Un articolo online sostiene, citando delle ricerche, che la separazione dei genitori per i figli è un vero tsunami, a volte paragonabile al lutto.

Non esageriamo.

Sui figli ho una posizione netta (non si lasciano finché non arrivano ai 16 anni, più o meno, dipende dai casi e dalla loro maturità ed equilibrio e se non ci sono guerre e conflitti insanabili) ma conosco figli di genitori separati e civili, buoni papà e mamme che, nonostante il matrimonio sia finito, hanno gestito la separazione causando il minor danno ai figli che crescono assolutamente sereni.

Su questo blog ne dibattiamo spesso.

Alla luce dell’articolo sotto che ne pensate?

http://www.vitadamamma.com/144952/il-divorzio-per-i-bambini.html

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17Commenti

  • LEI, 28 Gennaio 2020 @ 12:45 Rispondi

    Annina certo che si, se questi sono i risultati: Una coppia in crisi già da qualche anno, che soprattutto grazie a una coerenza di fondo nel modello educativo, si sente dire da un figlio adolescente che come genitori abbiamo fatto bene il nostro lavoro.
    Questa è la cosa più importante, quando si mette al mondo un figlio, si decide di dargli la priorità assoluta.
    Poi se si vuole, quando lui avrà raggiunto la maturità emotiva come credo stia facendo mio figlio, si potrà decidere anche sui problemi di coppia, e credo che a questo punto il figlio possa accettare senza recriminare o soffrirne troppo, perché sarà in grado di comprendere certe dinamiche e necessità. L’intelligenza emotiva sta anche nel fatto di mettere da parte il proprio egoismo per vedere i genitori separati ma sereni. E se si riesce in questo, è un’ulteriore conferma della propria capacità genitoriale.

  • LEI, 28 Gennaio 2020 @ 11:29 Rispondi

    Lui coglie il fatto che non ci apprezziamo più e che ci accusiamo reciprocamente anche per cose banalissime. Però ha più volte esplicitato di essere fortunato ad averci come genitori, per il fatto di essere sempre stati molto presenti come guida e aperti al confronto.
    Questa è la cosa che mi gratifica di più in assoluto, perché se lui si sente soddisfatto di se stesso, ne riconosce il merito anche a noi genitori.

    • Annina, 28 Gennaio 2020 @ 12:28 Rispondi

      No ma continuate a stare insieme per il bene dei figli, mi raccomando 🙁

  • LEI, 27 Gennaio 2020 @ 09:15 Rispondi

    Riprendo questo post per raccontare un episodio. Mio figlio a colazione ci dice io non so come facciate ancora a convivere voi due, vi date addosso continuamente. sono le 10 del mattino e mi avete già mandato in tilt. e se ne va nella sua camera.
    Effettivamente a casa mia è un battibecco continuo, un continuo punzecchiarsi anche per delle banalità.
    Mio marito sfoga la sua frustrazione per il mio allontanamento dandomi addosso.
    Credo che se dovessimo arrivare ad una separazione, per lui non sarebbe più un dramma.

    • alessandro pellizzari, 27 Gennaio 2020 @ 13:37 Rispondi

      Quando i figli sono coinvolti nei bisticci o peggio credo preferiscano una separazione vera

    • Rory, 28 Gennaio 2020 @ 12:53 Rispondi

      Ieri ne ho parlato, piu’ o meno liberamente, con il mio amante.. di come i figli possano vivere una situazione del genere a casa.. Nel suo caso la bambina e’ ancora piccola pero’ porta gia’ i segni delle litigate continue dei suoi genitori.. ha paura che i due si separino..e quando li sente litigare dice al padre di smetterla e di non rispondere indietro alla moglie.. In certe situazioni non so davvero quanto lo stare insieme faccia bene ai figli..

  • LEI, 3 Gennaio 2019 @ 10:00 Rispondi

    Ieri sera ho guardato in Tv il film Collateral Beauty.
    Tra i vari protagonisti, c’è un uomo lasciato dalla moglie perché l’aveva tradita.
    Ad un certo punto la figlioletta (9710 anni) gli dice che lo odia perché ha fatto soffrire la madre.
    Ecco, questa cosa mi spaventa moltissimo. Credo sia automatico che i figli, se non piccolissimi, si schierino sempre dalla parte del genitore ferito.
    Una delle grosse paure che ci frena sulla strada della separazione è proprio questa: Perdere i figli perché ci giudicano indegni.

