
C’è una specie di lumaca che per fare la sua apparizione non aspetta l’arrivo della pioggia ma la partenza estiva della moglie o della fidanzata.
Appena salutata lei e la famiglia, lo vedo girare le spalle al treno e fregarsi le mani, sorriso a 400 denti e sguardo da cacciatore velato dagli occhialoni neri da Cucador.
Eh sì, il lumacone estivo adora il sole e la spiaggia, non l’erba e la pioggia.
Racconta un’amica lettrice, che ringrazio perché mi ha dato lo spunto per questo mio post, che da anni, stessa spiaggia stesso mare, puntuale si ripresenta il lumacone estivo che, sbavando per ogni bikini in vista, offre subito l’aperitivone. Il suo allude a un passato di una fugace liaison estiva (sapesse di non avere passato l’esame dimensioni prestazioni… potreste distruggerci con una frase ma siete sempre delle signore, noi non altrettanto signori), gli altri alludono a notti infuocate a portata di mano.
Il lumacone estivo standard veste costumino succinto per ostentare virilità enormi (salvo buon fine), occhialone di marca (forse), orologione specchio per le allodole (della serie io può, a meno che non sia un Rolex da spiaggia, come chiama il mio amico quelli tarocchi) e sorriso hollywoodiano.
Oltre a millantare capacità amatorie presentando curriculum dettagliato delle sue avventure passate, il lumacone estivo è sempre libero. Non ha moglie, è separato in casa, ha moglie ma sono da anni come fratello e sorella, è il rappresentante del matrimonio bianco. Se poi non è sposato ma “solo” convivente o fidanzato, la presenza della partner lontana in quel momento viene negata. Una lei non esiste.
Se non avete niente di meglio da fare, divertitevi ad accettare l’aperitivo con lui (mi raccomando ordinate champagne, trovo educativo farlo spendere, soprattutto se è tirchio e gli accessori che indossa sono tutti Made in Atlantide) e, dopo aver ascoltato quanto già vi ama, le sue teorie sul colpo di fulmine ed essere stata promossa in un secondo la più bella dell’adriatico Fategli notare come si veda la mancanza di abbronzatura sull’anulare sinistro o uno strano solco, come se avesse portato la fede Fino alla sera prima.
c’e anche Il lumacone da città, quello che resta a lavorare mentre la famiglia parte. Uscito dall’ufficio si trasforma indossando bermuda e camicia bianca petto in vista, Clark Kent diventa Superman e inforca la moto ferma in garage in attesa dell’occasione. La sua spiaggia sono i locali estivi della città, la sua preda qualunque donna che respiri. Tutta mia la città è il suo motto. Dopo il cocktail vi inviterà a casa sua per vedere la collezione di scuse per scoparvi, tanto le foto di famiglia sono tutte nascoste in una stanza, rimosse a tempo debito per trasformare il tetto coniugale in pied à terre da separato in casa. Ovviamente anche lui vive un matrimonio di facciata. Invito da declinare solo per il cattivo gusto di usare la casa di famiglia come motel.
il lumacone da spiaggia o da città può essere divertente se avete il senso del ridicolo, utile se siete in grado di usarlo come toy boy (ammesso e non concesso che sia all’altezza della situazione, chi parla troppo di solito combina poco), allora potete trasformarlo in lumacone usa e getta.
quello che vi prego di non fare e di credergli o, peggio, pensare di poter costruire qualcosa con lui. Il suo è un mondo artificiale che finisce nel momento in cui chiama la moglie, allontanandosi verso la battigia per rispondere al telefono. Scusa un attimo, devo rientrare un minuto nella realtà è poi torno a sbavare.
E la povera moglie? Il lumacone, se lo guardate bene, ha spesso le corna. Perché lui parla e si toglie la fede al dito ma lei non parla, non se la toglie, e spesso fa. Anche in montagna. Anche se piove.
parliamone: anpellizzari@icloud.com
sincerely yours
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