Facebook non sopporta i capezzoli. Me ne sono accorto perché è molto tollerante sulle immagini di seni di donne più o meno scoperti e altre amenità ma guai a vedere un lembo di areola, ti blocca subito.
O meglio, ti blocca se un segnalatore (o segnalatrice: mi dicono che sono di più le donne) seriale ti piglia di mira. Ci sono persone anche molto strane sui Social: guardoni, spie, ricattatori in erba, hacker fai da te, segaioli, zitelle inacidite, secchezze vaginali precoci, aviopeniche frustrate, semplici invidiosi.
In un certo qual modo sono gli omologhi dei troll su Twitter: solo che sul Social da 140 battute ti insultano (mi ricordo quello che voleva fossi buttato nelle foibe perché non sono stalinista e sostenevo i Marò), quindi anche se sgradevoli sono almeno attivi e agiscono allo scoperto. Su Facebook sono tendenzialmente delatori, spie anonime, segnalano contando sul segreto (non esistono segreti sul web, poveri illusi: chiedete alla polizia postale e agli avvocati), segnalano magari foto a decine in gruppo, giusto per pescarne una, nella massa, che fb non digerisca. Vigliacchetti certo, ma intendiamoci, purtroppo trovano qualcuno che gli dà retta.
L’ultimo che mi ha segnalato è probabilmente un maschietto che si è inviperito per un mio articolo che pigliava in giro la pochezza di certi uomini nel trattare le donne, poco avvezzi a un corteggiamento decente e con una visione della coppia da t-rex.
Questi tizi sono tutti uguali: prima lanciano accuse di qualunquismo e di fame di audience da parte mia (come se un giornalista o chiunque scrivesse in pubblico lo facesse allo scopo di non essere letto…) e poi, non avendo frecce concrete al loro arco per reggere un confronto pubblico decente ma in compenso una grossa coda di paglia, passano agli insulti e alle segnalazioni. Ominicchi e donnine da bannare subito, da querelare nel caso (non c’è niente di più educativo per questi che pagare risarcimenti e spese legali per imparare certe lezioni sul web: ormai ci sono avvocati specializzati in questo).
Anch’io ho segnalato qualche volta e vale la pena segnalare, è uno strumento utile: scene di violenza, brutali… ho segnalato una pagina di bestemmie: Niente, è ancora lì, rientrava negli standard di accettabilità del Social. Mentre i capezzoli guai, persino una mamma che allattava è stata bloccata, mi raccontano. Mentre vedo che culi (certi meravigliosi, lo ammetto, infatti non li segnalo) e varie passano inosservati, persino scene di amplesso come foto di profilo resistono per periodi anche lunghi, riapparendo fra le proposte di amicizia. Insomma non si capisce il concetto di pornografia di fb, capezzoli a parte. Quelli mai.
Un’altra cosa inaccettabile del blocco su Fb è il contestuale blocco della chat. A me non me ne frega nulla che messenger sia di vostra proprietà! Posso accettare un blocco della mia bacheca che è visibile, ma la chat sono cazzi miei e di chi mi scrive. Anzi peggio! Gli amici mi possono scrivere ma io non posso rispondere, facendo la figura dello stronzo. Non è molto in linea con la New WAY of worldwide communication del fondatore, mi pare.
Idem per le pagine aggregate al tuo profilo Facebook, come quella che illustra questo blog: bloccata anche quella. Eh no, qui ci voglio strumenti di ricorso e appello più seri e veloci, altrimenti siamo tutti in balia dei segnalatori compulsivi!
E i gruppi? A parte la peculiarità del fatto che uno ti può iscrivere A un gruppo di default senza chiederti il permesso (così se non te ne accorgi magari rimani per mesi iscritto ai fan della squadra avversaria o peggio… No peggio è impossibile), quando sei bloccato possono iscriverti e tu non ti puoi cancellare! Lo hanno fatto a me iscrivendomi a una sorta di hot line e annunci sexy (interessante… Scherzo! Cancellata).
Insomma caro Facebook, sei uno strumento magnifico, quasi perfetto. Ci hai fatto piangere col filmatino dei ricordi. Ci salvi dalle figuracce di non ricordarsi un compleanno o il nome della fidanzata nuova del tuo amico. Hai salvato dalla solitudine milioni di destinati ad adottare milioni di gatti, hai fatto trombare (virtualmente e non) milioni di chattatori notturni, hai permesso il sesso virtuale urbi et orbi (si sa che a farsi certe cose si diventa ciechi), ci hai reso le star de noialtri e creato il più bel bar dello sport digitale… Non mi cadere su due capezzoli!
Sincerely pro Facebook