C’erano una volta due ristoratori, tutti e due molto bravi nel loro lavoro. La cucina era ottima, il servizio accurato, i prezzi, nonostante la qualità, giusti per la media della città.
I due ristoratori venivano frequentati da una famiglia che non poteva concederseli spesso ma, per tradizione, quando voleva godersi la buona tavola, sceglieva uno di loro, stando ben accorta a non fare discriminazioni e a pareggiare le frequenze. Uno dei due ristoratori conosceva persino i genitori della nuova dinastia, e li serviva con piacere da anni. Il secondo ristoratore, più recente come conoscenza, era diventato quasi un amico, perché gli incontri non erano solo sipari di lavoro.
Il primo lo chiameremo il vecchio, il secondo il giovane.
Un giorno, la famiglia torna dal ristoratore giovane e mangia come al solito da re. Ma, al momento del conto, il prezzo è notevolmente, improvvisamente lievitato. Non c’è dubbio: il paragone fra analoghe cene non giustifica il salto. Il capofamiglia paga e se ne va pensando: perché mi ha trattato così?
A pochi giorni di distanza la famiglia si reca dal vecchio ristoratore. Molte feste vengono tributate ai commensali, perché erano quasi sei mesi che non si vedevano. Si mangia altrettanto bene, come dall’altro ristoratore. Arriva il conto e, con grande sorpresa, lo sconto è importante, di quelli che si fanno notare. Forse il vecchio ristoratore vuole premiare il ritorno dopo tempo della famiglia, o forse è solo furbo, perché invoglierà una nuova visita a breve.
Il padre di famiglia torna a casa e pensa: che peccato giovane ristoratore. La tua miopia e il conto salato ( probabilmente giusto per un avventore qualsiasi, ma non per un cliente “amico”) mi insinueranno il dubbio di tornare da te ogni volta che mi verrà in mente di farlo, avendo perso quella “serenità” di mangiare anche osando senza la paura di perdere uno stipendio, pur essendo consci del luogo e del livello del cibo e dei vini. Chissà se mi farei ancora consigliare senza guardare i prezzi, come facevo fino a ieri.
Ma tu, invece, caro vecchio ristoratore, ci rivedrai presto: anche per ringraziare quel cameriere che mi è corso dietro con i miei rayban, ennesimamente dimenticati sul tavolo (e giustamente premiato con mancia generosa quanto lo sconto).
Tornerà la famiglia dal giovane ristoratore? A Milano, molti ristoranti vanno in crisi per semplici dettagli: un cameriere maleducato, furberie sulle porzioni, anche sorprese sui conti. Nel tuo caso, giovane ristoratore, sarebbe un peccato. È per questo che tornerò, fra un po’, a ordinare lo stesso esatto menu. E poi deciderò. Tu non lo saprai mai ma sta certo: se dovessi decidere per l’addio, il segnale non riguarderà solo la mia famiglia, perché la miopia del soldo può peggiorare fino a diventare cecità. Ti auguro invece di ritrovare l’equilibrio
Foto: Trovata su internet. Non so di chi sia la mi ha fatto ridere molto pensando alle cosiddette giornate mondiali dedicate alla pioggia o ai gommoni stealth eccetera.
Sincerely yours
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