
Finalmente hai preso la decisione che da tempo rimandavi: lasciarlo.
Lui ti ha ormai disillusa, al punto che i momenti di sofferenza hanno superato gli attimi di serenità, e hai capito che l’unica soluzione possibile è quella di cambiare qualcosa. Perché lui non cambierà, te lo ha dimostrato in più occasioni, e non puoi più aspettare.
Nella maggior parte dei casi, dopo una delusione, l’arrivo di un nuovo uomo (in arte il chiodo: leggi qui) agevola la guarigione e spiana la strada della rinascita, ma è altrettanto vero che spesso non accade subito. E, a prescindere dalla presenza o meno della “materia prima”, può risultare difficile per un cuore ferito anche il solo fatto di prendere in considerazione questa opzione.
Ma c’è una buona notizia: non è l’unica soluzione e hai tutte le risorse per farcela da sola (o quasi). Come per un tour on the road immagina di tracciare la tua personale roadmap della rinascita, con tanto di tappe, vediamo insieme qualche suggerimento dalla mia esperienza e da quella di qualche amica.
Un ottimo modo per partire è proprio quello di segnarne l’inizio. Scegli un giorno ben preciso, magari quello in cui è cominciato il tuo percorso di counseling o di psicoterapia, se lo stai facendo. Dicevamo da sole o quasi, infatti, perché il counseling (o la psicoterapia o, meglio, tutti e due) è uno dei famosi “aiuti da casa“ a cui nel gioco della rinascita puoi ricorrere senza limiti, purché ti facciano stare bene.
Fissare la data della partenza ti aiuterà anche a individuare i progressi, come per una dieta, ma senza rimandare al lunedì successivo.
Per viaggiare leggera occorre liberare la mente dai ricordi tristi che occupano i momenti più o meno lunghi della giornata in cui pensi a lui. Quelli che ti bloccano e ti tolgono energie e concentrazione.
Cambia musica, in tutti i sensi. Le canzoni malinconiche non fanno altro che lasciarti sospesa in quello stato di torpore che rallenta ogni passo. Ti consiglio di creare invece una playlist nuova, con tutta la musica in grado di portare il buon umore e dare il ritmo giusto alla tua motivazione, da ascoltare ogni volta che avrai bisogno di un po’ di carica.
La stessa cosa vale naturalmente per la televisione. Banditi, almeno per il momento, serie tv e film drammatici, da sostituire con il genere comico. Parola d’ordine ridere, e scommetto che se non lo facevi da tanto ti piacerà moltissimo.
Ora che ti senti meglio dopo i primi giorni di distacco totale e di Codice del silenzio (leggi qui come farlo funzionare) presa la tua decisione, e stai piano piano ritrovando la voglia di fare, è il momento di rispolverare i tuoi sogni nel cassetto.
Pensa a qualcosa che ti sarebbe sempre piaciuto fare ma che non hai mai sviluppato, o che hai dovuto mettere da parte negli anni, come uno sport, una disciplina artistica, una lingua straniera.
Riscoprire e coltivare una passione ha una funzione mista. In primo luogo mette al bando la pigrizia, ti aiuta a scaricare lo stress inevitabilmente accumulato durante la giornata (e nei mesi precedenti a causa sua) e a dedicarti a te stessa oltre, soprattutto, a fornirti l’occasione d’oro per frequentare nuovi ambienti e conoscere persone.
So già cosa stai pensando: “non ho tempo, non riuscirò mai a liberarmi, ho troppe cose da fare”. Se hai una famiglia è comprensibile, ma ti assicuro che non è del tutto vero. Il tempo c’è, a partire da quello che non sfruttavi al massimo, restando immobile a pensare a lui, per arrivare a quello che troverai, cambiando l’ordine delle priorità.
Ti stupirai di quanto la mancanza di tempo sia in realtà, spesso, una scusa (che usava anche lui, forse?). E vedrai che, una volta superato questo scoglio, grazie anche ai primi effetti della guarigione sul tuo benessere generale e alla ritrovata energia, non potrai più farne a meno.
Se proprio non dovessi farcela all’inizio puoi ripiegare su impegni più soft come camminate all’aria aperta con le amiche, workout a casa (ci sono delle app davvero ben strutturate per tale scopo), una serata libera ogni tanto. Ricorda che sarai tu a dettare i tempi, senza fretta ma con un minimo di impegno richiesto.
Devi metterti in gioco se vuoi arrivare a destinazione! In questo il counseling è davvero un validissimo alleato poiché rafforza la motivazione vincendo la sensazione di solitudine che ti accompagna e l’impressione, soprattutto all’inizio, di brancolare nel buio.
Gioca inoltre un ruolo importante nel mantenere la rotta se avrai momenti di ripensamento, oltre agli eventuali ritorni di lui. E riuscire a gestirli e superarli sarà una soddisfazione incredibile, provare per credere.
Perché forse all’inizio, più o meno inconsciamente, una parte di te voleva solo riconquistarlo. Trovare la forza di prendere le distanze solo per farti desiderare ancora, e spingerlo così a tornare, a cercarti di nuovo, per ritrovare quelle emozioni dei primi tempi.
Ma qualcosa dentro di te sta già cambiando. Sei sicura che sia ancora questo ciò che vuoi? Se la risposta è no significa che sei sulla strada giusta.
