Narra una leggenda maschile che non esistono piselli microscopici, e che la maggior parte di essi, come i pesci pescati dai pescatori, sono sempre enormi. Beh cari maschi, le tante signore che si confidano con me non sono d’accordo. Ognuna di loro ha infatti avuto almeno un incontro… Del microtipo.
Chiariamoci subito: averlo quasi invisibile è una tragedia, quindi c’è poco da ridere. Non ci sono farmaci che cambino la vita quando ce l’hai grande come un bottone, come dice una delle protagoniste delle storie che seguono. Quello che a me colpisce di questi racconti non è il problema fisico quindi, ma il comportamento maschile medio, spesso e ancora una volta censurabile. Riflettiamo insieme sulle seguenti storie…
Monica e il ditale da cucito
Monica è una bellissima donna. Raffinata, sensuale, perfetta. Mi racconta che incontra un uomo affascinante, che la corteggia. Ci scappa un bacio, poi lui la invita a casa sua. Una villa stupenda che non impressiona Monica se non per il buon gusto, perché a lei lo sfoggio di ricchezza non interessa minimamente. L’aperitivo, servito da lui, è perfetto. A un certo punto il tipo passa un pacchettino a Monica: contiene un anello di diamanti esagerato. Lei sorride… Che cos’è un fidanzamento? Il pacchetto rimane lì, senza commenti. Ma lui ormai è lanciato: con una scusa la attrae in camera da letto e le chiede di togliersi la giacca. Lei rimane in pantaloni e tshirt. Sono in piedi, uno di fronte all’altro. A un certo punto i pantaloni di lui si macchiano visibilmente. Monica lo guarda incredula e lui… Si abbassa i pantaloni. Non ha un pene, ha un ditale da cucito per sarte, mi descrive. Lei prende la giacca e se ne va. Lui la cercherà per molti giorni, fino a bloccarla sotto casa: vuole spiegazioni per un comportamento che definisce quantomeno maleducato. Monica risponde: tu sei un arrogante maleducato. Tu sai di avere un handicap grave e taci fino a quando non è troppo tardi, nella speranza che il tuo denaro, i tuoi regali, possano comprare il silenzio e l’imbarazzo. A te piacerebbe che io venissi con te a letto senza dirti prima che ho una gamba di legno?
Lorenza e il bottone
Anche Lorenza è una bellissima donna. Incontra questo bellissimo uomo, muscoli d’acciaio e tartaruga in vista davvero fisicato, all’apparenza. Serata meravigliosa, che finisce sulla barca di lui. Sul letto però rimane un po’ troppo a lungo vestito, cerca di svicolare dagli approcci intimi di Lorenza, che ormai è nuda da tempo. A un certo punto però deve capitolare, e mostrare l’armamentario. Lorenza scoppia a ridere ed esclama: ma che cos’è, un bottone? Fine immediata di un amore “promettente”.
Simona e l’accusatore
È un po’ che lui la corteggia, e Simona ha deciso che è arrivato il momento di dargliela. In camera non può non notare le dimensioni veramente scarse del suo nuovo amico, ma decide di lasciar fare. Lui suda, fa, briga ma lei non sente nulla, non può sentire nulla. Il tutto, forse per fortuna, dura pochi minuti, il tempo di un’eiaculazione precoce. Scende un silenzio imbarazzante finché lui non dice: scusa se te lo dico ma non credo ci rivedremo. Sei stata una delusione, te lo devo dire (è quasi arrabbiato). Tu hai dei problemi, azzarda lei. No, tu non ci sai fare, sei un legno! Ribatte lui. E se ne va.
Fabiana la diplomatica
Altra bellissima ragazza, giovanissima, alle prese con lui. Lui è simpatico, dolce, un bravo ragazzo. Finiscono a letto dopo tre incontri. Quando lei lo vede nudo, osserva incredula quel fagiolino in mezzo alle gambe. Decide di non provocare imbarazzo e lo tocca. Lui viene subito. Poi cerca di pensare a lei, ma Fabiana non è più dell’umore. Rimaniamo amici, si dicono. Durata del “rapporto” 10 minuti totali, baci compresi.
Cosa ne penso? Penso che ancora una volta l’uomo, anche quando potrebbe avere tutta la comprensione femminile di questo mondo (l’istinto materno è insito in tutte voi, anche in quelle che non hanno figli), gioca sporco o mente.
Monica ha ragione: non si arriva al letto di una donna facendole una sorpresa che sai che non potrà che essere profondamente imbarazzante. È una mancanza totale di rispetto. O forse lui pensava di poterla davvero comprare… Forse gli è già successo di comprare l’imbarazzo altrui, ci sono donne disposte a farlo, certamente. Ma ci sono donne e donne, per fortuna.
Lorenza vi può sembrare una stronza. Forse ha esagerato, ma anche lui ha fatto il furbo. Un uomo inteligente, che ha quel problema, dovrebbe dirlo, e puntare su altre arti sessuali. Dovrà affrontare diversi no, certo, ma non c’è paragone con il rischio della scena del bottone! E sono sicuro che ci sono donne per le quali non tanto le dimensioni non contano (non raccontiamoci balle), ma conta di più l’insieme di un uomo, il suo savoir faire generale. Ah dimenticavo: come il denaro però, essere palestrati non conta molto per le donne, anzi… Spesso accentua il difetto.
Simona ha trovato il bieco prototipo del maschilista che, per quanto “azzoppato”, trasferisce in modo arrogante sulla donna i propri limiti, compresi quelli di eiaculatore precoce (una disfunzione che caratterizza spesso questi profili: un sessuologo una volta mi ha spiegato che è una forma di fuga, della serie finisco presto così non si vede tanto), cercando di sfruttare uno dei vostri tormentoni femminili, cioè quello che quando qualcosa non va in lui vi autogiudicate e colpevolizzate subito voi! Il tizio in questione non merita comprensione e richiederebbe l’aiuto di uno psicologo: non è colpa delle donne se lui ce l’ha piccolo e viene in un minuto.
Fabiana sceglie di abbozzare, cerca addirittura di partecipare come può, conscia della mission impossible. E viene premiata da un imbarazzo che dura pochissimo e dall’amicizia del suo partner. Sono molto giovani, ma si comportano meglio di tanti “maturi”. E so che Fabiana sta aiutando lui ad andare dall’andrologo, un passo da fare in questi casi anche se vi credete “caso disperato”. Non è detto che la vostra percezione non sia eccessiva, non è detto che non sia possibile intervenire, al limite chirurgicamente. Anche il protagonista di questa storia, però, ha barato, taciuto. Ora deve vincere la vergogna di andare dal medico. Ce la farà, con l’aiuto di Fabiana.
Dunque, mai fare gli struzzi e, comunque, cari signori, il problema va presentato prima di consumare…
È molto pericoloso presentarsi a un colloquio di lavoro millantando capacità che non hai: se ti assumono non solo farai una figuraccia, ma sarai tu il primo a sentire stretto quel posto che hai conquistato con poca furbizia.
Conosco la metà di voi solo a metà e nutro per meno della metà di voi metà dell’affetto che meritate
Bilbo Baggins
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