
Una delle abitudini più dolorose delle donne che sono state lasciate o in Codice del silenzio è quella di orbitare nel virtuale di lui.
Così, il controllo di quando è online, del suo stato di whatsapp, del profilo Facebook o Instagram diventa quotidiano e ossessivo.
Sto interagendo con lettrici che controllano anche fino a 50 volte al giorno se è online. È la prima cosa che fanno appena sveglie e l’ultima prima di dormire.
Alcune di voi sono così ossessionate da quello che lui fa o potrebbe fare che il controllo si estende anche ai profili di amici comuni, o addirittura a quello della moglie o fidanzata ufficiale. Ciò è molto doloroso e cristallizza il disagio rinnovandolo ogni volta che si controlla.
Che cosa provoca questo comportamento
Il risultato di questo comportamento così semplice è devastante.
- Essendo ripetuto, diventa un’abitudine consolidata, e si finisce per farlo anche quando non serve.
- Dà un sollievo immediato ma effimero: appaghi la tua voglia di sapere ma solo qualche ora dopo hai lo stesso bisogno di controllare, con effetto rebound (dopo è peggio).
- Spesso quello che vedrai nei suoi profili e stati è deludente, a volte disarmante: se va bene lui è evidente che non ti pensa e si vede che se la vive serenamente senza di te, se va male lo vedi online alle 2 di notte e pensi subito a una New entry o in foto di famiglia giubilanti. Una vera tortura.
- Basta vedere una cosa sola che puoi interpretare negativamente nei suoi social e chat che ti rovini la giornata. Basta spesso anche un dettaglio: la foto di un panorama allora diventa “lui sta bene in famiglia e mi ha già dimenticata”.
- Fare supposizioni sulla sua vita senza di voi diventa così automatico, e si può andare molto avanti con la mente pensando al peggio. A livelli di fantascienza o meglio, di quei film dell’orrore che poi non dormi.
Perché bisogna smettere di controllare
Perché, oltre al disagio che a volte si tramuta in disperazione, rovinando intere giornate o producendo notti insonni, così tu continui a gravitare nel suo mondo, anche quando non è più il tuo perché lui ha scelto la moglie, ti ha lasciato o si è fatto lasciare.
Se sei in Codice del silenzio, controllarlo periodicamente è come riaprire il frigo e farti una scorpacciata di cioccolato quando sei a dieta. Al momento appagherai il tuo bisogno, ma presto pagherai il dazio con il mal di stomaco, il chilo immediato in più, la voglia di zuccheri triplicata e il senso di sconfitta per aver ceduto, un colpo basso alla tua autostima già molto provata. Così blocchi il normale fluire del Codice del silenzio, come minimo ritardando la tua guarigione emotiva e il tuo affrancamento dal suo mondo.
Ogni volta che controlli se è online o guardi un suo stato tu entri nel suo mondo e non costruisci il tuo nuovo mondo, quello che ti serve per rinascere senza la zavorra di un uomo che non è quello che credevi e che rimane di un’altra. Se non inizi a ricostruire la tua vita senza di lui a partire dai piccoli piaceri e distrazioni ma la ancori alla sua, fosse anche il tempo di guardare uno stato di whatsapp, la ricostruzione non parte e tu non rinasci.
Come smettere
È un esercizio che suggerisco durante i colloqui di counceling.
Da domani, dal Primo controllo su di lui in qualsiasi modo venga fatto, segnalo sul foglio con l’orario. Dal primo controllo del mattino all’ultimo prima di dormire, segna ogni tua verifica, non importa si quale fronte, segnale tutte.
Avrai un totale che ti farà rendere conto di quante volte pensi a lui in modo incontrollato in un giorno. Ti impressionerà non solo il numero di volte ma spesso anche la frequenza: ho lettrici che controllano il loro ex ogni mezz’ora. Vedi, devi segnare le volte che lo fai per renderti davvero conto: averne un’idea teorica non fa prendere coscienza della reale entità del fenomeno orbiting.
Il primo giorno dedicalo quindi ai conti e a capire quanto e quando fai orbiting.
Dal secondo giorno applica l’esercizio del pacchetto di sigarette. I grandi fumatori che vogliono smettere di fumare e che consumano più di un pacchetto di sigarette al giorno non sono in grado di passare da 40 o più a zero, e quindi cosa fanno? Tolgono una sigaretta al giorno (o a giorni alterni) dal pacchetto, per cercare di arrivare a zero in qualche settimana.
Prova anche tu, lo stanno facendo delle mie lettrici in counseling e funziona: ogni giorno, quaderno aperto delle frequenze, elimina un controllo.
Lascia perdere il primo del mattino e l’ultimo prima di dormire, so che sono i più “necessari” e gli ultimi a poter essere abbandonati. Inizia da quelli che vedi anche tu che sono inutili e dettati più dall’abitudine a farlo che da un vero bisogno, come quelli delle pause pranzo o in ore dove è ovvio che troverai poco o niente.
Paragona il primo giorno con i giorni successivi: vedi come i controlli stanno calando? Puoi essere soddisfatta, stai riprendendo in mano il tuo spazio e il tuo tempo, vivendo meno all’ombra del suo.
Pensa che in alcune delle mie lettrici in counseling questo semplice esercizio ha permesso di ridurre non un contatto al giorno, ma molti di più da subito, solo per il fatto di rendersi conto di fare qualcosa che non solo fa male, ma che è diventato un gesto automatico. Togliete tempo a lui (che fra l’altro non c’è più) darà spazio a te e al tuo nuovo mondo.
Fra l’altro, fare questo esercizio ti darà una misura almeno approssimativa della tua forza di volontà. Non riesci a fare questo esercizio? La voglia di controllarlo è più forte di tutto, anche del dolore o disagio che ti provoca? Attenzione alle dipendenze affettive, dalle quali non si esce sempre e solo con le proprie forze, ma con l’aiuto degli esperti e della psicoterapia.
Dai, iniziamo domani a ricostruire il tuo nuovo mondo da qui: aiuta corpo e mente!
315Commenti