malattia che, per esempio, terrorizza sempre tutti, me per primo come padre: parlo della meningite.
Ecco, questo allarme ha dato un colpo pesantissimo, spero non mortale, alla campagna vaccinale di quest’anno. Immagino quanti vecchietti e quante mamme stiano dicendo di no al proprio medico che gli raccomanda la vaccinazione, perché il figlio o il nonno sono soggetti ad alto rischio: spero di sbagliarmi e spero di aver dato, nel mio piccolo, un contributo a fare chiarezza.
Penso anche ai dipendenti dell’azienda farmaceutica nell’occhio del ciclone, che da subito e sempre ha sostenuto la sicurezza dei propri prodotti, a questo punto confermata dalle verifiche delle Istituzioni, che hanno visto traballare il proprio posto di lavoro per un possibile scandalo distruttivo, come se ce ne fosse bisogno di gente in giro senza lavoro in Italia.
Penso anche al danno di immagine dei vaccini in generale, farmaci salvavita che, inoculati in milioni di dosi in tutto il mondo hanno eliminato malattie gravissime dalla faccia della terra, ci proteggono da molte altre e permettono ai nostri figli di crescere immuni dall’epatite B o dal virus Hpv.
Un danno che renderà sempre meno coscienti dell’importanza della vaccinazione tutti coloro che già non si vaccinano, specie in certe regioni d’Italia, come per il morbillo per esempio, una malattia che sta crescendo al punto da colpire anche gli adulti, con effetti spesso gravissimi.
Che i vaccini, come ogni farmaco, possano avere effetti collaterali, lo sappiamo. Vanno segnalati, vanno sviscerati, va spaccato il capello, questo sì. Ma non trasformiamo l’efficienza della farmacovigilanza, che Dio ce la conservi e migliori, in una sentenza di condanna ogni volta. Siamo il paesiello dove l’avviso di garanzia diventa subito condanna, mentre dovrebbe essere appunto informazione di garanzia. No. Con la slaute e la libertà delle persone non si scherza.
L’influenza non è quindi una bazzecola, così come le vaccinazioni non sono un bene voluttuario. Facciamo tesoro di questa esperienza, senza lanciarci in automatiche e demagogiche campagne di condanna o in facili allarmismi.
Io mi sono vaccinato. Come ogni anno da quando, dieci anni fa, ho contrattio l’influenza. Che sembra una stupidaggine, ma io sono stato così male da dire mai più.
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