Sembra un paradosso, ma a giudicare dai numeri assomiglia alla scoperta dell’acqua calda. Come fa una coppia di medio-lunga data a restare insieme per tutta la vita nonostante quelle “piccole” interferenze che si chiamano routine, noia, figli, problemi, sesso latitante, soldi, lavoro, stanchezza? Molti di voi, diciamo i più romantici (o forse i più fortunati) risponderanno con: affetto, amore, stima, fiducia, fedeltà, amicizia. Di fatto, nel 50% dei casi (ma alcune stime arrivano anche al 70%) la risposta è: grazie alle corna, al tradimento, alla scappatella/e, chiamale come vuoi.
Non che io creda, di solito, ai sondaggi, soprattutto quelli sul sesso (spesso viene fuori che le donne sono tutte pluriorgasmiche vaginali e che gli uomini c’è l’hanno duro e che dura e pure pitone dell’Alabama) ma, facendo una piccola indagine epidemiologica casalinga tra i miei social, blog e confessioni di amici e amiche diciamo che un 50% risulta anche a me, fra scappatelle una tantum e amori paralleli più o meno consolidati e duraturi.
Tutte queste “corna” hanno un solo comune denominatore: nel 90% dei casi non inficiano il matrimonio, non mettono cioè in discussione la coppia principale. Anzi, ne enfatizzano e ne consentono il proseguimento con meno scossoni di quelli che vedo in certe coppie “fedeli” ma arrabbiatissime e conflittuali. In un 10% dei casi, invece, l’amante si trasforma in nuovo punto di riferimento, la diga del vecchio matrimonio esplode e si ricomincia da zero.
Ma sono casi di minoranza. Il paradosso è proprio quello che vede l’infedeltà, chiamiamola come fanno gli ortodossi della coppia classica, come il collante principale e più efficace della stabilità della convivenza o matrimonio che sia.
I nostri (quasi) fedelissimi genitori, e ancor più fedeli nonni, ancora più legati di noi ai precetti della Chiesa e, soprattutto, alle convenzioni sociali, erano grandi frequentatori di bordelli, tollerati da tutti, mogli in primis, perché in fondo erano considerati innocui sfogatoi (le prostitute non rovinano i matrimoni) e poi occhio non vede cuore non duole.
Ma oggi? Se il casino non è più attuale e per tutti (salvo affezionati e gite goliardiche) rimane moderno il concetto di SFOGATOIO. Non me ne vogliano gli amanti veramente innamorati in attesa magari da anni che lui o lei si decidano per il grande passo (li capisco, ne capisco il dolore, lo conosco), ma qui parliamo di sociologia della coppia e di grandi numeri. Oggi lo SFOGATOIO della coppia moderna è farsi una storia parallela.
Una storia parallela di solito non molto lunga, con una componente sessuale e di maialaggine ai confini della realtà, condita da una buona dose di gioco, intelligenza, reciproca stima e senso di sicurezza (non a caso molti amanti sono impegnati tutti e due, quindi niente scherzi). Storie che, in alcuni casi, anche quando finisce la parte sessuale, si trasformano in forti amicizie, con ex amanti che diventano consulenti matrimoniali, lavorativi e addirittura genitoriali o finanziari.
Certo, molte esauriscono la loro capacità propulsiva macchiando le lenzuola di diversi letti per qualche mese, ma intanto i due hanno goduto di una fresca e travolgente nuova sessualità che, ricordo, rappresentava il coibente del matrimonio fresco fino all’ottanta per cento della forza pilastro di coppia.
Altre corna diventano enormi amori, spesso contrastati e dolorosi ma bellissimi, dove davvero gli amanti diventano Romeo e Giulietta: in questi casi mi auguro che trovino il coraggio di buttare tutto all’aria e di creare un nuovo matrimonio, c’è la fanno in molti di più rispetto agli anni 80-90. Un percorso bello e doloroso che rispetto quanto il matrimonio più riuscito: l’amore è amore, comunque lo si etichetti.
Detto questo, comunque sia la forma che le corna prendono, scappatella, incontro fortuito e voluttuoso di una notte, storia parallela di medio o lungo periodo, la coppia classica solida non crolla.
Anzi. In non pochi casi si rasserena, perché la componente sesso, che languiva di routine ed era ormai passata dalle due volte al giorno della prima convivenza alla volta al mese (passando per una alla settimana nel periodo di libido intermedia), ha trovato una terapia soddisfacente e il resto che funzionava, stima reciproca, affetto, figli, Unione di progetti e vecchiaia insieme, rimane in piedi.
Le corna coibente di coppia funzionano però se chi le fa le vive come tali, e senza sensi di colpa. Altrimenti è come praticare uno sport sottraendo dello spazio alla famiglia, una cosa di cui senti il bisogno, e poi rovinarsi tutto dicendo “beh, invece di giocare a golF potevo stare a casa”. Eh no, allora stai a casa: o ti diverti, o ti serve, o tornerai a casa non rilassato, ma più incazzato di prima.
Il senso di colpa per le corna è tipico delle coppie traballanti, per assurdo. I moralisti convinti diranno che il senso di colpa è il giusto sintomo dell’infedeltà. per me invece caratterizza di più quelle coppie dove la base non è buona, e che sono davvero in crisi. Coppie nelle quali non manca solo il sesso e il gioco del corteggiamento, l’emozione della seduzione, la libidine del sesso sfrenato e maiale sano, ma anche il dialogo, la comprensione e molte altre cose. Qui le corna sono il sintomo del disfacimento, non un integratore vitaminico per lui o per lei.
Insomma, la vignetta divertente che ho trovato su facebook (e che ha postato mia moglie: devo preoccuparmi?) fa ridere ma fa anche riflettere, per la legge dei grandi numeri. Non che io voglia inneggiare alle corna libere (con grande gioia di molti miei amici e… Sorpresa! Anche di non poche amiche): anzi, sono ancora molto dubbioso e tradizionalista sulle corna “pilotate” della coppia aperta o di quella scambista (leggete qui sulla zoccola etica e qui sugli scambisti), ma io la risposta definitiva sulla fedeltà imperitura possibile e sulla monogamia come patto fra uomini e non aberrazione del naturale stimolo procreativo ad avere più partner possibili non c’è l’ho, anzi, ho solo dubbi.
Essendo poi un superstite non offuscato da coscienza, rimorsi o illusioni di moralità, essendo di natura un esploratore E sempre attento alle microvariazioni nella densità dell’aria, lungi da me dal fare il moralista e mi inchino alla Tognazziana adulterina spiegazione del “come siamo deboli”, quindi chi è senza peccato scagli la prima pietra prima di pontificare.
Ma… le corna mi fanno riflettere, soprattutto la loro diffusione e il loro successo, nonostante la morale generalista e i credo rispettabili di molti di noi.
Le corna sono di moda, anche se sono antiche come, guarda caso, il più antico mestiere del mondo. Sono anche una medicina salva-coppia? Parrebbe di sì, ma voi cosa ne pensate? E, nel caso descritto, si possono ancora chiamare corna o, addirittura, tradimento? Scrivetemi.
Conosco la metà di voi solo a metà e nutro per meno della metà di voi metà dell’affetto che meritate.
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