  • Anna, 14 Novembre 2018 @ 12:49 Rispondi

    Parte tutto da qui, dai figli, la gioia più grande per un genitore. Partono da qui le domande, i sensi di colpi, l’immobilismo. Riflettevo sull’evolversi della mia storia “parallela” e su come sono cambiata anche io in questi anni. Quello slancio iniziale di mollare tutto e scappare si è molto ridimensionato davanti alle responsabilità ed oggi, anche se continuo a desiderare di poter condividere l’altra metà della mia vita con questa persona, mi rendo conto che è molto difficile, per entrambi. Anche lui, in fondo, ha un senso di responsabilità molto forte e avverto ogni volta che ci vediamo il suo essere combattuto che poi è anche il mio. Il pensiero di perdere questa persona mi toglie il sorriso ma ho anche paura che, alla lunga, tutto questo sentimento possa sfumare lentamente e ho sempre evitato le lunghe agonie sentimentali. So cosa state pensando, che chiudere è l’unica soluzione e sto metabolizzando questa cosa da un pò eppure sogno ancora il lieto fine, con una grande famiglia allargata che si vuole bene nonostante tutto.

  • LEI, 8 Agosto 2018 @ 11:19 Rispondi

    Il senso di famiglia può cambiare profondamente da cultura a cultura. Nei Paesi del nord Europa, l’indipendenza dalla famiglia si raggiunge molto presto. Quindi anche una separazione non è vista in modo così catastrofico.
    L’America è fortemente puritana per tanti argomenti (con i disastri che ne conseguono, tipo il numero esagerato di minorenni che rimangono incinte).
    In Italia i figli vengono cresciuti come principi e principesse, i loro desideri costantemente anticipati, le loro responsabilità sempre rinviate.
    Quindi gli studi condotti hanno un’interpretazione diversa anche sulla base della realtà sociale nella quale vengono svolti.
    Tornando a noi italiani, i figli, che abbiano 13 o 31 anni, rimangono egoisti, prendono la oro strada (quando economicamente ci riescono, e spesso proprio supportati dai genitori), ma mantengono un cordone ombelicale lunghissimo, che si accorcia quando gli fa comodo.
    Non hanno problemi a volare in Australia o in Messico per divertirsi, ma devono avere sempre il punto fisso, la casa familiare, dove tornare quando ne sentono la necessità.
    Il disagio di accettare una separazione non ha età, come quello di accettare che un proprio genitore abbia una nuova vita sentimentale.
    Mio padre è rimasto vedovo a 63 anni. Mia madre, quando ha capito che non avrebbe avuto futuro, lo ha sempre sollecitato a rifarsi una vita.
    Trascorsi circa 4 anni di vedovanza, ha incontrato una signora, con la quale convive ormai da parecchi anni.
    Le mie amiche mi hanno detto “ma come hai fatto ad accettarlo? Un’altra donna che vive nella casa di tua madre, che dorme nel suo letto…io non ci sarei mai riuscita”.

    Questa la dice tutta sull’egoismo dei figli italiani.
    Ed è per questo che esistono tante coppie di separati in casa, o ancora peggio di amanti clandestini, come me e il mio amante. Proprio ieri sera eravamo a un concerto insieme, e lui mi diceva ma perché dobbiamo vivere queste due vita parallele, ma perché questa non potrebbe essere la normalità?
    Tutto quello che facciamo insieme è sempre inquinato dalla paura di essere scoperti, che potrebbe portare ad una rottura definitiva con i nostri partners, in quanto difficilmente accetterebbero una separazione in casa.
    La nostra paura maggiore è quella di perdere l’amore e la stima dei nostri 3 figli adolescenti, di causargli un dolore talmente forte da impedirgli di credere nell’amore vero, di spezzargli tutti i sogni.
    L’unica soluzione sarebbe lasciarci, condannandoci ad una vita di rimpianti per quello che ci siamo impediti di vivere.
    Soluzioni saggio Alessandro?

