Oggi Facebook mi ha annunciato la scomparsa di una persona che conoscevo e stimavo. E non è la prima volta.
Ha un effetto strano. È come se ti arrivasse una telefonata che te lo annuncia, lo sgomento è lo stesso, ma la comunanza è immediata. Subito puoi chiedere notizie, può condividere dolore e ricordi, può farti partecipe del lutto altrui.
Mi ricordo quando se ne è andato mio padre. Volevo vivere nel silenzio assoluto, ma quei tanti post di amici mi hanno fatto davvero piacere.
Una cosa strana di Facebook è che i profili, anche quando i loro titolari se ne sono andati, rimangono nel web. Aleggiano nella rete, ogni tanto fanno capolino. E ci ricordano chi eravate, anche se non postate più.
Conosco un uomo buono e innamorato che ha perso sua moglie, una nostra amica, che non ha chiuso il profilo dell’amata, anzi.
Ogni tanto scrive qualcosa, come se le portasse dei fiori. E lo fanno anche gli amici.
Ecco, portiamo i nostri fiori ai nostri amici e cari che se ne vanno. Basta un post, anche su Facebook
Nella miniatura, Giuseppe di Arimatea raccoglie il sangue di Gesù nel Graal. Papà, mamma, Roberta, Riccarda, riposate in pace. Insieme
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