
È in bilico ma non cade mai: io li chiamo i matrimoni fra il 5 e il 6, matrimoni che oscillano fra l’insufficienza e la sufficienza, con punte verso il 4 (in certi momenti) ma anche verso il 7 (in altri). E voi dove siete? Neanche in bilico, ma giù dalla torre dove vivono, nonostante tutto, loro.
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Partiamo da un dato di fatto statistico, corroborato da anni di evidenze della mia Epidemiologia di coppia: 7 uomini sposati su 10 non te l’hanno raccontata giusta sul reale stato del loro matrimonio.
A parte il Seriale che mette le cose in chiaro fin dall’inizio (La mia famiglia non è in discussione, se vuoi ci divertiamo) e pochi sinceri al primo tradimento (ma per davvero) e con situazioni oggettivamente conflittuali e morte, la stragrande maggioranza mente od omette (peggio: almeno il bugiardo ha il coraggio di dire una balla col rischio di essere scoperto) sulla vera natura dei rapporti con la moglie.
C’è il finto separato in casa all’insaputa della moglie, che sembra un uomo quasi libero perché gode della grande libertà dei seriali (che hanno addestrato la moglie a girarsi dall’altra parte), oppure perché fa un lavoro di trasferte e vive in un’altra città, oppure perché per ruolo e professione può inventarsi riunioni o impegni anche serali o notturni. A parte i primi tempi di luna di miele dove lui sarà così assiduo e presente da farti innamorare e farti sognare di essere una fidanzata vera, ti accorgerai della dura realtà al primo suo Natale in famiglia, nei weekend blindati, a San Valentino, Capodanno e alle feste/ferie comandate, dove lui dovrà stare NON separato in casa con sua moglie.
Poi c’è quello, ed è la maggioranza, che se il suo matrimonio è 5 ti dirà che è 4, se è 6 ti dirà che è 5. Naturalmente sono tutti matrimoni dove il sesso coniugale non esiste da anni: invece c’è eccome. Nelle coppie da 6 è noioso ma regolare (in media due volte al mese), in quelle da 5 con alti e bassi e celebrativo (anniversari, compleanni, durante le ferie che c’è più tempo e voglia e tu non ci sei).
La domanda classica dell’amante è: ma se ci sono io da 1,2,3… anni, il suo matrimonio allora funziona lo stesso?
Allora, come coppia no, c’è un grosso problema, altrimenti tu non esisteresti. Il tradimento è il sintomo acuto di una malattia cronica grave, inguaribile nell’85% dei casi ma, come molte malattie croniche, può durare per sempre mentre tu, come febbre, passi, vai e vieni.
Spesso quindi il destino dell’amante è “morire sentimentalmente” molto prima della coppia ufficiale.
Il problema è che un’amante seria e innamorata, con lui che dall’altra parte spergiura di sentire e volere le tue stesse cose, dovrebbe essere il grimaldello che fa saltare la coppia ormai esausta, e invece nel 70% dei casi il paradosso: ne fa la stampella, fornendo a lui quello che gli manca a casa. Il paradosso è che facendo così rende più sereno, tollerabile e duraturo il matrimonio. Lo puntella, lo stabilizza, i primi tempi lo sveglia addirittura dal punto di vista sessuale, per effetto adrenalinico da amantato esteso anche al suo ritorno a casa.
Questi matrimoni fra l’insufficienza e la sufficienza sono in crisi, ma vivacchiano benissimo: la routine li rende noiosi, ma anche rasserenanti e sicuri. Il sesso ripetitivo? È uno sfogo quando tu non ci sei, per esempio durante le vacanze, o solo perché lui si è talmente eccitato con te al telefono che poi salta addosso alla moglie, altro che fai da te. I riti di famiglia con i figli e i parenti? Ma sono molto più importanti di quello che ti fa credere, la facciata per bene di coppia vale molto anche di fronte agli amici.
Certo, un matrimonio così tocca il 4 quando l’amantato è ai primi tempi, tutto sesso spaziale risate e fiumi di champagne: e allora in casa il gelo si può avvertire, ma sotto l’acqua continua a scorrere. Il disgelo avverrà presto, al primo compleanno, anniversario, Natale: sono le feste di famiglia alle quali lui, neanche se “separato in casa” o “disperato in casa” non si può e spesso non vuole neanche sottrarsi. E il matrimonio ritroverà il 7 quando tu gli romperai troppo le balle, pretenderai troppo, non vorrai più fare l’amante a gratis e ancora più a lungo.