Annota queste nuove emozioni su un quaderno, in modo da fissarle e rafforzarle, sono i progressi di cui essere orgogliosa.
Se non lo hai già fatto premiati con un regalo, un capo di abbigliamento, un gioiello o una nuova pettinatura, da abbinare all’accessorio che d’ora in poi dovrai indossare sempre: il tuo ritrovato sorriso.
Direi che siamo a buon punto, ne abbiamo fatta di strada, e ancora ce n’è da fare. E la destinazione sarà in realtà solo l’inizio della tua nuova vita.
Hai gettato le basi dell’amore verso di te, della fiducia nelle capacità che forse non credevi più di avere, e che ti consentiranno di affrontare con nuovo slancio tutto ciò che il futuro ha in serbo per te. Anche una nuova storia, quando sarai davvero pronta.
Buon viaggio, e non smettere mai di credere in te stessa
Giorgia per #acasadiAle
Giorgia è una lettrice che ha avuto una storia di due anni con un uomo sposato (lo era anche lei ma oggi è separata), e che ha affiancato alla psicoterapia un periodo di counseling con me quando si è accorta, alla fine dei due anni della sua storia, che lui non era “forte” abbastanza per coronare, nonostante le promesse e i tanti “dammi tempo”, quello che lui stesso chiamava “il nuovo amore della sua vita”. Il percorso con lei è durato 5 mesi, ed è servito all’inizio per farle prendere coscienza che la delusione profonda delle sue aspettative era legata a un amore non abbastanza corrisposto, e che lui non avrebbe mai lasciato la moglie per lei. Dopo questa prima fase, il nostro lavoro è consistito nel costruire, mattone dopo mattone (come ben descrive lei), la sua nuova vita e, in parallelo, a resistere e mettere nel dimenticatoio i vari tentativi che il suo ex ha messo in atto per continuare a farle fare l’amante almeno per un po’, anche vendendo il “nuovo approccio” come amicizia, all’insegna di non buttare via quanto di bello c’era stato. Nonostante le tentazioni e le speranze, per quanto minime, che lui facesse l’ufficiale e gentiluomo (leggi qui chi è l’ufficiale e gentiluomo), abbiamo resistito insieme e respinto l’inutile, vuoto assedio. Ogni tanto lui si fa ancora vivo con messaggi e scuse varie, ma Giorgia è ormai lontana dal suo passato. Anche perché, alla fine del percorso di counseling, finalmente salda sulle sue gambe e ormai nella zona finale del suo percorso su quello che un’altra lettrice della mia terra ha chiamato il Ponte della Libertà (vi ricorda Venezia per caso?), che l’ha portata dalla vecchia sponda della Schiavitù dell’attesa per lui nella sua nuova vita, ha incontrato un uomo libero, che lei chiama Uomo con la U maiuscola. È presto per parlare di innamoramento, ma lei è serena finalmente, e mi racconta (ormai il counseling è concluso, ma lei mi tiene aggiornato con messaggi e lettere) di come sia bello essere una coppia normale, che fa cose normali alla luce del sole. E di come si sia stupita che “dopo di lui”, il cosiddetto insostituibile anche a letto, ci possa essere un sesso persino migliore. E così il suo ex, pur non buttando via anche i ricordi più belli del primo anno, è diventato piccolo piccolo, rivelandosi come partner non all’altezza delle promesse e delle aspettative, e relegato oggi nel cassetto dell’indifferenziata dei ricordi. Perché, care amiche, i cimiteri sono pieni di persone insostituibili.
A proposito di ricordi: Giorgia vi dà un prezioso suggerimento che rilancio e che chiamerò IL DIARIO DELLA TUA RINASCITA. Compra un nuovo quaderno che ti piaccia davvero, ti emozioni per colori, copertina e pagine interne. Compra anche una penna nuova (io ti consiglio una meravigliosa stilografica, e non occorre spendere tanto: scegli anche l’inchiostro a te congeniale e provala subito), con la quale scriverai il tuo diario. Scrivere è diverso che pensare, ha un potere di rinascita e “pulizia” molto potente, e non lo dico solo come giornalista e scrittore. Quando dico a una lettrice in counseling con me che DEVE scrivere e non solo pensare, sottolineo l’abissale differenza fra il scripta manent e il verba volant. L’atto di scrivere è catartico e rigenerante. Parti dalla pagina del dottor Jeckyll e di Mister Hyde come la chiamo io (leggi qui): a sinistra scriverai tutte le cose belle che lui ti ha detto, fatto e che ti hanno portato all’innamoramento. A destra tutte le delusioni e dolori che ti ha provocato. Aggiorna e rileggi queste pagine quando ne senti il bisogno, soprattutto quando senti nostalgia di lui, hai voglia di scrivergli e di ricontattarlo: scrivi invece sul DIARIO DELLA TUA RINASCITA. Ogni giorno, e quando vuoi, scrivi i tuoi pensieri, le tue emozioni, le nuove attività che vorresti fare o che hai iniziato. Aiuterà tantissimo, perché il primo problema della fine drammatica di una storia è il senso di solitudine che lascia e il vuoto di piacere ed emozioni, che va rimpiazzato con nuovi piaceri e sensazioni gradatamente, solo tuoi.
E se non ce la fai da sola segui la strada di Giorgia e scrivimi ad anpellizzari@icloud.com. Rispondo a tutte.
Sincerely yours
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