    • alessandro pellizzari, 8 Agosto 2018 @ 12:52 Rispondi

      Sui figli come sapete ho una posizione inequivocabile e ferma: se in casa non c’è la guerra non si possono lasciare almeno fino ai 14/16 anni poi ci si può ragionare

      • Eleonora, 16 Ottobre 2018 @ 08:34 Rispondi

        Caro Alessandro è strano come a seconda dell’articolo che leggi, i pareri in materia di bambini e separazione cambino. Ne ho letto recentemente uno che trattava sempre dell’ennesimo studio condotto sui bambini ed affermava che i bambini di genitori separati, nel caso in cui non ci sia un aperto conflitto fra gli ex coniugi, crescono molto più indipendenti e per farla breve sembra quasi abbiano una marcia in più nella vita.
        Ne ho letti molti di articoli e chiesto anche un aiuto psicologico, per aiutarmi a sopravvivere al senso di colpa per avere lasciato il padre di mia figlia. Non per un altro uomo, non per un capriccio, nemmeno per cose molto molto gravi come violenze, ma pur sempre per motivi che non mi permettevano più di entrare in quella casa la sera.
        Mia figlia, che oggi ha 5 anni, è cresciuta così, casa di papà e casa mi mamma e con tante domande che inizia ora a fare a cui cerchiamo di rispondere in maniera semplice, ma dicendole la verità.
        Oggi è serena, non so come sarà domani, ma sia io che suo padre siamo presenti e ci comportiamo non solo da persone civili, ma ci vogliamo bene e credo che questo venga percepito dalla nostra bambina.
        Io sono figlia di genitori che non si sono separati, ma hanno fatto solo disastri e quello che respiravo in casa era tutto tranne che amore. Mia madre mi ha spesso detto che non se andava per me (chissà se poi era solo una scusa per non prendere in mano la propria vita).
        Non volevo dare a mia figlia la stessa idea di amore, di un amore che non rende felici, di un amore a metà, di un amore fatto di sacrifici.
        L’amore è altro.

        • alessandro pellizzari, 16 Ottobre 2018 @ 10:13 Rispondi

          Io credo che se finisce l’amore i genitori devono continuare a far bene i genitori anche insieme. Certo i figli non. Vogliono la separazione se non volano i coltelli

        • Annaura, 16 Ottobre 2018 @ 11:06 Rispondi

          Eleonora, io leggo con molta ammirazione quello che scrivi e per il coraggio che hai avuto nel cambiare la tua vita. Se tua figlia avverte che tra voi genitori anche se separati c’è affetto e complicità , penso stiate facendo un buon lavoro con lei e vi auguro continui a crescere serena. Io invece sono nella situazione dei tuoi genitori

  • Sono io, 22 Luglio 2018 @ 06:40 Rispondi

    Mamma mia …. Mi sono separata con due figli di dieci anni. Non ho scusanti se non il fatto che è un gesto di egoismo e che ho messo me prima di loro. Cerchiamo come genitori di non fargli mancare l’idea di famiglia. Il tempo ci dirà se stiamo facendo un buon lavoro

  • Oldplum, 21 Luglio 2018 @ 22:34 Rispondi

    Ho letto l’articolo. Noto che la fonte dello stesso è il sito “familyinamerica” . Questa la loro presentazione.

    About Us

    The Family in America: A Journal of Public Policy is the flagship publication of The Howard Center for Family, Religion & Society, a non-profit research center located in Rockford, Illinois. We believe that the natural family is the fundamental unit of society, and we focus on research and analysis on the meaning of that claim.

    Scommetto che spulciando nel sito si potrà trovare anche propaganda anti abortista con il placet di medici obiettori di coscienza delle più importanti università del mondo.
    Insomma…se vado a leggere famiglia Cristiana è ovvio che trovi la demonizzazione di divorzio at similia. Troppo di parte.

    • alessandro pellizzari, 22 Luglio 2018 @ 07:03 Rispondi

      Grazie per l’approfondimento io mi ero soffermato sullo studio

  • Heloisa, 21 Luglio 2018 @ 17:05 Rispondi

    I miei non si sono separati e mio padre è venuto a mancare dopo una brutta malattia quando avevo 17 anni. Quando stava bene, aveva un lavoro che lo teneva mesi lontano da casa e al ritorno erano litigi furibondi con mia madre, ma appena si paventava l’idea del divorzio io impazzivo, non avrei assolutamente voluto. A posteriori ho capito che di fatto erano separati in casa, che mio padre tradiva mia madre e forse viceversa. A cosa è servito essere uniti in apparenza? A non farmi dare di matto? Magari era meglio che non si fossero rovinati la vita e mio padre gli ultimi anni, o magari si davano un sostegno più profondo di quanto io potessi comprendere.
    Quindi in sostanza credo che come fai, sbagli, e la cosa migliore è perseguire la felicità con più tatto possibile per i bambini e, soprattutto, mantenendo una presenza equilibrata. Tanto se sei infelice lo capiscono a qualsiasi età.

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