Ci sono molte storie fra amanti che durano più dei fatidici sei mesi di amantato ludico (quello spensierato, divertente e con navigazione a vista) toccando l’anno, spesso superandolo e, nella media, arrivando al fatidico terzo anno, quello che assomiglia alla crisi del settimo anno del matrimonio tradizionale.
Qui parliamo degli amanti che superano il secondo anno, l’anno della stabilità e dei progetti.
Gli altri, o si sono fermati prima, o vanno avanti per 5, 10 e più anni: ho anche degli ergastoli di vent’anni, ma mi interessa qui dibattere dell’amantato medio più diffuso.
La domanda è: come si trasforma una storia fra amanti di lungo corso? Cala la passione, diventa tutto scontato e routine come in quei matrimoni dove questi elementi poi producono poi un tradimento?
Dico subito che una storia fra amanti non dovrebbe durare più di tre anni.
Staticamente, per la mia epidemiologia di coppia e la matematica del cuore, è questo il limite fisiologico di un amantato. Entro la fine del terzo anno o ci si lascia definitivamente, o si comincia una road map seria (leggi qui che cos’è) che può sforare nel quarto anno (ma non troppo, diciamo che si deve quagliare in sei mesi circa), o ci si separa e si diventa fidanzati ufficiali.
Ma cosa succede in questi anni di amantato, o se si superano rimanendo insieme?
Avete presente quando si dice che un anno di un cane vale 7 anni dell’uomo? Ecco, rispetto al matrimonio, l’amantato ha la stessa capacità di invecchiamento del cane, sesso a parte. Quindi un amantato di un anno ha 7 anni di vita, se fosse un matrimonio (e guarda caso ci sta la crisi del settimo/anno anche per gli amanti), uno di due 14, uno di tre 21 anni! Capite come il terzo anno sia davvero un limite anagrafico per le storie di amanti!
Ma vediamo cosa succede col passare del tempo agli amanti di lungo corso
Cala la passione come nel matrimonio?
La risposta è sì, ma più gradualmente. Le storie di amanti sono fondate sulla passione, e spesso nascono proprio perché in casa da tempo il sesso latita. Con l’amante fai cose che non ha fatto prima, sperimenti, osi, chiedi la realizzazione dei sogni più spinti, concedi e provi posizioni e giochi mai proposti o accettati nel letto coniugale. Il propellente è forte, è come paragonare la benzina normale a quella avio usata per gli aerei e le macchine sportive, ad alto numero di ottani e molto più infiammabile. Però gli amanti, dopo il secondo anno, tendono a creare una playlist delle cose che a letto piacciono di più. Un vantaggio, perché si fa l’amore sempre da hit parade, ma che cela il pericolo routine, in modo simile alla sveltina stanca e una tantum di molti matrimoni in crisi. Succede però soprattutto a quegli amantati che non trovano uno sbocco felice, dove ci sono continue discussioni sul futuro, dove lui promette ma non mantiene, si tira indietro e tira fuori i figli quando lei gli chiede di lasciare finalmente la moglie. Insomma, il calo di passione succede agli amanti in crisi protratta, qualunque ne sia la motivazione (anche se poi è sempre la stessa: lui non si decide a lasciare la moglie…). Quindi, se il calo della passione nel matrimonio è quasi “fisiologico” (pur rimanendo pericoloso e a rischio tradimento), nell’amantato è un sintomo di malattia grave.
Si inizia a dare tutto per scontato come nel matrimonio?
Questo è un problema che riguarda di più l’uomo, essere abitudinario e tendente alla poltrona con pantofola. Dopo le scintille e gli entusiasmi iniziali, soprattuto quegli uomini che sanno dentro di loro che non lasceranno mai la moglie e che l’amante va bene finché dura, tendono a sostituire i corollari dell’entusiasmo da amante, e cioè cene fuori, regali, gite, notti insieme, weekend e vacanze (parlo di quelli più generosi e con più tempo condiviso) con i corollari della comoda routine: sempre a casa di lei, uscite rare, cena con minestrone (mentre a casa rimane la solita minestra, ma è pur sempre minestra), i regali diventano pensierini, mai una gita. Lei continua a proporre e lui promette domani domani. E intanto diventa l’uomo nutria, peloso, sporchetto e inamovibile (anche a letto).
Si instaura una routine come nel matrimonio?
