IMG_3239

Gli uomini non sono più abituati al 2 di picche ed è un guaio per l’amore

Sapete quanto io sia favorevole alla genialità salvatempo, procuccaggio e antisolitudine dei social network e, mettiamoceli dentro, dei siti di incontri e delle varie app per conoscere persone nuove, ma l’amica Maria di Facebook mi ha fatto ragionare su un aspetto che vale la pena di approfondire qui con voi.

Tutti questi profili e queste chat che ci “proteggono”, ci celano e ci tengono distanti finché non facciamo il grande passo di incontrarci, se da una parte hanno dei vantaggi (il tempo guadagnato e un pubblico enorme fra cui scegliere un possibile partner, almeno in teoria), ci hanno addormentato il sistema immunitario del corteggiamento, fino a far ammalare la capacità di amare e di rischiare per amore.

È come se il nostro sistema immunitario dei sentimenti, abituato una volta, nell’era dell’analagico, a conoscere di persona le persone, a corteggiarle rischiandoci la faccia e mettendoci la faccia, si sia addormentato al riparo di una foto che ha preso il posto della faccia, di una chat che ha preso il posto della voce e del sesso virtuale che, troppo spesso, prende il posto di quello reale, troppo a lungo comunque e in alcuni casi in modo patologicamente esclusivo.

Risultato: gli uomini, soprattutto, non incassano più quei bei due di picche di persona che facevano arrossire, facevano vacillare il proprio ego ma ci insegnavano a come si tratta e si corteggia una donna, fortificando la nostra tecnica amatoria ma anche lo spirito. È rendevano il gioco dell’amore un gioco bello reale e adrenalinico, non un videogioco al computer.

Oggi chi se ne frega invece di una chat andata male, di un blocco su facebook o di un no virtuale? È il motivo per il quale molto uomini di serie c (c come cazzo) si permettono, dopo poche battute, di mandare alle mie amiche l’uccello (magari neanche originale) via messaggio. Ecco, anche qui gli esibizionisti non hanno più neanche l’ardore di andare ai giardinetti con il famoso impermeabile, rischiando in proprio sia con la polizia che con quelle superdonne che, osservando l’ammenicolo, una volta esclamavano: così piccolo?

Scherzo naturalmente: nessuno vuole ai giardini pubblici i maniaci sessuali in impermeabile, ci mancherebbe, ma non vogliamo neanche vederli moltiplicare perché sono in chat, teoricamente al riparo da ogni rappresaglia… o almeno molti di loro, fino a prova contraria a base di polizia postale, si sentono così.

Battute a parte, il nostro DNA del corteggiamento si sta impoverendo a mio avviso proprio per mancanza di coraggio ed esposizione al Temuto due di picche femminile.

È questo succede agli over 40 ma sta succedendo anche ai più giovani, come giustamente osserva l’amica Maria, ed è un peccato, perché sta crescendo tutta una nuova generazione di ragazzi incapaci o quasi di corteggiare una ragazza se non hanno l’assistenza di un telefono in mano.

Racconta un mio giovane amico: io uso una delle app di ricerca delle ragazze da conoscere, anche quando sono in un luogo pubblico, quelli che una volta ci andavano le compagnie e tu individuavi la bella di turno e provavi ad attaccar bottone.

Già ci andavi e ci dovevi andare a parlare. Ora il mio amico che fa? Restringe il campo di ricerca della app in questione a poche decine di metri e vede quali e quante ragazze sono presenti fisicamente ma soprattutto online. Sempre occhi sullo schermo e non sulla piazza, ne intercetta una e mette il fatidico cuoricino. Se lei risponde si apre una chat e i due cominciano a fare conoscenza.

Lui dice che così rompe il ghiaccio ed evita il 2 di picche possibile se andasse direttamente di persona. Già ma così non impara quel gioco di sguardi, di sorrisi e ammiccamenti che fanno parte delle prime fasi del corteggiamento e che, lasciatemelo dire, saranno anche a rischio di occhiatacce ma sono belli ed emozionanti.

