acquarioMarzo Avevo 5 anni quando mio zio Plinio, mio padrino e fratello di mia madre, mi ha regalato il  primo acquario.

 Lui era ricercatore a Pavia e l’aveva costruito con le sue mani. Un acquario da 100 litri, quindi più che dignitoso per l’epoca (1966), che era stato inserito nella libreria di  casa. Purtroppo, spalmando il mastice, mio zio aveva lasciato un’impronta del pollice che era diventata il cavallo di Troia dell’acqua che, piano piano, si era insinuata nel vetro, facendo esplodere l’acquario nel bel mezzo della notte. Potete immaginarvi il danno e lo spavento.

Il mio secondo acquario, questa volta più solido, arriva a 18 anni, come regalo di una fidanzata. D’acqua dolce, pieno di piante, era il classico acquario con i Lebistes (pesci carini e variopinti che passano il tempo a… trombare): ricordo con affetto che il tecnico dell’epoca, bravissimo con i pesci ma meno con l’italiano, mi aveva spiegato che erano pesci che vivevano allo STATO BRAVO.

Da lì si sono succeduti diversi acquari, fino a quello che vedete, il mio attuale acquario marino, 600 litri, frutto del lavoro del mio nuovo Guru in questo campo, il titolare di amazonasacquari.

E pensare che solo lo scorso settembre pensavo di sbaraccare tutto. Dopo un’estate sfortunata, una parassitosi letale aveva fatto fuori tutti i miei beniamini. Resisteva solo uno, il pesce Imperatore che vedete a destra nella foto. Avevo usato di tutto per salvarlo, ma ormai era l’acquario Cernobyl.

Disperato, il mio precedente negoziante, impotente, aveva alzato le mani e… si trattava di aspettare solo il decesso e rifare tutto.

Poi uno dei miracoli di Facebook. Vedo le foto di Amazonas e inizio a chattare con questo giovane e preparato-innovativo-appassionato acquariofilo-negoziante.

Prendo il coraggio a 4 mani e gli racconto la mia situazione disperata, più per confessione che per la speranza di fare qualcosa.

Rifare tutto per una parassitosi? Ma usare una lampada antibatterica? Io cado dalle nuvole e gli rispondo che ai miei tempi era controproducente per l’ecosistema e poi le lampade uv da acquario erano enormi. Risposta sbagliata: oggi stanno quasi nel palmo di una mano. Parassitosi sparita in cinque giorni, senza farmaci.

Mi fermo qui: vi dico solo che da un’acquario morente ora ho quello che vedete in foto. Ed è solo l’inizio.

Certo, ho dovuto ricredermi su tutto quello che avevo imparato in vent’anni di acquariofilia, ma bisogna avere il coraggio di farlo.

Come nel giornalismo: bisogna avere il coraggio, la voglia e la passione di imparare e di avventurarsi in nuovi mondi, come quello digitale, rimettendo in discussione molto, a volte tutto.

Così è nato il mio acquario 2.0

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6Commenti

  • Ariel, 27 Luglio 2020 @ 14:49 Rispondi

    Come non amare il tuo non mollare?
    Ognuno ha il suo acquario e sicuro vedere nuotare i pesci con le loro forme e colori così diversi tra loro per un Pesci come te pure nel Segno direi che resta perfetto mondo di acqua che non a caso prende la forma di ciò che le si da
    Un movimento che sicuro produce il buon cambiamento
    Il non mollare mai .

    P.s notavo la data di questi commenti e tuo articolo e vedo anno 2014 e quindi sono 6 anni di Blog e non 5
    Appunto a proposito del Non mollare mai !!!

    CaroAlessandro
    Ti apprezzo tantissimo anche per questo tuo non mollare mai!

    • alessandro pellizzari, 27 Luglio 2020 @ 16:12 Rispondi

      Grazie! Cavoli, sei anni…

  • antonella, 25 Marzo 2014 @ 14:02 Rispondi

    Complimenti per il Blog Alessandro. Bella la grafica e divertenti i contenuti. Ciao!!

    • alessandro pellizzari, 25 Marzo 2014 @ 14:04 Rispondi

      Grazie! Seguimi

  • Rita, 25 Marzo 2014 @ 13:55 Rispondi

    non mollare significa credere che qualcosa possa cambiare e far cambiare. E la tua voglia di rivedere il tuo acquario nello splendore ti ha portato a cercare chi poteva aiutarti. Adesso puoi sostituire la foto della tua home page con questa bellissima foto

    • alessandro pellizzari, 25 Marzo 2014 @ 14:00 Rispondi

      Grazie. Sai che sono tenace e prima di mollare le provo tutte. Una cosa è sicura: non starò mai fermo in attesa che gli eventi decidano per me, anche se il karma è karma

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