Ancora un’incursione sul mio blog dell’amica Johann Rossi Mason, che ospito volentieri. In fondo il mio commento.
Si definiscono ‘trombati’ quelli che subiscono un danno fisico, materiale o morale ma qui siamo nello spazio del Pellizzari e quindi parliamo di sentimenti. I trombati sono quelli che fanno il passo più lungo della gamba e rimangono fregati. Mi raccontano (perché i racconti delle storie sentimentali sono tra i più gettonati) di un lui e una lei. Sono entrambi impegnati, ma, travolti da un insolito sentimento iniziano una relazione clandestina nel più classico e trito dei copioni. Incontri furtivi, occasioni rubate, rischi enormi, tutto il panegirico della passione. Il telefono che squilla e l’altro che improvvisa un malore della nonna (già morta da anni peraltro) per uscire un’ora prima dall’ufficio. Sesso consumato nei luoghi più improbabili. Orari sovvertiti. Chili persi perché durante la pausa pranzo puoi renderti irrintracciabile e sparire in quel B&B o in una radura fuori della tangenziale.
L’eccitante tran tran dura dai 6 ai 18 mesi sino a che uno dei due, di solito lei (ma anche lui), inizia a percepire tutti i limiti della situazione. Gli ormoni, e l’ossitocina in particolare, ci hanno messo del loro e si è creato una situazione di attaccamento che porta alla mente pensieri del tipo: ‘chissà come sarebbe una relazione normale’, ‘sono stanca dei momenti rubati’, ‘che palle non poter andare a mangiare una pizza insieme come una coppia normale’ e via discorrendo. Di solito a questo punto uno dei due inizia a progettare mentalmente una vita con l’altro. E capita anche che la curiosità sia così forte che dall’idea si passi all’azione (dimenticando che proprio la curiosità fu quella che uccise il gatto nonostante le sue sette vite, ma mai nessuno che impari dagli errori altrui, men che meno da quelli del gatto).
Quindi, facendo i conti senza l’oste e magari immaginando che il desiderio di quagliare una vita insieme sia reciproca, uno dei due prende il coraggio a quattro mani e tronchi la relazione con il partner ufficiale. Casino, dolore, sofferenza, tragedia e tregenda. Ovviamente.
Quindi dopo un fisiologico periodo di tumulto torni in te e chiedi all’amante: allora, quando lasci tuo marito/tua moglie? Ed ecco che l’altro inizia a temporeggiare, a sviare il discorso, ad addurre pretesti…
Temporeggiare per alcuni è un’arte così raffinata che la cosa può andare avanti per mesi se non per anni. Il tempo per l’altro di rassicurarti che ama solo te ma che il marito/moglie non può proprio lasciarlo con frasi che suonano come ‘ma non stiamo bene anche così?’ e ‘se poi passa la magia e la passione?’ quelle frasi a cui dopo un paio di anni cominci a credere anche tu. E allora l’altro si è tenuto tutto, tutti i vantaggi, e tu sei stato ‘trombato’. Ah, l’amour!!!!
Cosa ne penso? Che fa parte del gioco. Sublime mentre sta accadendo, tragico quando finisce. Chi tradisce deve metterlo in conto. Ma ne vale la pena, molte volte. E, qualche volta, nasce una nuova famiglia.
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