Insomma, vietato soffrire nell’era delle chat: così come ci sono quelli che di fronte alle prime difficoltà della vita si prendono le goccine di ansiolitici per spegnere farmacologicamente ogni tensione, anche quelle che fanno crescere, ecco una nuova generazione di pretendenti al vostro letto che non vogliono metterci neanche la faccia.

Triste e geneticamente modificante. La Chat, se diventa una stampella del corteggiamento sostituendo il virtuale al reale, è come un ogm nel cibo: Sarà anche a prova di parassiti ma tu poi ti abituerai a non reagire a certi sentimenti.

Ecco perché, care amiche, il mercato degli uomini papabili è così decadente e ricolmo di uomini ai quali dei rapporti umani non sembra fregare nulla, neanche quella quota che serve a rendere il sesso (che poi è quello che i maschi cercano soprattutto all’inizio) più sentimentale e appagante e trasforma, nel tempo, una relazione puramente fisica in una mentale e foriera di futuri felici, brevi o lunghi che siano.

Che fare? Come sempre siete voi donne chiamate a educarci, ribaltando la situazione.

Almeno voi non fate che la comodità e velocità dei social, per me da preservare, non diventi un sostituto della realtà.

Basta con le Chat infinite, gli incontri sempre rimandati o il sesso online che sostituisce una trionfale e insuperabile amplesso.

Costringeteci a stringere: due parole virtuali, due domande cruciali in chat e al più presto un bel caffè.

E davanti al caffè, qualsiasi dettaglio fuori posto, un bel due di picche ♠️; insegnateci di nuovo a corteggiare. Perché è la base dell’amore. Non si scrive un libro se non sai la grammatica.

Sincerely yours

Inviato da iPhone

Condividi:

3Commenti

  • Ariel, 3 Novembre 2021 @ 15:11 Rispondi

    Infatti lo riconfermo anche oggi rileggendolo tutto questo tuo scrivere così vero così reale che pare di vederti scrivere ,ma a penna ,a mano,col pensiero che fa sospendere un istante il gesto così diviene un pensato un riflettere tra sé e sé un immaginare la scena
    Il pensare per immagini che almeno sicuro mi appartiene fin dalla nascita
    In in una sicura minoranza numerica di persone

    La maggioranza infatti non formula il pensiero per immagini ma come un fascio astratto
    Curioso modo di essere ah ah ah
    CaroAlessandro
    E rileggendoti qui
    A che punto sta il tuo VERO LIBRO
    Ah ah

    Massi quello su Venezia e la storia il ricordare tuoi ricordi veri reali vissuti navigando le tue antiche calli e corsi e ricorsi di acqua antica

    A quando leggerlo il tuo VERO LIBRO???

    P.s. gli altri ovviamente scritti da te sono pure libri ma non certo ciò che si preannuncia già qui dai tuoi scritti tutti Veneziani!!!
    Sicuro non sono due di picche alcuno ma pieni di solo cuore vero e vissuto da te ancora così vivo e reale il ricordo del tuo oggi.

    • alessandro pellizzari, 3 Novembre 2021 @ 15:23 Rispondi

      Il romanzo su Venezia procede …

  • Ariel, 21 Febbraio 2019 @ 23:39 Rispondi

    @Alessandro un articolo da leggere e rileggere bisognerebbe scriverlo sui muri della città con un bel pennellone in modo che tutti potessero leggere e pure fare un ripasso reale
    Condivido tutto dalla A alla Z

    Quel che è certo che tu la grammatica la sai
    Infatti siamo in attesa del tuo Libro
    Carta ti adoro qualcosa di reale da toccare con le mani
    Sentirne l’odore
    Immergersi nella realtà di un tuo racconto

    sempre un piacere leggerti scoprirti e scoprire la tua Grammatica
    Nel tuo scrivere percezione della Bellezza del reale

    sai che mi piace farmi un giro qui leggendoti virtuale per adesso
    ,ma ,credo che verrá un giorno in cui ti stringerò la mano
    E con la mia voce vera pronuncerò guardandoti negli occhi il mio grazie reale per questo tuo scrivere qui

    In attesa del tuo Libro su I tuoi ricordi di e per Venezia
    La tua città dell’anima.

Rispondi

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.