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OGGI VI LASCIO TRE RIFLESSIONI SUL TEMA DEGLI AMANTI ORMAI EX: COME SALUTARLO, CHE PENSARE SE PIANGE, SE TI CHIEDI SE HAI SALVATO IL SUO MATRIMONIO
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PRIMA RIFLESSIONE: SALUTALO CON UN SALVE
Anche se in latino significa “salute a te” che, in questo periodo, sa di buon auspicio, dire salve al posto di un ciao, un buongiorno o qualsiasi altro tipo di saluto, per me significa salutare svogliatamente e mantenere le distanze, che è quello che lui si merita in base al suo comportamento in finale di relazione. Salve lo trovo sufficientemente freddo e al limite dell’educato. Lo uso quando incrocio un condomino che mi sta antipatico. Ma anche se per voi non è lo stesso, il concetto è che se proprio dovete salutare un ex che si è comportato male ma che, per circostanze storiche e oggettive (lavoro, localizzazione), vi rimane abbastanza fra i piedi, salutatelo col peggiore dei vostri saluti. Anche un ‘giorno o un ‘sera decurtati e striminziti o biascicati staranno a significare che, per quanto siate educate, lui ha perso il diritto anche al minimo sindacale del saluto. Tenere le distanze, anche sul saluto, è un messaggio chiaro che deve arrivargli persino a un incrocio stradale.
SECONDA RIFLESSIONE: IL PIANTO NON È SINONIMO DI SENTIMENTO
Che cosa c’è di più struggente di un uomo adulto che piange per voi? Nulla, ma non confondiamo le presunte dimostrazioni di sentimento con l’amore vero. Di solito gli amanti cialtroni piangono di fronte ai vicoli ciechi: li avete beccati a fare gli amorevoli con la moglie (altro che sorella asessuata!), avete smascherato una sua bugia inaccettabile, vi ama ma non ce la fa a lasciare la moglie nonostante sogni e reiterate promesse. E allora lui cosa fa di fronte alle vostre ragioni e accuse alle quali non è più possibile sfuggire? Piange. Per intenerirvi, bypassare il momento della verità e vendervi il vecchio adagio che dice “se un uomo piange vuol dire che ama, che ha dolore profondo”. Dolore per lui, non per voi: chi torna a bussare alla vostra porta piangendo lo fa per lui, non perché vi ama. Non a caso il pianto sarà accompagnato dai “soffro troppo senza di te” e “non posso vivere senza di te”. Ma non è un pianto d’amore disperato, è il pianto del bambino viziato. Quello che ha promesso, non ha fatto i compiti per l’ennesima volta ma vuole il suo regalo. Anzi, vuole tutto. Voi geisha e la moglie a casa. Già, perché non può vivere senza di voi ma neanche senza la moglie. Non vi preoccupate, anche lei avrà la sua dose di pianto. Soprattutto se lo scopre.
TERZA RIFLESSIONE: L’AMANTE SALVA O DISTRUGGE UN MATRIMONIO?
Non puoi distruggere ciò che è già distrutto o gravemente lesionato, magari da anni. Un tradimento reiterato e duraturo (più di un anno di durata) non è che il sintomo finale di una coppia di coniugi in gravissima crisi. Il termometro misura la febbre, non la causa, come dico sempre. Però c’è un però. Se l’uomo è un seriale, usa le amanti per colmare le lacune di un matrimonio che non metterà mai in discussione. Ma anche l’uomo alle prese col primo tradimento e non innamorato “abbastanza”, quello debole del “vorrei ma non posso” finché può userà l’amante per puntellare il suo matrimonio. E quando l’amante non ci sarà più, stremata dai voltafaccia e dal tempo che passa senza novità e solo promesse, lo puntellerà con un’altra. Perché, a parte i casi nei quali il tradimento è davvero un incidente di percorso (pochi ma esistono), chi non mollerà mai la moglie per ragioni di convenienza dovrà sempre approntare un’impalcatura per restaurare la facciata.
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