In una intervista al Corriere (che potete leggere integralmente qui) Francesca Neri racconta di essere stata una traditrice seriale.
Riporto il suo virgolettato per praticità:
Nei sentimenti lei è stata una traditrice seriale…
«Quando le emozioni oltrepassavano il livello di guardia, o scappavo o tradivo. Una tattica difensiva. Sono un’inquieta e gli inquieti scappano. Tradivo perché amavo troppo. Non avendo mai avuto il gioco del sesso scollegato dall’amore, era un modo di ferire l’altro e anche me. Ora ho paura di invecchiare, non di morire. L’anima non guarisce mai del tutto, ma dove sta? Resta sempre una lacrima».
Fra i miei ormai noti profili maschili, insieme al narcisista, al debole, all’entusiasta e al piagnone troneggia il traditore seriale, ovvero il collezionista di trofei femminili, uno dei più diffusi maschi da evitare.
Ma esistono le traditrici seriali? Me lo chiedono soprattutto gli uomini che frequentano le mie pagine, alcuni (pochissimi) perché ne sono stati le vittime, altri per giustificare la serialità massiva degli uomini, della serie mal comune mezzo gaudio o, meglio, mezzo alibi.
Mi da appunto il destro di tornare sull’argomento l’attrice Francesca Neri, che in occasione del lancio del suo libro Come carne viva, si confessa.
Questa sua confessione mi aiuta a descrivervi le principali differenze fra un traditore seriale maschio e la sua versione femminile
Innanzitutto la differenza è statistica: i maschi seriali sono molti di più. Secondo la mia esperienza e i miei dati su 10 maschi seriali troviamo solo due versioni femminili.
Con delle differenze fondamentali. Mentre il traditore seriale standard fa del tradimento un comportamento uguale ripetuto nel tempo, la seriale donna non ne fa un modo di vivere costante e, appunto, seriale, ma che segue piuttosto la sua emotività e storia personale.
Molto spesso, come si può leggere dalla testimonianza della famosa attrice, questo atteggiamento nasce dalla reazione a una situazione emotiva importante. Si diventa seriali al femminile per esempio dopo una delusione d’amore, per un conflitto forte e non risolto con il partner, oppure più classicamente quando si constata che il proprio matrimonio, quindi l’ex amore della propria vita, è compromesso e nessuno sforzo, nessun tentativo di spiegarsi e spiegare, produce o ha prodotto un miglioramento nella vita di coppia, perché il partner non ci sente, andrebbe avanti così senza fare un plissé, è un muro di gomma anche sessuale.
Dunque come racconta Francesca Neri molto spesso alla base del tradimento femminile, anche quello reiterato, c’è un’emozione, un ribellarsi, una reazione emotiva a qualcosa provocato o meno da altri.
Nella serialità maschile invece le cose sono spesso molto più semplici: l’uomo è cacciatore e se non si innamora davvero, è fra virgolette normale mietere più prede possibile. Può esserci anche un disagio iniziale che provoca questo comportamento, soprattutto da giovani (lascio gli psicologi un’analisi più corretta e approfondita), ma da quello che vedo statisticamente i seriali vivono la sessualità e la vita di coppia come qualcosa che non preclude mai avventure parallele e il cambio frequente di partner.
Parlavo di trofei perché il seriale non solo a bisogno di cambiare partner perché si annoia e “diversificare” gli dà profondo piacere e gli fortifica l’ego, ma perché non avendo una donna di riferimento (se non la moglie scelta molto tempo prima) e non essendo mai innamorato “abbastanza” cambiare e conquistare e provare nuove emozioni sessuali è il carburante della sua vita e, a un certo punto, diventa anche un’abitudine.
Non a caso le mogli dei seriali come ho già descritto in altro articolo hanno caratteristiche precise: sono donne spesso non appariscenti, conosciute in una fase della vita molto giovanile, che il seriale ha deciso di tenere come punto di riferimento per una serie di motivi come la tranquillità, il fatto che non facciano molte domande e che tollerino eventuali tradimenti derubricati come scappatelle. Insomma, un porto sicuro dove tornare sempre, pur tenendo altre donne in ogni porto visitato.
