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Oggi Facebook mi ha annunciato la scomparsa di una persona che conoscevo e stimavo. E non è la prima volta.

Ha un effetto strano. È come se ti arrivasse una telefonata che te lo annuncia, lo sgomento è lo stesso, ma la comunanza è immediata. Subito puoi chiedere notizie, può condividere dolore e ricordi, può farti partecipe del lutto altrui.

Mi ricordo quando se ne è andato mio padre. Volevo vivere nel silenzio assoluto, ma quei tanti post di amici mi hanno fatto davvero piacere.

Una cosa strana di Facebook è che i profili, anche quando i loro titolari se ne sono andati, rimangono nel web. Aleggiano nella rete, ogni tanto fanno capolino. E ci ricordano chi eravate, anche se non postate più.

Conosco un uomo buono e innamorato che ha perso sua moglie, una nostra amica, che non ha chiuso il profilo dell’amata, anzi.

Ogni tanto scrive qualcosa, come se le portasse dei fiori. E lo fanno anche gli amici.

Ecco, portiamo i nostri fiori ai nostri amici e cari che se ne vanno. Basta un post, anche su Facebook

Nella miniatura, Giuseppe di Arimatea raccoglie il sangue di Gesù nel Graal. Papà, mamma, Roberta, Riccarda, riposate in pace. Insieme

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5Commenti

  • Ariel, 12 Gennaio 2021 @ 20:43 Rispondi

    Con tutto il rispetto dovumo e che sento ci mancherebbe ognuno ha il suo modo di reagire e sentire di fronte alla morte di qualcuno a cui si teneva molto ,ma lasciatemi scrivere che lo trovò veramente aberrante nel significato che resta no i social tutti una vera DISTORSIONE DELLA UMANA PECULIARITÀ DEL SENTIRE E DEL COMUNICARE di PERSONA

    Ma caspita chi sta VIVO se vuole essere di conforto e aiuto credo che resti INSOSTITUIBILE LA PRESENZA REALE
    Pure lomscrivere A MANO in un biglietto scritto a mano o lettera ci sta tutto un processo di vera vicinanza perché noi stessi nel digesto fisico e psichico dello scrivere a mano impegniamo tutto il nostro esserci essere lì davvero e la penna e la calligrafia che resta la UNICITÀ DELLA PERSONA vera e reale credo che sia INSOSTITUIBILE

    La tecnologia non serve per comunicare nel vero aspetto umano
    Come al solito distorce la vera essenza si perde si confonde in pochi tasti e anche il fatto di lasciare account di morti come se fossero vivi lo trovo aberrante ,mi scuso se qualcuno forse la maggioranza non sia d’accordo
    Ma penso che in occidente non si sappia davvero affrontare la morte dei propri cari
    Si tende a voler conservare dei post e dei account

    Insomma de gustibus

    Non è il mondo no
    In questo mi sento una privilegiata sto fuori da tutto questo
    Web ottimo progresso tecnologico
    Ma i morti
    Posiamo una pietra e che riposino in pace per sempre
    Terra alla terra

    E non certo feisbuc
    Mi fa orrore !!!

  • Maurizio Biggi, 2 Maggio 2014 @ 07:27 Rispondi

    Grazie Alessandro, hai centrato in pieno le motivazioni per cui si trova ” piacere” nel continuare a comunicare con chi ci ha lasciato.
    Aggiungo, nel mio caso, l’intenzione di poter far capire a Matteo e Giulia chi fosse la loro Mamma e di quante persone le volessero bene, cosa che faccio praticamente nella quotidianita’ ma che un domani il suo profilo spero potra’ rafforzare.
    Ti rinnovo il mio GRAZIE.

    • alessandro pellizzari, 2 Maggio 2014 @ 07:58 Rispondi

      Grazie a te. Sì, anch’io parlo spesso dei nonni e mostro ai ragazzi foto, leggo i miei racconti che parlano della loro storia. Non è solo una testimonianza, un ricordo, li rende ancora presenti. È anche il mio modo di pregare. Non è facile, è commovente spesso, ma è come portargli i fiori. Anche meglio

  • Paolo Amadori, 1 Maggio 2014 @ 18:18 Rispondi

    Il concetto però fa impressione: come una icon in the bottle che viaggia nel tempo e nello spazio a perpetua cristallizzazione. Neanche il Foscolo avrebbe aspirato a tanto. La tavoletta impressa nel Voyager, il bimbo di A.I. Intelligenza artificiale che perpetua il suo richiamo alla madre, che impressione….

    • alessandro pellizzari, 1 Maggio 2014 @ 18:35 Rispondi

      Sì fa i pressione. Ma è un modo di perpetuare il ricordo, se non rimangono bacheche vuote e cristallizzate nel tempo

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