“A volte la cronaca, come racconta bene il giornalista Christian Toscano in questo pezzo (LINK) nel suo blog tutto dedicato ai tradimenti di coppia, supera anche i disegni più fantasiosi che possiamo farci sul menage di coppia”.
In questo caso si parla di gelosia. Chi mi segue sa bene che considero la gelosia un metro dell’amore (link) e l’assenza totale di essa una prova di disinteresse tale da azzoppare la coppia, forse non così fastidioso come la gelosia patologica ma altrettanto letale.
Ma anche se in Italia non ho mai sentito di macchine della verità applicate al coniuge, conosco dei casi di gelosia spinta che si avvicinano molto al caso inglese. Eccoli.
La donna raggi x
La sua macchina della verità è negli occhi. Dopo essersi avidamente letta tutti gli articoli possibili e immaginabili su “come capire dalla postura e dai gesti della gente se ti sta mentendo” li applica alla lettera solo e unicamente, voluttuosamente sul partner. Immaginatevi la scena: lui rientra da una cena di lavoro e la trova alzata, seduta ad aspettarlo in salotto. Potrebbe sembrare una scena d’amore casalingo, in realtà è un interrogatorio. Il tempo di togliersi il cappotto ed ecco che lui è già seduto davanti a lei per il terzo grado. Chi c’era, chi non c’era, cosa avete mangiato, c’erano donne,erano belle erano brutte, dove eravate esattamente… Una sfilza di domande, anche ripetute per far cadere nel tranello della contraddizione, che finiranno solo se il disperato non suderà, non guarderà da un’altra parte cercando di sfuggire al fulcro della macchina (i suoi occhi penetranti) e non si sarà distrutto un ginocchio stringendolo fra le mani per la tensione. Dopo due ore la strega, paga del terzo grado, andrà a letto e, girandosi dall’altra parte, al bacino della buonanotte sostituirà un “bada, tu a me non me la fai”.
La tecnologica
Convinta che l’adulterio si consumi innanzitutto via web, la gelosa tecnologica non fa domande e punta tutto sui supporti digitali del marito. Tablet, smartphone, email, computer: pretende che tutto sia con una password, alla quale lei ha accesso. E verifica mentre lui è sotto la doccia il telefonino, il computer mentre dorme, il tablet mentre lui si è addormentato davanti alla tv. Conscia del fatto che i fedifraghi possono farsi delle utenze mail sotto falso nome si è specializzata nella verifica della cronologia, e riesce a entrare nelle preferenze e nei download per beccare lo scostumato. La più cattiva si crea dei falsi profili su facebook, chiede l’amicizia al marito e lo controlla in bacheca, o lo provoca in chat. E se lui ammicca, son dolori.
La sessuologa
La gelosa sessuologa aspetta il marito a casa quando rientra da qualsiasi situazione possa esserci stato un rapporto sessuale con un’altra. Lei sa che lui ha degli standard di durata e, come un esattore delle tasse, pretende che la prestazione sia sempre la stessa. Parte dal presupposto che se tu sei stato con un’altra, dovendo fare sesso con te avrà delle discrepanze rispetto agli standard, come una durata superiore, un’eiaculazione inferiore, un’erezione meno veloce. E come una master of sex, lo sottopone alla prova fisica. Orale, scritta, a volte tutte e due. Il piacere non c’entra, lei è tutta presa nell’analisi.
La retroattiva
La gelosa retroattiva è una vera rompipalle e non c’è verso di difendersi. Spacca le palle sul tuo passato. È subdola, perché le prime volte ti chiede i dettagli anche intimi delle tue volte precedenti e a te sembra che lo faccia per eccitarsi e invece archivia per poi rinfacciare. Tu racconti e lei segna. E poi partono le scenate: quella volta lì tu hai fato così così così! Non importa che sia successo dieci anni prima, per lei glielo avete fatto ieri, quindi è un tradimento. Si va dal che cosa mangiavi a colazione con lei a quante posizioni avete fatto. Distruttiva. Inutile dire non mi ricordo: vi scasserà fino a che non esce almeno in ricordo.
Tutte queste gelose sono patologiche e da evitare. Rendono la vita una schiavitù e, se tu ti sei sottoposto a questo come maschio, sei messo male. Loro si meritano solo un tipo di contrappasso: le corna, vere, prima o poi. Perché non ti amano, sei una cosa di loro proprietà.
foto di Paolo Lanz
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