Il rischio, dopo il secondo anno e sicuramente il terzo, c’è. Lo abbiamo visto per la passione, anche se è quella che regge meglio fra amanti, ma anche per l’effetto tutto maschile del dare la vostra storia come scontata. Una routine che rovina la storia ma la rende paradossalmente anche duratura. Così come molti uomini non lasciano la moglie (ma succede anche alle donne) perché amano molti aspetti della tanto criticata ma rassicurante routine familiare, così anche gli amanti in crisi si abituano alle telefonate quotidiane, ai messaggi, alla loro routine, e se ne accorgono quando uno dei due decide di fare il Codice del silenzio o lasciare per impossibilità di avere un futuro insieme (se non da amanti), di quanto le abitudini inveterate siano come un legaccio invisibile che rende difficile il cambiare pagina. È il motivo per il quale molti uomini tornano rompendo il vostro faticoso Codice del silenzio: gli manca la routine con voi, così come non lasciano la moglie “per abitudine del pacchetto famiglia”. Torno, tanto lei mi riprende e si ricomincia. L’abitudine è noiosa ma rassicurante.
Un amantato in crisi rischia il tradimento come il matrimonio?
Rischia in media di più. Il motivo numero uno dell’uomo nel tradimento è il sesso, nella donna anche ma condito dalla voglia di emozioni, sentimenti e sentirsi di nuovo amata. Quando l’amantato entra in crisi, e dopo tre anni non sfocia in una nuova coppia con nuovi entusiasmi, lui spesso inizia a guardarsi in giro. Ha meno voglia di fare sesso con l’amante, ormai spesso col broncio e la voglia di litigare (non importa se è colpa del suo immobilismo separatista, delle sue bugie, promesse disattese e reiterati bidoni) ma, nei lunghi lockdown e vacanze obbligate con la famiglia, il suo testosterone inizia a puntare su altri lidi. Nuovi, più freschi, più allettanti. Fermo restando che nove uomini su 10 continuano a fare sesso con la moglie anche se non lo ammetteranno mai, e quindi hanno una base di “sfogo” (brutto dirlo ma realistico), e che negli amantati in crisi si riducono a fare sesso dopo aver magari affrontato una serie di rimproveri (quanto sono lontani i tempi della spensieratezza e dei sogni condivisi…) o si beccano un due di picche (spesso giustamente), non ci metteranno molto a chattare con quella che hanno visto sul social e che fa tanto sangue. Un amantato le corna le rischia il doppio del matrimonio al primo tradimento.
Dunque, un amantato che nel tempo finisce ad assomigliare troppo al matrimonio che ha sostituito o sorregge come una stampella è un amantato morto (o quasi)
Soluzioni per evitare l’effetto matrimonio stanco?
- Porsi come massima deadline dell’amantato stesso la fine del terzo anno: da lì in poi o si fa una road map che porta alla separazione entro l’anno che segue (con tappe ben precise, un inizio e una fine certi e senza inganni o ritardi maschili) o si chiude. L’alternativa è la schiavitù dell’attesa infinita, l’amante part-time o la condanna all’ergastolo.
- Occhio alla routine sessuale. Essere propositivi e audaci in questo campo è d’obbligo per gli amanti, che hanno molti vantaggi di fantasia e sperimentazione rispetto al matrimonio stanco. Vale per lei ma anche per lui, e se lui non propone e dorme brutto segno. Non ci sono limiti alle proposte: unico confine è sempre il rispetto dell’altro e la condivisione massima di quello che si fa. Il sesso è piacere, mai imposizione unilaterale.
- Occhio alla routine della vita insieme. L’amantato che funziona assomiglia a quello dei primi mesi, non a quello delle pantofole e delle cene a casa. Occhio se si inizia a rimandare momenti vivaci e dedicati alla coppia spezzaroutine, weekend e vacanze in testa.
- La gelosia non maniacale e infondata (hai fiducia di lui o no? E lui di te?), quella fisiologica, è sana. Se lui si interessa troppo a una tizia la cosa va approfondita e non lasciata sfuggire dalla sue manovre di evitamento. Niente polvere sotto il tappeto, altrimenti diventerà una montagna (vedi il suo matrimonio).
- Le cose belle dell’amantato non si devono ottenere con fatica. L’amore è semplice, l’altro dovrebbe provare quello che provi tu, desiderare le stesse cose. Occhio se ti dice che ha bisogno dei suoi spazi, che sei appiccicosa, che lui è fatto così… Ti ricordi com’era all’inizio? Mooolto diverso! E se lui era già anafettivo o distratto hai scelto male.
Non trasformate dunque la vostra bella storia d’amore nel matrimonio fallito che avete alle spalle o che rimane in piedi con l’ossigeno dell’amantato. Molto meglio non perdere tempo, chiudere per tempo (più si va avanti e più sarà difficile) e investire le vostre energie in qualcuno la fuori che ha intenzioni serie. magari non sposato…
E se non ce la fate da sole scrivetemi a anpellizzari@icloud.com
Sincerely yours
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