Quando non vorrai più tenere TU in piedi più a lungo il suo matrimonio, fornendogli quello che gli manca.
Adesso mi dirai: ma allora faccio male a tenerlo a distanza, io se lo mollo, faccio il No contact Codice del silenzio lo spingo nelle braccia della moglie, salvo il suo matrimonio!
Niente affatto. Intanto la moglie non è il tuo competitor, ma spesso l’altra vittima, inconsapevole della crisi (che lui non gli fa apparire come grave o perché non è grave o perché invece di parlagliene le fa le corna, è più semplice) o consapevole ma che si gira dall’altra parte (succede soprattutto alle mogli dei seriali), l’importante che lui rimanga lì a salvare le apparenze e non tocchi i fondamentali come i soldi, i parenti, le vacanze. San Valentino e anniversari compresi. Lui è il responsabile di rimanere lì, non la moglie o l'”amore ritrovato” per la moglie.
Quindi la cosa più sbagliata che puoi fare è rinunciare al tuo diritto di smettere di fare l’amante e allontanarlo (finché non si separa veramente) per paura di ributtarlo fra le braccia della moglie: per assurdo è proprio la tua presenza a far diventare sufficiente quel matrimonio. Ma comunque non sono affari tuoi, non c’è strategia che tenga, tu devi mollarlo perché lui non lascia la moglie dopo averlo promesso un milione di volte e per questo e altro stai soffrendo ai limiti dell’esaurimento nervoso.
Ho due testimonianze preferite (fra mille) che amo raccontarvi per farvi capire come sia profondamente e spesso diversa la realtà del suo matrimonio da quella che vuol far credere.
PRIMA TESTIMONIANZA: i due amanti sono al telefono per salutarsi mentre lui sta per entrare a casa per la cena. Lui non si accorge di non aver chiuso il telefono e quindi l’amante resta in ascolto e senta la conversazione moglie marito (descritti da lui come coppia fratello e sorella) e sente questo dialogo: ciao AMORE sono qui non mi dai un bacio? Certo TESORO ti ho preparato la cena. E lui: che ne dici di un aperitivo io e te? Bollicine?
SECONDA TESTIMONIANZA: lui è in doccia in casa dell’amante e lascia il telefonino in salotto. L’amante intravede una notifica della moglie, descritta come un’arpia insopportabile. Non è possibile fare a meno di guardare perché la notifica dice: Amore mi manchi quando arrivi? L’amante entra nel telefonino e trova una chat marito-moglie tutta bacini e bacetti, mi manchi, quando restiamo soli senza i figli di mezzo… Due innamorati, altro che la Guerra dei Roses.
Allora aprite gli occhi care amiche quando i conti su quello che racconta non tornano da troppo tempo e ripetutamente. Quando lui dice che sono due coinquilini ma sembra impossibile parlarle, anche dopo anni, di crisi e separazione (ma la crisi non era evidente? Non era un matrimonio bianco?). Quando sparisce nei weekend e, a parte i messaggi, nulla si può fare. Quando deve restare a “casa” a San Valentino. Quando si occulta per il loro anniversario. Quando “sai io non sapevo che aveva organizzato le ferie di famiglia, ha fatto tutto lei”. Quando bidona, dice bugie, omette. Quando vedete le foto della famiglia perfetta, le foto da coppia innamorata.
È ora di mollarlo e di fare un bel Codice del silenzio definitivo, assistito da un esperto per blindarlo da ogni momento di cedimento che avrete e per resistere al suo assedio, perché lui rivuole la sua preziosa stampella.
È ora di dire basta al suo matrimonio fra il 5 e il 6, perché anche se lui dice che il vostro voto è 10, sul registro vero, quello nascosto, voi siete “inclassificabili” e sempre rimandate.
Per poi essere bocciate in un secondo, se lui viene scoperto dalla moglie. O eternamente rimandate con gli esami a settembre, dopo le ferie di famiglia, se gli crederete e proverete a resistere e a stare insieme a lui perché “dammi tempo” e “non mi mollare nel momento del bisogno”.
Cialtrones… che vivono fra il 5 e il 6. E vi fanno vivere da Zero.
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