Ieri mio figlio Nicolò, 11 anni, mi parla di Niccolò Machiavelli e del suo famoso “il fine giustifica i mezzi” e mi chiede: ma aveva ragione? La risposta non è stata semplice, visti i tempi e visto il fatto che mio padre, Dio lo abbia in gloria, diceva sempre a suo nipote che l’importante non è partecipare, ma vincere.
Così ho iniziato a spiegargli che sono due gli ostacoli naturali al con “ogni mezzo”: la coscienza e l’etica. Divise o indivisibili, la coscienza e l’etica si esprimono di fronte allo specchio, caro Nicolò.
Lo specchio al mattino, quando ti guardi e sei solo con la tua immagine: lì capisci chi sei, cosa hai fatto e come stai. Un piccolo consuntivo che forse non ha la forza e il peso di una confessione di fronte a Dio, ma ottimo e mai mentitore.
Più forte delle regole, più forte delle leggi degli uomini, la propria coscienza è il limite naturale al perseguimento di un fine con tutti i mezzi.
È il bushido che dobbiamo sempre seguire caro Nicolò. Forse non otterremo mai il raggiungimento di molti sogni, ma allo specchio non faremo la fine di Dorian Gray
PS: la frase è citata ne Il Principe ma mi dicono che l’autore originale è Ovidio tks to Marina e Paolo
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