E le Donne seriali invece come sono? Abbiamo già visto che c’è una componente emotiva e di delusione di coppia spesso presenti, o travagli psicologici personali anche profondi. La donna seriale quindi non cerca solo sesso, anche in quei casi in cui lo vive molto liberamente per sua connotazione comportamentale e personale. Cerca sentimento, vuole sentirsi al centro dell’attenzione, vuole sentirsi di nuovo donna e bella, tutte cose che magari ha perso con la persona che ho amato veramente nel passato.
Quindi se l’identikit del seriale maschio è quello del “non me ne faccio scappare una”, partendo dal “basta che respiri” per i pescatori a strascico alla selezione elitaria della più bella del reame per il top di gamma dei seriali che sono i cosiddetti esploratori, l’identikit della seriale femmina secondo la mia esperienza è quello di una donna spesso in coppia, con un matrimonio in crisi da anni, con un marito sordo a ogni richiesta di cambiamento e miglioramento o, se va bene, un compagno distratto, ma che è ancora un pilastro affettivo e di famiglia. Quindi per diversi motivi una seriale accoppiata non lascerà mai il marito, ma ha bisogno fisicamente e psicologicamente, almeno ogni tanto, di avere delle storie sessuali ed emotive con altri uomini.
Anche qui c’è da fare un grande distinguo fra seriale uomo seriale donna. Il primo non si pone limiti di numero di donne conquistate se non quello del tempo, del lavoro, e del suo matrimonio come impedimento logistico, se sposato. Le donne seriali invece non hanno una grande promiscuità. Difficilmente si concedono più di un partner all’anno rispetto al partner ufficiale. E poi, mentre il seriale maschio sposato non disdegna le single, la seriale sposata punta su altri sposati visto che non lascerà mai il marito e non vuole coinvolgimenti sentimentali unilaterali dall’altra parte che complichino le cose.
Altra differenza fra seriali di sesso diverso: fermo restando che la maggior parte dei seriali applica la regola “Patti chiari amicizia lunga”, cioè se sono sposati dicono subito all’amante che loro non lasceranno mai la famiglia, l’uomo è più incline, soprattutto se la preda è particolarmente appetibile, a raccontare balle, promettere la qualunque, illudere con le azioni e le parole nonostante l’iniziale “io non lascerò mai”. Le donne come al solito sono più corrette anche se seriali: la regola base dell’io non lascerò mai mio marito rimane fissa e trova corrispondenza anche nelle azioni e nelle dichiarazioni d’amore, che non vengono rilasciate a mente fredda soprattutto fuori dal classico ti amo mentre si fa sesso, scorretto ma che può scappare.
Dunque i seriali maschi indulgono più in sogni, promesse, bugie e relativi bidoni rispetto alle donne. Non che quest’ultime ne siano esenti da difetti, ma come abbiamo visto per il numero di seriali uomini contro seriali donne non c’è proporzione.
E le seriali rovina famiglie, additate da molte mogli come delle specie di Maghe Circe degli anni nostri? Qui siamo veramente nella rarità. Mi capita davvero raramente di avere segnalazioni statisticamente significative di donne che scientemente cercano di rubare il partner alle altre per il gusto di farlo. Anche perché le seriali di solito non hanno nessuna intenzione di accasarsi, ma usano gli eventuali uomini come propria stampella o divertimento, a tirar su una nuova famiglia che è il sogno di tutte le amanti innamorate non ci pensano nemmeno, anzi rifuggono.
La seriale classica, esattamente come il seriale uomo, di solito non è innamorata, e scappa quando si accorge che la storia sta prendendo troppo piede o l’amante presenta il conto, se non riesce a convincerlo a “continuare così”. Non a caso difficilmente le storie con i seriali DOC mediamente non durano più di un anno.
Infine, le donne seriali si possono innamorare? Certo che sono più a rischio degli uomini che molto difficilmente cadono nell’innamoramento e quasi mai lasciano la famiglia per questioni d’amore. Però anche qui siamo su numeri limitati…
Dunque, per concludere, anche nel tradimento seriale le donne sono più serie, hanno motivazioni più profonde e provocano in proporzione meno ferite degli uomini nel partner di turno, sia esso il marito o l’amante (certo, se ti innamori di una seriale soffrirai eccome, senza distinzioni di genere).
Una lezione al femminile anche in questa categoria che non è proprio l’ideale per costruirci una coppia solida, mogli o amanti che siate.
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