Il mietitore e il giudizio nei Tarot Marsigliesi
Il mietitore e il giudizio nei Tarot Marsigliesi

Trovo Facebook uno strumento sempre più interessante e meraviglioso.

Ho scoperto che è un ottimo selezionatore di amicizie, anche retroattivo.

Grazie a Fb, puoi scoprire che persone con le quali qui hai degli scazzi tremendi resistono e rimangono amiche nella vita reale. Della serie, non basta scazzarsi qui per rovinare un’amicizia.

Oppure, l’amicizia reale è talmente fragile che basta Fb per farla saltare.

O, ancora, che si può chiudere un’amicizia qui per divergenze varie e continuare felicemente a frequentarsi.

Oppure Fb ti fa scoprire che un legame reale non aveva motivo di esistere

E scopri dei lati della personalità degli altri che forse avresti scoperto dopo anni nella vita reale: fb ti fa risparmiare tempo e relazioni inutili.

Usate Fb come selezione del personale, funziona!

fb ha dunque cambiato le dinamiche anche delle amicizie reali. Io ho sempre detto che il virtuale non può avere il sopravvento sul reale. Mi devo ricredere. Il virtuale può essere addirittura propedeutico al reale, nel campo dell’amicizia. O un buon eraser

Unica differenza con la vita reale: lo stile. Sul social è facile un po’ scivolare. Come tutti gli strumenti digitali da un punto di vista psicologico tende a togliere i freni. Quindi ci sono persone che qua dicono cose che non ti ripeterebbero mai in faccia. Ma anche in questi casi si può recuperare se l’offesa non è di quelle senza ritorno.

Insomma, bisognerebbe rendere obbligatoria la frequentazione su fb per almeno tre mesi prima di frequentarsi nella vita vera, e di sei mesi prima di fidanzarsi!

Quanti input interessanti dalla genialità di Zuck. Se Asimov fosse ancora vivo lo avrebbe inserito nell’Enciclopedia Galattica come motore della Psicostoria.

D’ora in poi, quando farò una nuova amicizia, e alla fine di una cena ci diremo “ma quanto ci si diverte insieme dobbiamo rifare!” risponderò: prima diventiamo amici su Fb, e vediamo se regge…

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2Commenti

  • grazia, 17 Marzo 2015 @ 11:30 Rispondi

    Il titolo mi aveva fuorviata, il pezzo ha rimediato.
    Che la virtualità e i rapporti sui social network siano un ottimo campo di confronto credo sia inopinabile, così come inopinabile credo sia il fatto che la qualità dei rapporti virtuali sia dipendente da come ci si pone soggettivamente, da come ci si rapporta.
    Di mio sono piuttosto tollerante e “taglio” solo quando la “relazione” virtuale diventa di consistenza univoca o offensiva. Verissimo che nel virtuale spesso scopri lati della personalità che non conoscevi di persone che magari conosci realmente da anni o conosci persone nuove proprio attraverso la condivisione di interessi comuni.
    Personalmente non “taglio” con persone che la pensano diversamente da me o per divergenze di natura religiosa, politica, sociale o altro… lo faccio semplicemente quando comprendo che il confronto non è più confronto ma ricerca perpetua dell’affermazione della propria convinzione.
    Sai benissimo che io credo che ognuno sia libero di vivere come vuole e come può (in base ai propri ideali e alla propria condizione) e al rispetto per la condizione degli altri. E che nessuno abbia il diritto di stabilire cosa sia bene per gli altri.
    Detto questo…. la mia passione nello studio delle dinamiche interpersonali, sui social network si è “ingrassata” a dismisura perché siamo tanti e tutti diversi, per vissuto e per personalità… quindi cosa possa succedere attraverso un social come fb credo sia quasi impossibile comprenderlo anche per Zuckerberg: una complessità enorme!! Guarda come si è trasformato… dall’essere uno “schedario” su cui accalappiare universitarie ad essere un luogo di incontro e diffusione a 360° per 1.000.000.000 di utenti attivi in un solo mese, di cui 580 milioni si connettono ogni giorno…… fantastico!

    • alessandro pellizzari, 17 Marzo 2015 @ 11:35 Rispondi

      Sì Grazia sono entusiasta anche io di questo strumento che sembra assumere ogni volta una dimensione nuova quasi si trasformasse mano a mano che entra nella nostra vita. Anche in questo caso mi viene in niente Asimov e le su intelligenza artificiali Nate per servire l’uomo finite per governare l’uomo

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